.memorie iridescenti.

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a chi pecca d'invidia e di altruismo.


«Sei ubriaco?»

«Non sono ubriaco.»

«Siediti.»

«Sedermi? Per quale cazzo di motivo dovrei sedermi?»

«Per me. Ti ho preparato le valigie.»

«Fanculo te, questa merda di sedia mezza spaccata e quelle sporche valigie. Io faccio quello che mi pare, hai capito? Io ci voglio restare in questa catapecchia del cazzo, voglio rimanerci anche se so che tra un po' crollerà a pezzi. Voglio continuare a sbattere i piedi sul pavimento, gridarti nelle orecchie, spaccare i piatti di quel servizio del cazzo che ci ha regalato tua madre, tirare via la carta da parati con le unghie, preparare il caffè per poi rovesciarlo sul tappeto, levare i chiodi ai quadri, dormire su quel letto sudicio e pieno di cimici, strappare le pagine del tuo libro preferito e soffiare sopra la cenere del braciere. Io ci resto qua dentro. Vattene via tu.»

«È casa mia, l'ospite indesiderato sei tu. Tu ed il tuo cazzo di egocentrismo da quattro soldi.»

«Io? E perché mai dovrei essere io? Ti reco forse qualche danno? Ti infastidisco? La tua è Invidia rabbiosa che ti morde le caviglie, che ti fa sputare veleno e che ti fa sanguinare le mani. Mia cara, faresti bene a darci un taglio. Un taglio, un taglio, un taglio! Un taglio netto alla gola!»

«Maledizione smettila! Smettila di gridare con la tua odiosa voce, troppo acuta per i miei timpani. Fai silenzio e smettila di seguirmi, smettila di bussare alla porta della cucina, smettila di aprire le finestre in inverno, smettila di dirmi cosa vuoi mangiare, smettila di usare la mia legna per accendere il fuoco, smettila di masticare tramezzini con la bocca aperta, smettila di rovesciare i vasi delle piante, smettila di fumare davanti alla libreria e smettila di sederti sul bordo balcone. Sei odioso, odioso, odioso!»

«La tua è una scissione becera, da cui ti nutri e bevi. Mi ami, ma vorresti spaccarmi le ginocchia per farmi stare fermo, non è così? Ed io, per dispetto, sbraito, corro, urlo e grido quanto voglio che tanto non ci sente nessuno e se ci sentissero, non ci crederebbero!»

«Ti caverei i bulbi oculari, ti trancerei di netto la lingua, ti mozzerei le mani, ti pugnalerei la schiena, ti morderei le spalle e si, ti spaccherei le ginocchia con un martello se non solo fossi felice per te.»

«Felice per me?»

«Sono ubriaca.»


«Ubriaca di me?»

«Ubriaca di malinconia,
tu sei ubriaco?»

«Sì, sono ubriaco.»

«Di cosa?»


«Ubriaco e basta.»

Dialoghi SgualcitiWhere stories live. Discover now