La marchiatura

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6 luglio 1969

La mattina seguente Bella si alzò abbastanza tardi, non se ne era resa conto sino ad allora, ma il preparativi e poi il banchetto per il matrimonio l'aveva sfinita. Aveva dormito splendidamente, avvolta dal profumo di lui e al risveglio si era preparata di fretta, entusiasta al solo pensiero di poterlo vedere. Sfortunatamente quando scese non trovò nessuno, semplicemente Riddle le aveva lasciato un messaggio sul tavolo dove la sollecitava ad andare dove desiderava, per poi tornare dopo l'ora di pranzo, lui sarebbe stato fuori sino a quell'ora. Seppur delusa dalla notizia Bella sorrise e si smaterializzò a Diagon Alley. Mangiò qualcosa al Paiolo e poi tornò alla Gringott, pur sapendo che la situazione non era mutata minimamente dalla sera precedente.

Quando tornò nella banca vide lo stesso folletto della sera precedente guardarla con un evidente fastidio che la fece innervosire, come osava una creatura inferiore guardare in quel modo una strega purosangue? Inammissibile! "Siete ancora voi" la accolse con voce glaciale il folletto. Bella lo guardò inviperita "Sì, voglio il mio denaro e la vostra banca è tremendamente lenta e negligente". Il folletto non mutò espressione e così Bella sorrise, con il solo scopo di far arrabbiare l'altro "Ma non dovrei stupirmi" continuò "È gestita da creature ottuso e inferiori!" Il folletto la fulminò con lo sguardo "Vi pregherei di non tornare prima di una settimana e soprattutto di non rivolgervi a noi folletti come se fossimo esseri inferiori perché non lo siamo!"

Bella rise "Ma davvero!?" Domandò con un irritante vocetta infantile "Il folletto piccino si è offeso, non vuole sentire la verità!? Non sapete fare niente!" Sputò con soddisfazione Bellatrix "Siete poco più che miseri fabbri, per di più convinti che quello che noi maghi acquistiamo onestamente sia ancora di vostra proprietà!" Gli occhi del folletto saettarono "Siete voi maghi a essere dei ladri!" Rispose a denti stretti, con tutta la fierezza che riuscì a radunare "Ladri e arroganti, proprio come quel Godric Grifondoro, il ladro della spada!" "Che sta succedendo qui?" Intervenne un altro folletto più vecchio e dall'aria più severa e intransigente "Ti sembra il modo di parlare a una cliente!?" Bisbigliò all'altro "La signorina" "Non mi interessa!" Lo zittì malamente il superiore "Vattene da questa postazione, mi occupo io della signorina...".

Si fermò di scatto e guardò Bellatrix attentamente "Chiedo perdono" disse cortesemente "Signora Lestrange, le mie felicitazioni per il vostro matrimonio. La vostra famiglia e quella del vostro sposo sono da anni nostri affezionati clienti". Bella non rispose, ma guardò l'altro andare via con l'orgoglio ferito. Oramai soddisfatta si preparò a liquidare l'altro "Volevo solamente sapere quando sarà trasferito tutto il mio denaro" ripeté Bellatrix al nuovo folletto. Quello ci pensò un attimo "Temo ci vorrà una settimana". Bella annuì "Molto bene allora" concluse velocemente "Arrivederci" "Arrivederci Madame Lestrange". Bella si irritò al solo sentire quel nome "Un'ultima cosa" disse voltandosi ancora "Io selezionerei meglio gli addetti, soprattutto quelli che devono entrare in contatto con i clienti".

Il folletto annuì e si scusò nuovamente, allora lei andò via, piuttosto annoiata. Non sapeva cosa fare sino al pomeriggio, inoltre temeva di incontrare qualche membro della famiglia per la via. Si guardò intorno con indecisione e poi sorrise, pensando a come avesse fatto a non pensarci prima. Sparì di gran carriera lungo la strada di Knockturn Alley, spavalda e sicura come mai prima d'ora. Si sentiva già una strega oscura a dire il vero, una di quelle streghe che ti fanno tremare con un solo sguardo. Voleva essere degna di lui, voleva uccidere al più presto. Entrò nell'unico negozio che conosceva, quello in cui era stata con il Maestro e restò a rovistare in giro per un bel po'.

Era un negozio tremendamente affascinante, irradiava magia oscura da ogni angolo. L'uomo al bancone la riconobbe e le mostrò gli usi di vari oggetti all'apparenza innocui come una collana maledetta oppure oggetti comuni dai poteri inusuali come un armadio in grado di teletrasportarti. Sarebbe rimasta lì dentro per giorni, c'era talmente tanto da vedere, poi alla fine il negoziante le mostro oggetti semplicemente dalla forma insolita e macabra che subito catturarono l'attenzione di lei. C'era una collana che la colpì particolarmente, era d'argento puro e aveva la forma del teschio di un volatile "Prendo questa" disse senza esitazioni, indossando subito la collana.

Into DarknessWhere stories live. Discover now