Capitolo 33) Una riunione di famiglia di merda

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Ritrovarmi in situazioni di merda, stava diventando la mia specialità, per quanto non facessi nulla di particolare per finire nei guai. Aveva ragione lo sbirro, e in questo momento avrei gradito la sua presenza opprimente per salvare la pellaccia.
"Nat?" Voltarsi per vedere il marmocchio, sull'orlo della crisi del pianto, non stava giovando alla mia sanità mentale. Dico io, questi non sono affari miei, se è il padre dovrebbe essere un'allegra riunione di famiglia giusto? Due baci , un abbraccio e poi ognuno per la sua strada, ma ahimè il tizio poco raccomandabile che non accennava ad andarsene, non sembrava essere della mia stessa opinione e dopo ciò che Ashley mi aveva confessato, non potevo comportarmi in questo modo. Purtroppo però,dovevo ammettere che il tizio di fronte a me aveva alcuni tratti come il colore dei capelli, il naso e le labbra, uguali al marmocchio,manco se avessero preso lo stampo per farlo.
"Allora?Tu chi saresti?" Magnifico,davvero magnifico. "Lavoro per gli Evans, e mi scusi ma senza un documento che la leghi al bambino, non posso proprio permetterle di avvicinarsi a lui." Sorrido,falsamente, ma come attrice me la cavo abbastanza bene, e credo di non avergli fatto intuire che io sapevo ciò che ha fatto ad Ash.
"Io sono il padre."
"Mi dispiace , ma la signorina Evans non parla di suo marito, o chiunque lei sia per Ashley."
Arretro lentamente, cercando di seguire le leggi di sopravvivenza viste in un documentario, anche se in quel caso, il tizio del programma aveva un orso di fronte. Quasi preferivo l'animale. "Se continua ad insistere dovrò chiamare la polizia, ma se lei è davvero il padre di Tim allora perché non viene alla tenuta?" Dovevo sciogliere il cavallo, e salire ingroppa velocemente, ma non ero così esperta e dargli le spalle non era consigliabile.
Dannazione. Dovrei denunciare il sistema penitenziario per rilasciare certi soggetti, senza avvisare la moglie che un tempo picchiava. La colpa è la loro e non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere se al mio posto ci fosse stata Ashley. Conoscendola sarebbe stata terrorizzata nel rivedere il suo aguzzino. Come biasimarla, io dopo anni ancora non ero stata capace di parlare con i miei genitori, troppi ricordi dolorosi. Ride,riscuotendomi dai miei pensieri. "Purtroppo con la madre non ci parliamo da molto, e io non sono qui per lei. Tim, viene con me."Bene, i miei timori erano fondati, e strafondati quando lo vedo tirare da dietro la schiena un coltello a serramanico e non credo che prenderà anche una mela per sbucciarla. "Se solo mi avessi incontrata due mesi fa, forse te l'avrei permesso, ma sembra che gli Evans abbiano avuto una brutta influenza su di me. Marmocchio, spero che tu riesca a cavalcare su Nero."
Sorrido a Tim, che nel frattempo sta piangendo, è proprio un moccioso. Riesco con uno scatto a raggiungere le briglie per slegarle e a colpire il cavallo sulla pacca, facendolo scappare via. Tiro un breve sospiro di sollievo,prima di rivolgere la mia attenzione al padre dell'anno. "Credo che tu debba andartene adesso, prima che chiami la polizia."
"Sai cos'hai fatto vero?!" Ovviamente non ha accettato il mio gentile invito.
"Ho messo in salvo il bambino?" "Si, ma adesso chi metterà in salvo te? Potevi semplicemente darmi mio figlio e andartene, ma sembra che in questo posto di merda, le persone si credono degli eroi."
Stringe di più la presa sul coltello, e sento l'allarme nella mia testa andare in tilt.
"Il bambino sta bene dove sta, ha vissuto senza un padre per molto tempo,e se quella figura sei tu, credo proprio che possa farne a meno. Fare del male alla madre non ti è bastato?"
"Sputi sentenze ma sei un'estranea, quindi ora come potrebbero prenderla gli Evans se ti accadesse qualcosa?"
"Ci tieni proprio a tornare di nuovo in carcere vero?" La mia falsa tranquillità inizia a vacillare e come se non avessi già troppi pensieri, vedo altri bambini uscire dalla scuola.
Mordo l'interno della guancia, questa non ci voleva, e come se avesse intuito la mia preoccupazione, si volta verso i marmocchi. Fanculo.
"Usarmi come ostaggio però potrebbe essere utile." Confuso dalle mie parole ne approfitto per correre lontano, dove la vegetazione ancora non è stata sostituita dal cemento degli edifici. Devo prendere tempo, nascondermi e chiamare Derek, se voglio avere qualche possibilità di tornare per pranzo. Mannaggia a me e a quel giorno in cui sono entrata alla centrale di polizia.

***

Derek

Tornare da una giornata, passata a scaricare e caricare nei negozi dei clienti di mio padre, e non trovare la ragazzina seduta fuori da porticato come a suo solito, mi era sembrato deludente. Ormai non facevo altro che cercarla con lo sguardo, e non averla intorno mi faceva sentire a disagio. Certo che anche io non potevo starle sempre vicino, ma stava diventando automatico per me farlo.
"Ash,hai visto Nathalie?" Mia sorella, sposta l'attenzione dai suoi allievi impegnati nei soliti esercizi di equitazione, a me. "Ma ciao anche a te, si lamia giornata è stata abbastanza produttiva, ma non c'è bisogno di chiedermelo."
"Non fare la scema."
"Io?Sei tu quello con tanti cupido che gli volano intorno alla testa.Ormai sei cotto fratellone." Alzo gli occhi al cielo, se inizia con questo discorso, ne uscirò per il giorno del Ringraziamento. "Questo non ti riguarda, è una cosa tra me e Nat."
"Cosa?Davvero? Nel tuo dizionario non esiste la parola relazione amorosa?"
"Ash,dacci un taglio, sei fastidiosa." Sghignazza coprendosi la bocca con la mano, ma prima che possa continuare a prendermi in giro, la sua attenzione viene catturata da qualcosa alle mie spalle. Voltandomi, vedo Tim tornare sulla groppa di Nero, ma la ragazzina non è con lui.
"Mamma,mamma, mamma!" Ashley gli va incontro, mentre tento di fermare il cavallo senza far cadere mio nipote, che anche dopo essere nelle braccia della madre, non finisce di piangere e tremare. "Tim, che succede?" "Mamma,Nathalie, lei... un uomo è venuto e..."
"Ehy, piccolo mio, prendi un bel respiro, così non riesco a capire."
"Un uomo è venuto a scuola e ha detto di essere il mio papà."
Ashley sgrana gli occhi e sembra che il mondo le sia crollato sulle spalle, ma ancora non è arrivato il peggio.
"Nathalie,lei...quando l'uomo l'ha minacciata con un coltello, lei mi ha fatto scappare, ma è rimasta lì." Non ho bisogno di altro per far muovere il mio corpo.
"Ashley chiama la polizia, descrivi quel bastardo e chiuditi in casa a chiave con papà."
"Derek...."Non resto ad ascoltarla. Corro verso la macchina e metto in moto, lasciando una grande nuvola di polvere alle mie spalle. La mia mente si è fermata a "l'ha minacciata con un coltello" e premere l'acceleratore sembra l'unica cosa che in questo momento, sia in grado di fare. Squilla il telefono, e guardando rapidamente vedo che si tratta di Nathalie.
"Nat dove sei?!" "Nella merda..." Il respiro è spezzato e mantiene la voce bassa.
"Ho sopravvalutato le mie doti atletiche sbirro." "Nat!" Sembra che non riesca a dire altro che il suo nome. "Agire di testa mia è stata una pessima idea."
"Dove sei ?" "In un vecchio capanno, dopo la vegetazione di fronte alla scuola, la linea non prende bene" "Vengo a prenderti." "Non ne dubito, ma porta qualcosa per medicarmi, credo di non essere portata a fare delle buone azioni."
"Nathalie..."Perdo la linea e getto il telefono sul sedile del passeggero per superare tutti i limiti di velocità. L'unica cosa che riesco a sentire in questo momento è il battito accelerato del mio cuore e la paura di perderla. No, se le accadesse qualcosa... La colpa sarebbe solo mia, per essermi allontanato credendo che qui sarebbe stata al sicuro.
Non voglio perderla.

Che dire, starsene dietro ad un computer nell'anonimato era molto più tranquillo per la nostra hacker 😂😂😂 scusate sempre il ritardo ma fa caldo, e non riesco a ragionare lucidamente.
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Manu


Colpo al cuore  "Hai la mia vita nelle tue mani"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora