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Estate 2030.
Un mondo inimmaginabilmente diverso accoglie i primi passi di Agostino in casa Conte.

Agostino era il secondo gatto che Giuseppe adottava in tutta la sua vita, l'ultimo si chiamava Catone ed era morto qualche giorno prima nella tranquillità della vecchiaia. Non aveva mai avuto animali domestici prima dei 50 anni, non perché provasse paura o odio nei confronti degli animali, piuttosto perché averne uno presupponeva il cedere a questo un briciolo della sua stessa libertà in cambio di un affetto stabile, in cambio di una sicurezza che fino a quel momento non sarebbe valsa ai suoi occhi il sacrificio.
Tutto era cambiato qualche anno prima quando si era trasferito insieme ad Olivia da Roma ad un paesino di provincia sulla costa pugliese. Da quel giorno Giuseppe decise che ogni mattina sarebbe sceso al bar sotto casa a bere un caffè amaro lungo, ed ogni giorno dopo il caffè avrebbe fatto un'ora di corsa sul lungomare seguita da una mezz'ora di stretching, necessario alla sua età, per poi rientrare in casa salutando Olivia appena sveglia con la colazione pronta ed un bacio sulla fronte. Così era stato.
E le giornate scorrevano ben scandite dagli orari prestabiliti di pranzo, aperitivo e cena, tra spaghetti allo scoglio, vino bianco e pane fresco.

Agostino era nuovo in quest'ambiente già così familiare, lentamente esplorava le stanze pulite e fresche della casa sotto lo sguardo amorevole dei nuovi padroni. Era stato portato nella sua cuccia, vicina al letto nella stretta stanza dei due, una stanza poco arredata e dolcemente illuminata dalla finestra che dava sul giardino e poi sul mare. Gli venne aperta la porta e si diresse quindi veloce e curioso alla sala, molto più grande completamente illuminata da ampie finestre. Lì si trovavano le sue due ciotole che però non bastarono a distrarlo, uscì infatti subito dalla porta-finestra che era stata lasciata leggermente aperta e si ritrovò così nel giardino che Olivia aveva la premura di curare ogni giorno. C'erano delle siepi tutte attorno che si aprivano verso il mare, calmo e luminoso, Agostino era stato attratto da una bellissima rosa gialla, si diresse quindi verso di questa mentre Olivia lo guardava un po' preoccupata e decise infatti che sarebbe stato il luogo ideale per fare i suoi bisogni.

Olivia e Giuseppe si misero a ridere guardandolo e tornarono dentro, lasciandogli la sua libertà.
Iniziarono insieme a preparare la cena, Giuseppe preparava l'insalata mentre Olivia sistemava la carne e versava ad entrambi un bicchiere di vino rosso.
"Sai Olivia oggi tornando dalle poste ho incontrato Matteo, te lo ricordi?"
"Il nome non mi ricorda nulla di buono..."
"Matteo, il professore che era stato mio collega a Firenze, sai te ne parlavo qualche giorno fa, sapevo che era in vacanza qui vicino e volevo proprio chiamarlo. L'ho invitato a cena domani al ristorante vicino casa di Antonella, ha detto che verrà pure sua moglie... Sai quando ancora ero un professore discutevamo sullo scrivere un libro insieme, un'idea che ho sempre avuto poi per la testa anche quando ero più distratto dalla politica, magari è proprio l'occasione buona questa sua vacanza."

LUI.Where stories live. Discover now