.vizio sempiternale.

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a coloro che non vogliono perdere il vizio -di demolire-


«Devo confessarti una cosa importante.»

«Confessati, ma anch'io sono un peccatore, ricordalo.»

«Ti ho tradito.»

«Ora che me lo hai detto cosa dovrei provare? Rabbia? Tristezza? Dolore? Frustrazione? Odio? Disgusto? Repulsione? Vergogna? Invidia?»

«Mi dispiace, davvero. So che ti ho ferito.»

«Le tue scuse stanno così bene sotto alle suole delle mie scarpe. Davvero credi che bastino? Davvero credi che in questo modo tu possa apparire più limpido ai miei occhi? Risparmia pure le tue sciocche manfrine, rimangiatele pure le tue sporche scuse, spero che ti vadano di traverso. Non sei più cosa mia.»

«Per favore, non fare così. Mi spezzi il cuore. »

«Così come? Non ho il diritto di arrabbiarmi? Di piangere? Di urlare? Di sbraitare? Mi piange il cuore e mi sanguinano le tempie. Ti rendi conto di quello che mi hai fatto? Di quello che mi stai facendo?
Sai benissimo che continuerò a giustificarti. Sai come si muove il mio plasma, sai che mi pungo le mani sempre con gli stessi aghi, sai che congiungo sempre le mani con il pollice sinistro in alto, sai quante cicatrici dipingono il mio corpo e conosci perfettamente il significato dei miei tatuaggi. Sii sincero, almeno per una volta, e dimmi: Sei soddisfatto di te stesso? Lei ti ama? Ti bacia i polsi e ti sistema i capelli la mattina? Ti scalda il the alla giusta temperatura? Ti lava la schiena quando fai il bagno? Ti legge i libri ad alta voce? Ti suona qualcosa? Ti osserva mentre cucini? Il suo cuore batte alla tua stessa frequenza? La sua quotidianità ti appartiene?»

«Ascoltami, ho sbagliato. Mi sono sporcato di un peccato ignobile ma ti prego, ti supplico di credermi, io ti amo. Cambierò.»

«Ti nutri della mia anima ma navighi nel suo corpo, è così? Ha la pelle calda mentre io l'ho fredda? Apre le gambe quando io le chiudo? Lecca il tuo seme quando io lo sputo? Ti permette di bere dai suoi seni mentre io me li strappo a morsi?
Il mio dolore era troppo grande, non è così? Le mie catene fatte di polvere, hanno legato pure te, non è vero? Guardami in faccia e dimmelo, dimmi che il mio dolore ti ha oppresso. Dimmelo, gridalo, sputamelo in faccia.»

«No, è stata solo colpa mia. Perdonami.»

«In una relazione la colpa non va mai attribuita ad una sola persona, lo sai. Le colpe, le spine, i fiori, le lacrime, i sorrisi, tutto è scisso e pure questo: il tuo tradimento, pure questo mi -ci- appartiene. Non ti odierò, non ti insulterò, non ti urlerò addosso, non infangherò il tuo ricordo, ti vorrò ancora bene ma non ti aspettare che sia tutto come prima. Ci lasceremo, io continuerò ad amarti ancora un poco e magari tu farai lo stesso, chissà. Lasciaci andare, è tardi e sei sul punto di cedere.
Tieni, le chiavi. A che ora passi a prenderla?»

«Alle 22. Mi mancherai.»

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