Capitolo 29) Sul ciglio di un burrone

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Okay, questa volta ho superato me stessa in fatto di ritardo nell'aggiornare, ma ho avuto alcuni inconvenienti e poi volevo staccare un po' la spina con la stagione estiva e prossimamente non posso prometterti niente sugli aggiornamenti. Perdonatemi! 🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻

Sentivo la testa leggera, non per via dell'alcol anche se lo avrei preferito,ma sembrava come se il mio cervello, la mia banca dati, fosse andata in fumo, privandomi di quell'intelligenza e lucidità che in tutti questi anni sono state la mia ancora di salvezza.
Mi ero tolta dalla strada da sola, senza l'aiuto di comunità o centri per senza tetto, avevo lavorato sodo per farmi conoscere, ma anche per restare nell'anonimato, eliminando le tracce del mio passato.
Ora invece ... Sono passati tre giorni dalla notizia dell'esplosione, e non riesco a fare altro che fissare la parete di legno della mia stanza, seduta per terra, senza pensare a nulla.
In un primo momento ho avuto davvero l'istinto di scappare, ma Derek non me l'ha permesso, stringendomi forte, come se avesse capito le mie intenzioni .
Da allora mi tiene d'occhio più di prima, anche se non ho dato altri segnali di fuga, dato che mi sono chiusa in camera, evitando divedere chiunque della famiglia Evans.
Se non fosse per Ashley che lascia il cibo su un vassoio fuori dalla mia porta, con messaggi minatori di mangiare tutto, avrei anche fatto lo sciopero della fame.
Forse li sto facendo preoccupare di questo mio cambio improvviso d'umore,ma ogni volta che penso a quelle trentadue persone, le vittime dell'esplosione, non posso fare altro che piangere dal nervoso.
Io sono senza speranza, ma loro potevano avere un futuro, realizzare i loro sogni, avere una famiglia. La colpa adesso è mia, se non potranno più farlo.
Sono stati strappati ai loro familiari, solo perché Lopez ha capito che il motivo per cui si trova in carcere sono io.
"Stupida,stupida, stupida!"
Ho voglia di sparire, di buttarmi da quel burrone sul quale esito da diverso tempo ormai, ma sono una vigliacca e non voglio morire così.
Non credo in Dio da tanto tempo,ma sarei disposta a rivalutare questa mia condizione, se solo riuscissi a liberarmi di questo peso che porto con me.
Sospiro e mi alzo, vogliosa dilavare tutto di dosso, almeno per cinque minuti.
Nuda, entro in bagno e dentro al box guarda le gocce d'acqua che scendono dal telefono della doccia,quasi a rallentatore.
Forse sto piangendo di nuovo, manon me ne rendo conto fino a quando il labbro inferiore inizia a tremare e sento l'improvvisa voglia di fumarmi tutto il pacchetto di sigarette nella borsa.
Le uso per emergenza, ma tutto questo va ben oltre e avvolta dall'asciugamano ne prendo una, apro il finestrone , e osservo il cielo notturno troppo limpido e in contrasto con il mio umore.
Il sapore della nicotina mi da una leggera tregua dai miei pensieri, quando sento la tempesta aumentare dentro di me, fino a quando bussano nuovamente alla porta.
"Nathalie, hai intenzione di stare chiusa in camera per sempre?"
Fisso il legno e mi innervosisco nel sentire la voce dello sbirro usare un tono di rimprovero.
Non gli rispondo, sperando che se ne vada come sempre per la sua strada, e restando in ascolto, cala di nuovo il silenzio.
Finisco di fumare la sigaretta,mentre l'acqua che gocciola dai miei capelli bagna la mia schiena,quando sento un rumore. Mi guardo intorno, ma non proviene da fuori e girandomi, mi ritrovo Derek impegnato a fissarmi con la maniglia della porta in mano.
"Che cazzo hai fatto?!"
Il suo sguardo è ancora impegnato a fissare le gambe nude, anzi il tatuaggio della giarnettiera che fuoriesce dall'asciugamano striminzito che copre il resto del corpo.
"Non dirmi che hai rotto la porta."
Torna in sé, e guarda la maniglia nella sua mano come se non sapesse come mai si trovi lì.
"Sei davvero un cavernicolo, ma dico io, distruggi casa tua e quando lavori allora?"
"Questo non è importante adesso, piuttosto si può sapere che ti prende?"
"Sono affari miei."
"Col cazzo, ora tu smetti di comportarti come ad una bambina ed esci da questa maledetta stanza."
"Altrimenti?Che fai, mi cacci tu a calci nel sedere?"
"Ses erve ad arrivare a tanto, allora si, lo farò."
"Con quale diritto?"
Se fosse possibile, i miei capelli a quest'ora sarebbe asciutti, a causa dello sguardo infuocato che mi sta lanciando.
Velocemente fa un passo in avanti, e io non posso indietreggiare dato che alle mie spalle c'è solo un bel salto, come possibile via di fuga.
Afferra il mio polso e mi strattona verso di sé. Tento di opporre resistenza, ma la forza bruta è un suo tratto caratteriale, mentre io sono più tipa che usa il cervello. Tralasciando questo, sorge un piccolo problema, quando dopo l'ennesima strattonata, l'asciugamano che copriva quel poco di pelle nuda, cade ai miei piedi, sotto lo sguardo attento di Derek.
Velocemente lo riafferro e tento ancora di coprirmi, inutilmente, dato che ormai il mio corpo non è più un mistero per lo sbirro.
Lascia il mio polso, e si volta di spalle per farmi ricomporre, sorprendendomi del gesto.
"Mi dispiace ."
"Davvero?"
Solleva le spalle, aumentando lamia irritazione.
"Dovresti imparare a non usare sempre la forza per ottenere quel che vuoi."
"Non uso sempre la forza, non con te."
Mi stringo il braccio,ripensando alle diverse occasioni trascorse insieme, e su questo purtroppo non posso dargli torto, almeno in parte.
"Devi uscire da questa stanza però."
"Perché?"
"Perché anche se a te non sembra, ci sono persone preoccupate per te. Ashley,Tim, e perfino mio padre. Quindi smettila di autocommiserarti."
"La fai facile tu. Quella con il coltello che preme sulla gola sono io.Quell'esplosione, le vittime, tutto è avvenuto a causa mia lo capisci?"
Aumento la presa sul braccio,graffiando la mia pelle, prima che la sua mano si poggi sulla mia fermandomi.
"Smettila di dirlo Nathalie."
Sento di nuovo quella sensazione, al centro del mio petto, come se le alti pareti che ho creato in questi anni, stanno per essere abbattute da una gru.
Mordo il labbro inferiore, e trattengo ancora una volta le lacrime, prima che Derek mi abbracci.Ispiro il suo profumo, ascolto il battito del suo cuore, più veloce del normale, e mi arrendo al calore che emana, stringendo a mia voltale braccia intorno al suo busto.
Quanto vorrei che il tempo si fermasse in questo momento...

Derek

Ormai era evidente che non trattavo Nathalie come una qualunque testimone sotto la mia tutela,forse perché siamo andati a letto insieme più di una volta, forse perché la sua testardaggine mi ha spinto a sfidarla e ad avvicinarmi a lei, o forse perché è diversa da qualsiasi altra donna che ho incontrato fino ad oggi.
Non so quanto tempo sia passato da quando l'ho stretta a me, non mi interessa, so solo che dopo averla fatta stendere sul letto, è crollata.
Probabilmente in questi giorni non ha dormito molto, anche perché a volte mi era capitato di sentirla piangere oltre la porta, la stessa che ho rotto per poterla vedere.
Dovrò subirmi mio padre adesso,ma ne è valsa la pena.
Mi allontano, coprendola con la coperta dato che è ancora avvolta in quel asciugamano, e scendo al piano di sotto, notando di come si sia fatto pomeriggio inoltrato,trovando mio padre seduto sulla sua sedia fuori al porticato.
Prendo una birra dal frigo e lo raggiungo, sentendomi più stanco rispetto al normale.
"Come sta ?"
"Non lo so, io non sono bravo a capire le donne."
"Ahahah,tratto ereditato da me."
"Eppure a me sembra che tu sia più bravo rispetto al sottoscritto."
"Fidati Derek, quando ti dico che ci voleva tua madre per rendermi quel che sono. Si può dire che non ero un santo da giovane, ma che lei, credo sia stata l'unica a prendermi a schiaffi al primo appuntamento."
"La mamma era forte."
"Già, era forte, tanto da non farmi accorgere che stesse male."
Sorseggio la mia birra, e mi viene da pensare a quel periodo e a quanto è stato difficile.
"Sai,a volte quella matta di Nathalie me la ricorda."
"Ma se sono gli opposti."
"Tu non lo vedi, ma io sono più vecchio e più saggio."
"Certo come no, e dove sarebbero le similitudini?"
"Non soffermarti sul loro aspetto esteriore, piuttosto pensa al carattere.Nathalie all'inizio stava sulle sue e osservava molto, per capire come si sarebbe dovuta approcciare con noi. Tua madre mi tenne lontano per molto prima di darmi una possibilità."
Peccato che lui non sappia che lei si è comportata in questo modo per non dare nell'occhio e creare sospetti .
"Tenta di far uscire tua sorella da questa casa."
Perché con molte probabilità voleva una compagna di bevute.
"E sotto quel scudo che porta sempre con se, si nasconde un tratto gentile , tanto da giocare con Tim, pur non essendo in obbligo, e salvare un cavallo dal macello."
Su questo non ho niente da ridire .
"Non so cosa sia accaduto Derek, per farla cambiare così rapidamente..."
"Lei...ha ricevuto una cattiva notizia."
"Mmh,comunque sia stalle accanto, con te ha un rapporto diverso."
"In che senso scusa?"
Si alza stiracchiandosi per poi guardarmi dall'alto con un sorriso sospetto.
"Ricorda figliolo che sono sempre più vecchio, e certe cose, per quanto possa essere rozzo, le vedo anche io."
Scuoto la testa, ci mancava mio padre adesso a darmi consigli su come relazionarmi con la ragazzina.Se ne va lasciandomi da solo a finire la mia birra, mentre penso alle sue parole.
"Ha omesso che nonostante l'aspetto fragile, in realtà si nasconde una leonessa che ferita continua a combattere."
Fino a quando non incontra un leone disposto a combattere al suo posto.


Bene, le nozze a breve 😂😂❤️
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Manu

Colpo al cuore  "Hai la mia vita nelle tue mani"Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang