.egoismo precario.

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agli empatici egoisti,
agli antagonisti perbenisti.

«Sei così opaca che non riconosco più il colore della tua epidermide. Stai sparendo.» 

«Quando mai hai cercato di capire di che colore fossi? Quando mai hai cercato di capire come funzionasse il mio essere? Quando mai hai provato a toccarlo? Se sto sparendo è anche a causa tua, non mi hai mai dato una valida motivazione per restare ma l'ho fatto ugualmente, fino ad ora. Mi hai messo così tante volte da parte per paura che ti ferissi. Ti sei limitato a nasconderti nei tuoi problemi usandoli come giustificazione, come pretesto per allontanarti da me. Hai innalzato muri così alti da farti da prigione, ti sei rinchiuso da solo per paura di essere ferito quando, in realtà, ti stavi già ferendo da solo impedendoti di vivere, impedendoti di provare qualcosa. Solo perché ero trasparente non significa che potessi passarci attraverso, alle tue mura, e leccare il sangue che sgorgava dalle tue ferite infettate dal veleno dei ratti randagi che abitavano nella tua soffitta. Il tuo castello sta cadendo a pezzi, non vedi? Sta marcendo, come te, come l'amore che ci rinchiudi dentro, alla fine si decomporrà pure quello. Ti sei dilaniato così tanto per paura di essere pugnalato, per cosa? Cosa ci hai guadagnato?
È questa dunque, l'essenza dell'esistenza per te? Nasconderti così bene da perdere le tracce della tua anima? Finirai per essere schiacciato dalle tue stesse macerie, perirai con esse se non cambi prospettiva e lo sai pure tu quindi smettila di fare così, ti prego.» 

«E tu perché continui a tessere questo finto manto di verità? Perché continui a sputarmi addosso? Non sono l'unico che ha percorso strade sbagliate, ho commesso degli errori ma nemmeno tu hai le mani pulite, non sei innocente, nessuno lo è.» 

«E tu perché continui ad ingoiare aghi sperando di smettere di vomitare sangue? Perché ti leghi le mani con la stessa corda che hai usato per impiccarti? Perché giochi con la cera bruciandoti le palpebre? Cosa temi? Cos'hai paura di vedere? Ti soffoca il buio, vero? Ti si attorciglia al collo come una serpe che sibila parole troppo cruente per la tua labile mente, ti sussurra parole pregne di peccato perché sa che cadrai in tentazione come ogni uomo, che tu sia assassino come Caino o vittima come Abele, primo uomo volto al male, primo ad uccidere, uccidere se stesso.» 

Dialoghi SgualcitiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu