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~•Alyssa pov•~
« Tu perché giochi a calcio Alyssa? »
Mi chiese Isabelle. Perché lo facevo?
« Gioco a calcio perché ha sempre fatto parte della mia vita. Sin da bambina sono stata abituata a guardare le partite di calcio. Adoravo veder giocare i calciatori e sognavo di entrare in uno di quei bellissimi stadi un giorno. Decisi di provare, tanto non ci avrei perso niente. Quando cominciai a palleggiare, sentii quello spazio vuoto, quell' enorme fessura nel mio cuore, cominciare a riempirsi. Ed è stato allora che ho deciso di giocare a calcio. È la mia passione, la mia ragione di vita. Nel mio sangue scorrono palloni da calcio e erbetta sintetica. Mi sentirei davvero male se mi dicessero di non poter più giocare a calcio. »
Dissi sorridendo.
« Tu il calcio non lo consideri uno strumento per il successo. A te basta un pallone da calcio, anche se rotto o sgonfio, per essere felice. È per questo che giochi. Per la tua felicità. Ora ho capito. »
Disse Isabelle, gesticolando.
« Gioco soprattutto per chiudere il vuoto che ho da quando ero in fasce. »
Dissi.
« Cosa vorresti dire? »
Chiese.
« I miei genitori biologici ci hanno affidato ai nostri nonni, quando siamo nati. Sono loro che ci hanno cresciuti. L'enorme vuoto che ho è... La mancanza dell'affetto paterno e materno. Io non so cosa significa avere un padre e una madre. E forse mai lo capirò a pieno. »
Dissi.
« Perché non mi hai mai detto una cosa simile? Ci conosciamo da quasi cinque mesi. Avrei potuto aiutarti. »
Disse Isabelle.
« Non me la sentivo. È un argomento delicato, un tasto dolente della mia vita. »
Dissi.
« L'importante è che tu me l'abbia detto. Anche se con un po' di ritardo lo ammetto. »
Disse Isabelle, facendomi ridere.
« Grazie per avermi ascoltata. »
Dissi.
« È questo che fanno le migliori amiche. Ora andiamo a dormire. Domani inizia il torneo e ci terrei ad essere riposata. »
Disse Isabelle. La seguii. Mi sistemai nel letto. Presi sonno subito, lasciando che la tristezza svanisse come neve al sole.

~•Skip Time•~

Mi svegliai alle sette e mezza. Mi alzai, stiracchiandomi. Avevo dormito davvero bene. Presi il telefono. Controllai, come mio solito, eventuali notifiche. Schneider mi aveva mandato un'altra foto. Erano presenti una ventina di persone circa. Dalle divise che indossavano, doveva essere la squadra dell'Amburgo. C'era anche un suo messaggio. C'era scritto che i loro allenamenti procedevano bene e senza intoppi. Mi faceva piacere saperlo m. Gli scrissi dicendogli che i nostri allenamenti cominciavano oggi. Secondo i miei calcoli, i Germania dovrebbero essere le due meno un quarto. Gli allenamenti cominciavano alle nove. Mi preparai per la colazione.
« Isabelle svegliati sono le otto e venti. »
Dissi scuotendola.
« Lasciami dormire. Ancora cinque minuti. »
Disse Isabelle mettendosi il cuscino in testa.
« Tra poco dobbiamo fare colazione. »
Dissi. Lei si alzò di scatto.
« Finalmente ti sei alzata. »
Dissi tirandole il cuscino in faccia.
« Ehi! »
Disse rilanciandomelo. Risi.
« Forza sbrigati! Ti aspetto. »
Dissi rifacendo il letto. Poco dopo uscì. Ci avviammo verso la reception.
« Chissà cosa mangeremo. »
Fantasticò Isabelle. Risi. Chissà che tipo di allenamento faremo oggi.

~•Benji pov•~
« Alyssa comincia oggi gli allenamenti. »
Mi disse Schneider.
« Ah davvero? »
Chiesi sorpreso. Lui annuì.
« Mi ha mandato un altro messaggio. Dice che da domani comincia il Campionato Nazionale. »
Disse, guardando lo schermo del telefono.
« E noi tra cinque giorni invece abbiamo un importante partita contro il Bayern Monaco. »
Dissi.
« Certo che con questi allenamenti vinceremo di sicuro quella partita. Anche se è una delle squadre più forti. »
Disse Schneider.
« Perché noi siamo la migliore. »
Dissi.
« Ovvio. »
Disse Schneider ridendo.
« Certo che il tempo passa davvero velocemente. »
Dissi, mettendo le mani in tasca.
« Già... Tra circa due mesi giocheremo i Mondiali. »
Disse lui.
« E saremo rivali. »
Dissi.
« Direi che la nostra non è affatto semplice come vita. Abbiamo allenamenti tutti giorni, partite tutte le domeniche. Alcuni hanno miliardi di ragazze come fan. La vita da calciatore non è affatto facile. »
Disse Schneider.
« Già. Come ti capisco. »
Dissi.
« Dimmi un po' Price. »
Disse Schneider attirando la mia attenzione, concentrata nel vuoto del cielo.
« Stai per caso pensando a qualcuno? »
Chiese. Per poco non mi affogai con la mia stessa saliva.
« Di cosa parli? »
Chiesi facendo finta di nulla.
« Avanti Price. So che stai mentendo. Dimmi a chi stavi pensando. »
Disse.
« Non stavo pensando a nessuno. »
Dissi.
« Sguardo perso nel cielo, mani in tasca, sguardo sereno. Amico, stavi pensando a qualcuno che ti piace in particolare? »
Disse Schneider.
« Ma che dici. Solo perché mi piace tenere le mani in tasca e perché il cielo limpido mi rende sereno, non vuol dire che stavo pensando a qualcuno di così tanto importante per me. »
Dissi.
« Ti credo. Forse. »
Disse.
« Idiota. »
Dissi dandogli un pugno amichevole sulla spalla. Questo sì che sarà lungo come periodo.

~•Narratore pov•~
« Bene ragazze. Cominciate con i passaggi e poi passate ai dribbling. »
Disse il mister.
« Si mister. »
Urlarono le ragazze, cominciando con i passaggi. Nel frattempo, sugli spalti, erano sedute due giovani ragazze in tuta. Osservavano gli allenamenti, cercando di focalizzare i punti di forza della squadra.
« Io non capisco nulla osservandole mentre si passano la palla. Di questo passo non capiremo mai chi sono i loro punti di forza. »
Disse la prima ragazza.
« Sta tranquilla Chloe. Vinceremo noi il campionato quest'anno. »
Disse la seconda, guardando le giovani allenarsi.
« Tutto quello che vuoi è vincere. Perché non riesci a capire che il calcio è un gioco di squadra. »
Disse Chloe.
« Nel calcio non si gioca per puro divertimento. Si gioca per vincere e basta. Non ci sarebbe gusto a perdere ogni volta. »
Disse l'altra.
« E poi questa squadra non ha mai giocato il Campionato Nazionale. E voglio capire se è un avversario da temere. »
Continuò.
« Io vado in stanza. Ci vediamo agli allenamenti Susan. »
Disse Chloe. La ragazza annuì.

Una squadra del tutto nuova, con nuove giocatrici, eh? Chissà che diavolo aveva in mente il loro allenatore. 
Pensò Susan. Non poteva perdere per la seconda volta contro la squadra della California. Non poteva permetterselo.

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¡HOLA!
Alyssa risponde alla domanda di Isabelle dicendo che gioca a calcio per riempire il vuoto che ha nel cuore fin da quando era bambina. Isabelle la rassicura. Nel frattempo Schneider e Benji chiacchierano. Schneider crede che Benji pensi continuamente ad una persona ma il portiere smentisce tutto. Durante gli allenamenti della squadra di Alyssa, due ragazze della squadra che rappresenta il Texas, le osservano per capire i punti forti. Ma cosa succederà nel prossimo capitolo?

ALL'ULTIMO RIGORE  (Seconda Parte)Where stories live. Discover now