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Quel giorno di metà settimana, Jimin e Taehyung decisero di trascorrere un pomeriggio all'insegna della pace, lontani dalle solite e caotiche giornate passate al The Hell, e quale posto migliore se un luogo immerso in natura, tra alberi, fiori e brevi sentieri? Optarono per l'Haneul Park, uno dei più famosi parchi nella zona della capitale sudcoreana.

Era un luogo abbastanza tranquillo e rilassante, anche perché avevano scelto un giorno dove l'affluenza di turisti e cittadini era minore rispetto alle restanti giornate.

I due, non appena vi fecero ingresso, in uno dei sentieri circondati da varietà di alberi, avvertirono i loro polmoni riempirsi di un'aria diversa, fresca e pulita. I loro respiri spazzarono via lo smog delle strade, per lasciare spazio al solo profumo della natura.

«Abituato con il caos del club, qui mi sembra di stare in paradiso» disse Taehyung, intento ad osservare ogni singolo particolare di quel luogo «Tu che ne pensi, Jiminie?»

«Penso che dovremmo passare più giornate in questo modo. È stupendo» rispose serenamente, anche se dentro di sé voleva soltanto dare sfogo alle sue mille paranoie condividendole con colui che considerava un fratello «Tae, ti va di parlare un po'?» titubò.

«Non avresti neanche dovuto chiedermelo!» sorrise «Su, andiamo sederci lì» suggerì il ragazzo indicando una struttura in legno con dei gradini, nei quali presero comodamente posto «Cos'è che ti turba? Mi sembrava che tutto stesse proseguendo con normalità»

«Sì, ma ho tanti dubbi, paranoie che mi stanno divorando internamente da un po' di tempo a questa parte... Sento di non sapere più cosa voglio realmente per me stesso e per la mia vita» sussurrò, giocherellando nervosamente con le proprie dita e gli anelli con cui esse erano abbellite.

«Jiminie, ti ho sempre detto che devi perseguire ciò che ti fa felice, che ti fa stare bene e non il contrario» l'altro annuì silenziosamente. Aveva già previsto quelka sua risposta «So che non ti basta sentirti dire questo. Lo leggo nei tuoi occhi, ma se vuoi un altro consiglio, dovresti magari prenderti una vacanza. Credo sarebbe la miglior opzione, anche per capire se ti manca, se ti-»

«"Se ti manca"? Cosa? Chi?» lo troncò il ragazzo, indossando i panni del finto tonto come se non sapesse a chi si stesse riferendo.

«Ah, vuoi sentire il suo nome?» insinuò con un finissimo sorriso quadrato, tipico dei suoi «Jungkook» il cuore del castano fece un tuffo in mare aperto all'udire quel suono, il quale riuscì a stordirlo «Lui è tutto ciò che non avresti mai desiderato, ma è sempre colui che ha saputo ribaltare i tuoi pensieri. Il tuo equilibrio si è allentato, l'ho notato»

Il suo equilibrio aveva realmente perso quota? Si chiedeva il ragazzo, mentre ascoltava le parole di colui che lo conosceva in tutto e per tutto. Forse si, quella domanda un fondo di verità la conteneva. Non era più capace di pensare soltanto a ciò che, fino a quel momento, aveva ritenuto importante ed essenziale. Lavoro, Tae, Jin e in primis sé stesso.

Ora c'era qualcos'altro a ronzare nella sua testa, insieme a quelle quattro priorità. Non era un qualcosa di assiduo, ma era comunque presente e di tanto in tanto, sbucava fuori... Però no, le cose non stavano propriamente così e lui lo ammetteva in cuor suo. Non sbucava di tanto in tanto come una rondine passeggera. Era molto, molto più di questo.

Lo pensava, ecco.

«Non sono innamorato di lui e tantomeno ho voglia di farlo, Tae» volle precisare Jimin dopo il ritorno alla realtà dal caos della sua mente.

«Non ho mai detto che tu lo sia, ma potresti comunque capire se provi qualche sentimento nei suoi confronti, qualunque esso sia. Una vacanza andrebbe bene, anche di tre giorni, però non so se potrò venire con te...» l'altro sembrò rifletterci e non pareva così male l'idea di prendere una pausa, staccando la spina da tutto e tutti.

«No, tranquillo. Forse è meglio che vada da solo così che possa stare un attimo, faccia a faccia, con me stesso... Credo che tu abbia ragione, devo prendermi una pausa pur essendo breve» dichiarò finalmente.

«Dovresti recarti a Jeju, nell'isola. Mare quasi caraibico, un bel sole, poca gente, contatto diretto con la natura. È perfetto» propose Taehyung massaggiando la nuca mentre sorrideva.

«Appena torniamo al club, mi metterò immediatamente a cercare un volo e una camera d'hotel. Partirei anche domani se davvero questo viaggio farà tramontare questo mio dissidio o confusione interna»

«Provare non costa nulla»



𝑪𝒉𝒂𝒏𝒈𝒆 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora