29• Niente bugie

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«Sicura di non voler fare una nuotata?»

«Sicura.»

«Facciamo un'altra volta quindi?»

«Ci tieni così tanto a vedermi in acqua?» Chiedo giocando con la sabbia.

«Più che altro vorrei vederti in costume...»

«Non hai proprio peli sulla lingua.» Dico scoppiando a ridere.

«Detesto le bugie.» Confessa mentre mi aiuta a costruire un castello di sabbia.

Quando finalmente abbiamo finito, dietro di noi cominciamo a sentire dei passi accompagnati da vari sbuffi.

«Ma che cavolo... Sei tornato un bambino per caso?» Chiede una voce che non conosco.

Mi volto e vedo davanti ai miei occhi un ragazzo dai capelli ricci neri e dagli occhi azzurri che guarda con disapprovazione Lorenzo, come se fosse vietato fare castelli di sabbia. Tiene le mani dentro le tasche dei pantaloncini di jeans azzurri, che ha abbinato ad una maglietta grigia.

«Che sei venuto a fare?» Chiede Lorenzo alzandosi in piedi di scatto.

«È stata mamma a mandarmi.» Dice sbuffando un'altra volta, mentre mi alzo anche io sentendomi a disagio ad essere l'unica seduta.

Dunque sono fratelli?
«Le avevo già detto di non mandarti più! Accidenti, è così testarda...»

«Il testardo qui sei tu. Potresti semplicemente smetterla di uscire ogni sera.» Ribatte seccato.

«E rimanere a casa ad annoiarmi? Scordatelo.»

Mi sento tremendamente a disagio... Stanno litigando davanti a me? Cosa dovrei fare, o meglio dire?

«Sempre meglio che fare castelli di sabbia orribili, come un bambino, assieme ad una befana.»

Mi pietrifico in un istante. Come befana? Mi ha chiamata befana?!

«Ehy non chiamarla così!» Mi difende Lorenzo.

«Come al solito hai pessimo gusto. Sei davvero disperato se vai dietro ad una come lei.»

«La vuoi smettere!» Chiede infastidito Lorenzo. L'unica a dover essere irritata, in questo momento, sono io.

«Sto solo dicendo la verità.» Dice togliendo le mani dalle tasche. «Muoviti a venire.» Conclude voltandosi.

Lorenzo mi guarda dispiaciuto e comincia a chiedermi scusa per suo fratello, mentre io tengo la testa bassa.

Stringo i pugni lungo i fianchi per poi avviamo verso quel cafone. Tento di afferrargli il polso, ma come capendo che l'avrei toccato, lui si sposta.

«Preferirei non essere toccato e contaminato dai tuoi germi.»

«E io preferirei essere trattata con rispetto.» Dico a denti stretti.

«Pretendilo da qualcun altro, da me non l'avrai mai. Certa spazzatura merita di marcire senza essere calcolata.»

«Parli come se fossi migliore di tutti!»

«Questo non l'ho mai detto. Non mettermi parole, che non ho mai pronunciato, in bocca.» Dice rimettendosi le mani in tasca. «Ho già capito che tipo di persona sei: la solita ragazza che si approfitta degli altri e che è già interessata ad un altro.» Tento di aprire bocca per ribattere, ma lui mi precede. «Puoi fare questo giochetto con chiunque, ma non te lo lascerò fare con mio fratello.» Conclude guardandomi con disprezzo per poi darmi le spalle un'altra volta. «Muovi quel culo Lorenzo.» Dice, riprendendo a camminare.

NemiciWhere stories live. Discover now