Il matrimonio

197 19 6
                                    

5 luglio 1969

E alla fine quel maledetto giorno era arrivato. La scuola era terminata pochi giorni prima, i M.A.G.O. erano complessivamente andati in modo più che egregio, ma Bella non aveva avuto alcun dubbio sull'esito degli esami. Poi aveva dovuto prendere il treno un'ultima volta. Aveva salutato Lumacorno sentendo un senso di impotenza e malinconia, non avrebbe mai più passato del tempo con il suo primo mentore, non sarebbe più tornata in quella scuola, adesso tutto sarebbe cambiato e Hogwarts era svanita per sempre una volta salita sul treno fiammeggiante. Ma non aveva pianto neanche allora, non poteva permettersi di piangere in situazioni stupide, continuava a ripeterselo e andava avanti, ingoiando l'amarezza.

Adesso invece era proprio arrivato il giorno del matrimonio con Rodolphus Lestrange e Bella non poteva essere più disperata. Nell'ambito soffocava, faceva un caldo insopportabile con tutti quei metri di stoffa sulla pelle, i capelli erano tirati all'insù in un'acconciatura elaborata e il velo era tenuto fermo da una tiara tremenda. Era un incubo, un incubo da cui non poteva più scappare. Casa Black era in subbuglio, tutto doveva essere perfetto per il ricevimento sfarzoso e i servi correvano da una parte all'altra, tentando di esaudire le richieste esigenti e isteriche della padrona. L'ora però era giunta e la maggior parte delle persone avevano già preso posto nel grande giardino per assistere alla cerimonia.

Quando ebbero terminato di realizzare il trucco della sposa la lasciarono sola con la madre, mentre Cygnus attendeva al piano inferiore. Druella era raggiante a tal punto da poter essere scambiata lei stessa per la sposa. Indossava un sobrio abito verde e sventolava elegantemente il ventaglio di pizzo "Sei incantevole figlia mia" disse emozionata a Bellatrix. La ragazza la fissò in silenzio, senza mutare espressione "Cerca di sorridere" continuò Druella "Una sposa deve sorridere, è il giorno più importante della tua vita!" Bella continuò a tacere, riteneva che fosse meglio non parlare perché altrimenti avrebbe gridato oppure pianto a dirotto, ma non escludeva affatto la possibilità di fare entrambe le cose contemporaneamente.

Druella sospirò "Ti prego di sforzarti" insistette "Il tuo promesso sposo è raggiante al pensiero di sposarti". Bella si decise a parlare "Non vede l'ora di mettermi le mani addosso" replicò a voce bassa. Druella la fissò con aria comprensiva "Non devi temere" disse vagamente a disagio "Sono certa che tuo marito sarà delicato con te, come si conviene la prima notte di nozze". Bella non rispose e si voltò, specchiandosi. Era talmente triste, senza abito e velo nessuno avrebbe detto che lei fosse la sposa. Druella continuò a guardarla e poi la strinse a sé "Non metterci tanto a scendere" sussurrò "E non temere, la tua vita sarà bellissima e noi saremo sempre al tuo fianco se ne avrai bisogno". Accennò un bacio sulla guancia della figlia e poi uscì.

Bellatrix sentì gli occhi inumidirsi, sua madre parlava di supporto e aiuto nel momento del bisogno, eppure adesso che le serviva veramente aiuto la stavano spingendo verso il baratro. Si mise a sedere sul letto e si portò le mani sul volto, le lacrime minacciavano insistentemente di cadere. Dalla porta semi aperta fecero capolino inaspettatamente l'elegante Narcissa che pareva un angelo e Andromeda che sembrava preoccupata e triste. "Bella" sussurrò, entrando con l'altra. Andromeda la strinse prima che Bella potesse dire altro, talmente forte e con tanto sentimento che Bella si sentì avvolgere da un'armatura di coraggio.

"Sei molto bella" sussurrò Narcissa, sorridendo appena. Bella le carezzò il volto pallido "Anche tu lo sei. Entrambe lo siete". Andromeda continuò a guardarla con premura "Ma tu sei così triste". Bella sospirò e guardò l'altra negli occhi "Io devo andare adesso, è tardi" continuò Narcissa "Non tardate anche voi" si avvicinò alla porta e poi si voltò "Ti voglio bene, Bella" disse teneramente, poi sparì, chiudendosi la porta alle spalle. Bella abbassò il volto e Andromeda le mise due dita sotto al mento, facendo incontrare i loro sguardi. Quella era una cosa che faceva spesso il Maestro, pensò Bellatrix, e allora iniziò a piangere lentamente e silenziosamente.

Into DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora