La festa di Lydia

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Sto ancora cercando di incartare il regalo di Lydia per il suo compleanno.
Le ho regalato una cornice in vetro con una nostra foto e un completino intimo per la notte che aveva visto qualche giorno fa.
Se ne era innamorata perciò non potevo non comprarglielo.
Ha deciso di organizzare una festa in piscina perciò dobbiamo munirci di costumi.
Ha invitato, come suo solito, un sacco di persone che non sapevo neanche conoscesse ma credo siano ex compagni universitari e colleghi di lavoro.
Mi ha chiesto se poteva invitare anche Alex e la mia risposta è stata 《perché?》dato che non sapevo fossero amici.
La sua però mi ha stupita ancora di più 《me lo ha chiesto lui, ha detto che Chloe sta poco bene, perciò sarebbe partita per qualche giorno per andare dai suoi genitori e lui non vuole stare da solo a casa ad annoiarsi il venerdì sera》.
Non voglio sapere le circostanze in cui si sarebbero scambiati i numeri di cellulare.
Spero solo che Lydia non ci abbia provato con lui, ma anche se fosse immagino non dovrebbe importarmi molto.
Due giorni fa Alex mi ha chiamato durante la notte, disperato, non me lo ha chiesto lui ma ovviamente ho testimoniato il falso per farlo uscire dalla cella nella centrale di polizia.
Dopo questo non so se voglio e se sono pronta a rivederlo.
Ancora mi chiedo perché abbia chiamato me.
Avrebbe potuto mettermi nei guai ed è stato fortunato che Dan non l'abbia licenziato.
Lui non verrà alla festa.
Deve lavorare e sbrigare alcune faccende per l'azienda qui a casa.
Temo ancora sia per la Cyrus.
Quando finisco di incartare per fare in modo che non si capisca il regalo dalla carta vado a farmi una doccia.
Mi fermo a pensare a questa casa, è così grande e silenziosa molte volte.
Immagino come sarebbe avere dei figli che la rendono rumorosa, gioiosa, colorata.
È normale volere dei figli quando si sta per sposarsi e si è sistemati con qualcuno accanto.
Voglio farmi una famiglia ma non so se Dan sarebbe d'accordo.
Lui è sempre troppo impegnato, non mi ha mai parlato di avere figli.
《A che pensi?》domanda entrando in vasca con me.
《Niente》.
《Dai ti conosco, so che pensi a qualcosa. Quando lo fai hai sempre lo sguardo perso nel vuoto》.
Anche Alex mi diceva sempre questa frase.
Io lo bacio.
《Pensavi a questo?》domanda.
《In realtà no. Ma non so se saresti d'accordo con quello che sto per dirti.
Pensavo ad avere dei figli, un giorno.
Tra qualche mese saremo sposati e sarebbe bello mettere su famiglia》.
Lui sembra pensare a qualcosa.
Si guarda un attimo in giro.
《Non nell'immediato però》risponde.
《Si ma nemmeno troppo tardi, lo so che forse siamo ancora giovani ma pensa a come sarebbe bello avere dei bambini che gironzolano per casa, che rendono la vita meno noiosa》.
《E la casa più sporca, chiassosa.
I figli sono impegnativi e io voglio avere la mente libera solo per loro》ammette.
Le mie speranze crollano.
《Un giorno li avremo.
Per adesso godiamoci questi momenti》.
Mi bacia appassionatamente.
Forse ha ragione, non siamo nemmeno sposati.
Non so se sia giusto avere fretta.
Ho tutta la vita davanti.
Devo andare a vestirmi e non so cosa indossare.
Lydia ci vuole tutti eleganti e sotto i vestiti dobbiamo mettere i costumi.
《Immagino sarà una bella festa!》Dan entra in camera.
《Senza di te non sarà una vera festa》rispondo sorridendo.
《Ma guarda che bugiarda》mi riprende ridendo.
《So che ti divertirai come una matta, mi dispiace non venire con te ma ho davvero troppe cose da fare.
Lo so che spesso sono impegnato con il lavoro e vorrei starti più vicino.
Il fine settimana dovrei dedicarlo a te e invece...》.
《Dai non è colpa tua. Il lavoro è più importante di una festa》.
《Ma non è più importante di te》risponde.
Io lo abbraccio, sento i suoi muscoli.
《Infatti non mi hai mai lasciata indietro, ho altre cose da fare mentre tu sei impegnato e anche se non ce le avessi rimarrei qui ad osservarti lavorare》.
Lui mi accarezza i capelli.
Ci sorridiamo.
Devo cercare di trovare un vestito elegante da mettere e truccarmi in mezz'ora. Non mi ero accorta che fosse così tardi.
Perciò ne metto uno che mi ha regalato Dan senza spalline, con scollo a cuore, rosa salmone.
Mi trucco, mi arriccio i capelli e metto gli stivali con il tacco alto che di sicuro dureranno poco.
《Sei perfetta, sarai più bella della festeggiata stasera》.
《Non credo proprio, Lydia ha solo vestiti di marca e lei è davvero bella》.
《Ma mai quanto te》sussurra ancora.
Ci baciamo poi corro in macchina.
Mancano dieci minuti all'inizio della festa.
Non posso credere che abbia già ventiquattro anni, è un anno più grande di me ma ci conosciamo da quando ne aveva dodici.
Il cellulare squilla così tramite il bluetooth collego la chiamata all'auto.
《Dove sei, la festa è quasi iniziata e manchi solo tu》è lei che da di matto.
《Non ci credo, mancherà per lo meno la metà della gente》.
《Sbrigati》dice e riattacca.
Io rido.
Questa volta sono consapevole del mio ritardo. Di solito io e lei organizzavamo insieme i nostri compleanni, io aiutavo lei e lei me ma questa volta ha voluto fare tutto da sola anche perché ormai siamo cresciute e voleva fare qualcosa di più adulto, anche se di sicuro avrà fatto qualcosa di pacchiano conoscendola.
Infatti ho ragione.
Ha prenotato una specie di villa con la piscina.
Al centro c'è un enorme fontana da cui fuoriesce acqua colorata.
La musica è già assordante.
La playlist l'abbiamo scelta insieme.
Vedo tanti ragazzi che non conosco, solo alcuni mi riconoscono ma io non riconosco loro.
Sono, come previsto, suoi ex compagni universitari.
Lydia è sempre stata una espansiva e riesce a fare amicizia anche con le pietre.
La villa è a tre piani e ci sono le vetrate trasparenti perciò si vede tutto da fuori.
Al primo piano è stata allestita una specie di pista da ballo, la consolle da DJ e una palla da discoteca sul soffitto.
Non oso immaginare il mare di gente che ci sarà dentro.
Quel che ho visto basta e avanza per capire che ha invitato mezza città.
《E qui la festa!》domanda una voce troppo familiare alle mie spalle.
Alex mi circonda la spalla con il braccio.
《Cavolo mi ricorda il liceo》.
Io gli sposto il braccio.
《Che sei venuto a fare?》.
《Lydia mi ha invitato》.
《No in realtà ti sei autoinvitato tu》rispondo aspra.
Devo ammettere che sono arrabbiata con lui, mi ha messa in mezzo ai suoi casini anche se non direttamente.
《È uguale, lei ha accettato e sai perché!...perché le piaccio ovviamente》.
Non faccio caso al suo ego.
Entriamo nella villa e come mi aspettavo sono tutti accalcati, alcuni sono già sudati con bottiglie piene di alcool nelle mani e altri a ballare in pista.
Già, sembra davvero una festa da liceo o da confraternita.
《Wow, il paradiso delle femmine》constata incantato Alex.
Io scuoto la testa, è sempre il solito!
《Dan non è venuto?》domanda.
《Mi sembra evidente》rispondo.
《Ti vado a prendere da bere?》.
《No devo cercare Lydia》.
Mi allontano per cercarla e lui mi segue.
《Sei la mia coda?》.
《Non conosco nessuno con chi dovrei stare?》alza le braccia.
《Vai a conoscere le belle ragazze che ci sono qui, sono sicura che un ragazzo come te sappia come approcciare》.
Mi allontano ma lui mi ferma.
《So cosa stai facendo. Sei arrabbiata con me》.
《Mhh...già》.
《Lo so che non dovevo metterti in mezzo, sono un egoista.
Avevo bisogno di qualcuno e ho pensato a te》.
La musica qui arriva attutita perciò non dobbiamo urlare per sentirci.
《Perché proprio me?》domando, voglio saperlo ed è una domanda che mi attanaglia.
Lui alza le spalle e si poggia al muro.
《Non lo so. Tu c'eri sempre per me e in quel momento ho pensato a te e non per farmi tirare fuori dai guai》.
Sono sempre più convinta che Alex non mi abbia mai dimenticata e in un certo senso io l'ho fatto almeno fino ad ora.
Lydia sbuca da dietro le mie spalle.
《Eccoti qui, ti stavo cercando》.
Grida allegra e sembra una molla perché salta a destra e sinistra.
Ha un vestito azzurro a sbuffo, sembra un confetto.
Sul busto ci sono i brillantini mente la gonna è fatta di tulle ed ha una mega cintura in vita.
《Sei bellissima, il vestito mi piace, è nel tuo genere》.
《Invece il tuo è sicuramente un regalo del bel megafusto Dan, ma è stupendo》dice lei.
《Auguri e felice compleanno, questo è il tuo regalo》glielo porgo poi ci abbracciamo.
《Grazie non dovevi...mi hai scritto un biglietto?》.
Io rido nuovamente.
Conosco fin troppo bene Lydia.
Fa la modesta quando vuole ma in realtà si aspetta il massimo dagli altri.
《Certamente》.
Lei ed Alex poi si sorridono.
《Buon compleanno》.
Lui le passa una scatolina che deve essere il suo regalo.
Lei gli salta addosso per ringraziarlo e sembra come se si conoscessero da una vita.
Inutile spiegare il momento imbarazzante.
《Vi vado a prendere da bere》dice Alex e sparisce.
《Vieni ti faccio conoscere alcuni miei amici》mi prende per un braccio e mi trasporta da alcuni ragazzi poi poggia il mio regalo insieme agli altri.
《Lei è la famosa Sam》mi presenta.
Loro si presentano a loro volta.
Per i prossimi dieci minuti io rimango a chiacchierare con loro mentre lei accoglie gli ultimi ospiti, direi che siamo abbastanza.
Sprizza allegria da tutti i pori ma l'unico che non ho visto è Benjamin, il suo ragazzo.
Quando le chiedo dov'è mi risponde vagamente che aveva un impegno e a me sembra strano.
Alex è al quinto giro alcolico e fa il simpatico con alcune ragazze del gruppo.
Decido di andare a ballare quando il DJ passa alcune canzoni ovviamente remixate anche se non le conosco.
Mi sciolgo anche grazie all'alcool che ho bevuto fin'ora.
Non sembrava già passata un'ora.
Qualcuno mi afferra da dietro, è un ragazzo che non conosco.
《Posso?》domanda cortesemente.
Non so cosa dire, sarà solo un ballo innocente ma credo che se mi vedesse Dan gli darebbe fastidio.
《Sono fidanzata》.
《È solo un ballo, tranquilla》risponde lui e senza aspettare risposta continua a ballare.
Io lo assecondo per un qualche minuto poi inizio a sudare stando tra tutte queste persone.
Mi domando se c'era bisogno di invitare così tanta gente.
《Vado a prendere da bere》gli dico.
《Ti accompagno》.
《Non serve》.
《Che ce di male?》domanda lui.
Dietro di noi vedo Alex che ci guarda.
Ha uno sguardo serio e penetrante, come se volesse spazzare via il ragazzo di fronte a me.
《Il mio ragazzo è alla festa e ho paura che potrebbe vederci insieme》.
《Prima però hai ballato con me》insiste.
《Non mi hai lasciato scelta》.
Lui continua a controbattere quando vedo Alex avvicinarsi come una furia.
《Lasciala stare, non vuole compagnia. Ci sono altre ragazze, vai a vedere se vogliono giocare con te!》lo deride.
I suoi modi di certo non sono dei migliori.
《Sei il suo fidanzato?》domanda il tipo.
《Si, esattamente. Credo che non sia il caso di continuare》.
Il ragazzo va via con la coda tra le gambe e Alex ha un'espressione compiaciuta.
《Potevi evitare di parlargli in quel modo》.
《Basta solo un grazie》replica.
Io mi volto e me ne vado.
《Certo che sei strana. Se non avessi fatto così quello se ne sarebbe approfittato》.
《Non fare il finto tonto, sai perché sono arrabbiata. Ma siccome non ne voglio parlare potresti lasciarmi in pace》.
Spesso quando io e Alex avevamo delle incomprensioni lui cercava di farsi perdonare con modi futili, mi voleva dimostrare di essere il meglio per me e per lui era difficile farlo.
Capivo nei suoi occhi che mi amava e anche ora rivedo quello sguardo ma il fatto che mi abbia coinvolta in una cosa tanto grande come quella della centrale di polizia mi fa arrabbiare.
Però so di non poter riuscire a rimanere ai ferri corti con lui perché so per certo che avrebbe fatto lo stesso per me.
Lydia ci viene vicino e ci invita a giocare a beer pong.
Un gruppo di ragazzi in un angolo della sala sta giocando e noi ci uniamo.
Io ed Alex siamo in squadre divise mentre Lydia si unisce a lui.
Non mi tocca bere molte volte perché la pallina non finisce nei bicchieri.
Alex invece è bravo, deve averci giocato un sacco di volte al liceo.
Infatti è un gioco da ragazzini.
Noto che mi guarda poche volte; quando stavamo insieme mi piaceva essere guardata da lui perché mi faceva sentire come protetta, amata.
C'ero solo io anche in mezzo alla gente.
Lydia alla fine del gioco sembra essere brilla perché ride senza sosta e si getta addosso a chiunque le passi davanti.
A me invece inizia a girare leggermente la testa grazie al mix di birra e altri tipi di alcool bevuti prima ma direi di stare ancora bene.
Lydia va di sopra per trovare un bagno mentre io rimango con i suoi amici che parlano della festa e decidono di fare un'altra gara.
Credo che ora il bagno serva anche a me perciò mi addentro tra i corridoi della villa.
La musica assordante non aiuta infatti mi è salito mal di testa, e ancora peggio con la puzza di fumo che ce nell'aria.
Appena trovo un bagno mi sciacquo faccia e braccia.
Dalla finestra vedo che Lydia ora e in piscina seguita da Alex e altri suoi amici.
Scherzano, si tuffano e bevono.
Sarà al bicchiere numero venti.
Dato che la musica arriva anche fuori si mettono a ballare sulle note di I Gotta Feeling.
Sento caldo, ho bisogno di togliermi i tacchi e il vestito che si è appiccicato addosso.
Mi lego i capelli in una coda alta e scendo anche io in piscina.
《Ecco Sam che ci degna della sua compagnia. Vieni dai》grida Alex come se nulla fosse e Lydia si avvicina schizzandomi.
L'acqua è fredda ma sono davvero troppo accaldata perciò è una bella sensazione.
Solo ora mi rendo conto di essere in costume di fronte ad Alex che mi fissa spudoratamente; non ci ero più abituata.
Entro velocemente in acqua.
Lydia mi afferra e inizia a ballare e presto si uniscono a noi anche altri ragazzi che erano in piscina.
Canta a squarciagola la canzone ed è anche intonata per essere ubriaca.
Un ragazzo per sbaglio mi getta il suo drink addosso, fantastico!
Puzzerò di alcool.
Voglio godermi la serata perciò presto inizio a bere, il mondo sembra capovolgersi e ruotare intorno a me ma mi diverto.
Non sono così ubriaca ma abbastanza brilla da fregarmene di quello che succede intorno a me.
Ogni volta che qualcuno si avvicina a me però viene intimidito da Alex che sembra la mia guardia del corpo.
Non posso negare che mi piacciono le sue attenzioni perciò un po guidata dall'alcool e un po guidata dal fatto che voglio stuzzicarlo lo faccio ingelosire (sempre che sia geloso) con alcuni ragazzi che mi fanno le avances.
Lydia ridacchia ogni volta che mi avvicino a qualche ragazzo.
Lei però si avvicina ad Alex e ci prova, ormai spudoratamente con lui.
Lui ovviamente per ripagarmi con la stessa moneta la lascia fare.
Mi volto dall'altra parte e non gli do importanza.
Quando ormai siamo diventati delle spugne usciamo dalla piscina.
Rimaniamo tutti in costume.
Lydia annuncia che sta per aprire la torta.
Vado a cercare il mio vestito che avevo lasciato in bagno ma non mi ricordavo ci fossero così tante stanze e specialmente ora che sono brilla non riesco a trovare la porta giusta.
Entro per sbaglio in una camera dove due ragazzi si stanno baciando e mettendo a fuoco vedo che sono Lydia e Alex.
Cosa?
Mille domande mi sorgono in mente.
Perché?
Non sapevo si piacessero.
Sento...non so nemmeno io cosa provo.
Rabbia? Tristezza? Gelosia?
Credo un misto di entrambi.
Non so nemmeno con chi dei due avere più risentimento.
Non me lo aspettavo da nessuno dei due.
Credevo che prima me ne parlassero, se proprio si piacciono.
Basta, non voglio più rimanere a godermi lo spettacolo perciò vado via ma nel farlo faccio rumore e loro si accorgono di me.
《Sam》dicono entrambi.
Non voglio parlare con nessuno di loro.
Credo di avere un'espressione totalmente sconvolta.
Corro via velocemente.
《Aspetta》sento gridare da Alex.
Non so perché li voglia evitare ma non ero pronta a vederli insieme.
All'improvviso mentre cerco una camera vuota un ragazzo che balla sta per cadermi addosso e io per evitarlo cado all'indietro inciampando.
Mi ritrovo con un bozzo enorme sulla fronte, sono un po stordita perché ho quasi perso i sensi cadendo.
《Scusa mi dispiace, non volevo farti cadere》si scusa il ragazzo.
《Tranquillo, è il male minore》rispondo ma più a me stessa che a lui.
《Sam》.
Alex mi ha trovata.
Il ragazzo ci lascia soli.
Non incrocio il suo sguardo, me ne sto a guardare fuori dalla finestra.
Si siede accanto a me.
《Non è come sembra; cioè si ma non per me.
Mi ha baciato lei te lo giuro》.
Non so a cosa credere, solo a quello che ho visto.
《Tu non ti sei tirato indietro》.
Lui si para davanti ai miei occhi.
《L'ho fatto ma lei ha continuato a baciarmi. Era come se non ragionasse. Sono entrato in quella camera per sbaglio, lei piangeva e ho cercato di consolarla, poi mi si è buttata addosso. Se non mi credi parla con lei》.
Mi sembra insensato quello che ha detto, ma devo mettermi in testa che lui può stare con chi vuole.
《Non importa, tanto dopo questa sera tornerò a casa, da Dan, alla solita vita e tu alla tua》.
Lui guarda in basso ora poi si risiede.
Mi prende per mano.
Le sue mani grandi con le dita affusolate mi sono sempre piaciute, mi danno un senso di protezione.
Lo guardo, ha i capelli bagnati e un'aria un po persa.
Io gli sgualcisco l'acconciatura già rovinata dall'acqua della piscina.
《È questo perché?》domanda ridendo.
《Perché hai dei capelli morbidi e mi piace toccarli》.
Lui si compiace.
《Non ho solo i capelli da farmi toccare》.
Ovviamente è una battuta sconcia, da Alex.
Io gli do una spinta e lui fa finta di cadere dal letto.
Per un attimo ritorniamo a farci scherzi come al liceo.
《Eccoti》.
Lydia mi corre incontro e mi abbraccia.
Sembra stia piangendo.
Alex con una scusa esce dalla stanza.
Non voglio litigare con lei e non vorrei rovinarle la festa ma non riesco a dire niente.
《Sono una pessima amica.
Non volevo baciare Alex, non so perché l'ho fatto. Dovevo dirtelo...anzi non so nemmeno cosa avrei dovuto dirti. Di certo non "sto per baciare il tuo ex ragazzo del liceo".
Mi dispiace Sam》farfuglia tra le lacrime.
Voglio tranquillizzarla.
《Non sono arrabbiata, ero solo sconvolta. Avrei preferito sapere che hai una cotta per lui ma ormai siamo cresciute per queste cose》.
《A me non interessa Alex》.
Non capisco allora perché l'abbia baciato.
Lei fa un sospiro.
《Ero scombussolata.
Piangevo e lui mi ha trovata.
Mi ha consolata e sono stata io a baciarlo, quando lui mi ha respinta io ho continuato.
Speravo di sentire qualcuno che mi accettasse, a cui piacessi veramente.
Ovviamente quel qualcuno non è lui ma...》fa un altro sospiro.
《Avevi ragione quella notte.
Benjamin è violento con me, mi ha picchiata anche prima della festa.
Lo fa molto spesso e quando ho avuto il coraggio di scappare da lui mi sono sentita spaventata ma anche sollevata》ora mi è tutto chiaro.
La abbraccio forte.
Le lacrime sgorgano da entrambi i nostri visi.
Per tutto questo tempo ha sofferto in silenzio.
《Non so cosa fare, ogni volta che provo ad allontanarmi da lui, lui trova il modo per farmi tornare.
Ho paura》.
Non riesco a sentire la sua voce che trema e il suo corpo farsi minuscolo, è terrorizzata e la capisco.
《Non devi averne.
Domani ti accompagno alla centrale, lo denuncerai, gli farai vedere i lividi e quello che ti fa.
Per un po se vuoi puoi venire a stare da me.
Tranquilla.
Non ti abbandonerò》.
Spero di averle infuso sicurezza.
《Ma sarà peggio》.
《Invece no, devi risolvere questa situazione. Stiamo parlando di violenza non di piccoli litigi su che cosa mangiare a cena》.
Lei continua a piangere sulla mia spalla e dopo qualche minuto smette, si sistema il trucco.
Annuisce convinta.
《Domani lo faremo.
Grazie per aver capito》.
Come potrei continuare ad essere arrabbiata con lei dopo quello che mi ha detto, ho compreso perché si è gettata tra le braccia di Alex.
Probabilmente dalla disperazione avrei fatto lo stesso.
Voglio che domani arrivi al più presto.
《Vuoi che mandi via tutti?》domando.
《No, per adesso voglio continuare a festeggiare, perché domani a quest'ora avrò mandato via quel maiale》.
Mi piace il suo tono di voce convinto.
Torniamo di sotto per aprire la torta......

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Where stories live. Discover now