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V I O L E T
"Violet, tesoro, svegliati!" Aprii lentamente gli occhi e riuscii ad intravedere mia madre che mi sorrideva, scuotendomi. Strofinai gli occhi e feci un sorriso falso.
"Farai ritardo a scuola, alzati."
"Ci sono, mamma, ci sono."
"Bene! Sbrigati perchè c'è qualcuno giù che ti sta aspettando." Andai in confusione, non può dirmi queste frasi di prima mattina. Chi diavolo sarà mai?
"Chi c'è giù che-" prima di riuscire a porle la domanda, corse giù dalle scale. Sbadigliai, non sono pronta ad affrontare una giornata intera di scuola.
Scesi le scale, ma non vidi nessuno in salotto. Sentii mia madre ridere in cucina seguita poi da una voce da uomo.
"Oh Harry, sei veramente un gentiluomo."
"Grazie." Entrai in cucina lentamente, avevo due paia di occhi puntati addosso.
"Buongiorno, tesoro!" Harry si girò sfoggiando un bellissimo sorriso e con due fossette ai lati della bocca. Oh, fermati Violet. Contieniti, non può vincere questo gioco.
"B-buongiorno, Vio." Disse alzandosi. Mi sorrise come se non fosse successo niente, non ricambiai, ero triste.
Come può comportarsi come se non fosse successo niente?
Come se tutto andasse bene quando invece va tutto storto?
"Harry è qui per darti un passaggio a scuola, io stamattina devo andare a lavorare presto." Oh dio.
"Allora a-andiamo, non V-voglio arrivare in ritardo!" Disse eccitato. Wow, questa mattina siamo pieni di sorprese.
Uscimmo dalla porta e un brutto presentimento mi scosse. Ho sempre cercato di passare maggior parte del tempo con lui.
Ma ora, voglio solo che se ne vada. Non solo lui, ma tutti. Ormai non mi fido più di nessuno.
Mi aprì la portiera della macchina e mimai un 'grazie' entrando. Entrò in macchina e partimmo.
Quello che voglio per adesso è arrivare a scuola sana e salva, finire in fretta questo schifo di giornata e tornare dal mio amato letto. C'era un silenzio quasi imbarazzante intorno a noi e la mano soffice di Harry si appoggiò sopra la mia.
La spinsi via spostandola e mi voltai verso il finestrino senza fiatare. Il silenzio venne rotto da un colpo di tosse che catturò la mia attenzione.
"Com'è stato il tuo risveglio finora?" Alzai gli occhi al cielo senza rispondere.
"P-perfavore, parlami." Sospirò e si accigliò.
Prima che potessi dire qualcosa Harry fermò la macchina e la mise di lato alla strada. "Mi disp-"
"Non scusarti." Lo fermai. "Solo non farlo." Lo guardai negli occhi cercando di controllare la rabbia.
"Lasciami spiegare almeno." Risi. "P-perfavore."
"Spiegare cosa esattamente? Che sei un bugiardo-"
"Non ho mentito, credo." Mi bloccò. "Non riesco a mentirti, mai."
"Giusto." Risi sarcasticamente. Non ci credo. Non credo a nessuna parola che esce dalla sua bocca ormai. Ho perso la fiducia di tutti ed è la cosa che più odio. Probabilmente sto esagerando, ma ho paura di farmi del male.
"Io mi fido di te, Vio. Non ti ho mai mentito e mai lo farò."
"E perchè dovrei crederti?" Sospirò non rispondendo alla mia domanda. "Perchè?"
"Non te lo posso dire ora, ma ho bisogno di d-dirti qualcos'altro."
"Cosa? Cosa mi devi dire ora?"
"Non sto giocando con i tuoi sentimenti, s-so che ti sto confondendo..." Prese fiato e si guardò le mani. "M-ma ho le mie ragioni."
"Ragioni?" Domandai confusa. Ha ragione, mi sta confondendo e per colpa sua sto andando fuori di testa.
"Sì."
"E quali sono quest-"
"N-non te le posso d-dire." Alzò lo sguardo incontrando i miei occhi e passo le dita tra i capelli frustrato. Scossi la testa. "Solo... Non ora, okay?" I suoi occhi erano pieni di speranza, aspettavano una mia risposta.
"Solo ora guida altrimenti faremo tardi a scuola." Dissi tornando nella posizione precedente, guardando il nulla e pensando a cosa volesse intendere.
Si passò una mano tra i capelli tirandoli indietro prima di far ripartire la macchina e guidare verso la scuola.
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"Mamma, sei a casa?"
"Hey tesoro, sono in cucina." Urlò mia madre per farsi sentire. Chiusi la porta dietro die me e entrai in cucina sorridente. Oggi è stato noioso come sempre.
Le classi erano le stesse, non sono andata a pranzare e sono andata in biblioteca ignorando tutti. Anche Elle e Jay.
Ho anche ignorato Harry, nonostante fosse nella maggior parte delle mie classi, non ha provato a parlarmi e gliene sono grata. Ma ha mate tino il contatto degli occhi guardando ogni mossa.
Non voglio mentire, mi piace questo. Non posso odiarlo, ma odio quello che lui fa a me. Mi fa diventare pazza.
"Ho bisogno di parlarti." Alzò lo sguardo preoccupandomi. Mi sedetti sul,a sedia appoggiando i gomiti sul tavolo, si posizionò di fronte a me.
"Qualcosa di brutto?"
"No, tesoro, ma devo andare fuori città per qualche giorno. Tua zia Emy non sta bene e ha bisogno di una mano."
"Oh." Amo mia zia e mi manca tanto, ma non posso andare con lei per colpa della scuola. "Spero che si rimetta presto."
"Sì, anche io." Annuì. "E lo so che tu non puoi venire con me per colpa della scuola-"
"Va bene, mamma."
"Lo so, ma non ti ho mai lasciato a casa da sola e mi dispiac-"
"Mamma." Le sorrisi mettendo le mie mani sulle sue. "Starò bene. Non ho otto anni, so prendermi cura di me."
"Lo so, sei una ragazza forte."' Sorrise e l'abbracciai.
"Quando partirai?"
"Domani mattina."
"Bene, prenditi cura di te." Lei annuì e si alzò lasciandomi andare nel,a mia stanza.
"Oh, ha detto Anne che se hai bisogno di qualcosa lei c'è e Harry ti accompagnerà tutte le mattine a scuola." Mi bloccai e i miei occhi si allargarono.
Oh no.
"È o non è un gentiluomo?!" Mi girai e la vidi sorridere.
"Oh... Sì lo è."

Ragazze, questo purtroppo era l'ultimo capitolo scritto da londonstars. Io non so se abbia intenzione di continuare o di lasciarla così per impegni, comunque sia, presto inizierò un'altra traduzione, se volete consigliarmi qualche storia (possibilmente non già iniziata ad essere tradotta) siete le/i benvenute/i.
Ho anche mandato un messaggio a londonstars ieri ma non mi ha risposto, spero lo faccia perchè sarebbe un peccato lasciare finire così la storia.
Detto questo, votate e commentate e ci si rivede nella prossima traduzione/prossimo capitolo. xx

Violet ➵ h.s. [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora