GOTEN

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- "Hey figliolo, anche oggi tutto solo?"

– "Già, ormai sono tre settimane che non si fa più vedere"

– "Forza, alleniamoci un po'".

Il sorriso incoraggiante di suo padre trascinò Goten fuori da camera sua. Ora riusciva a vedere più distintamente i suoi colpi e a schivarli con più prontezza: destra, sinistra, destra,abbassa la testa. Anche lui aveva i suoi schemi e finalmente iniziavano a diventare più chiari. Aspettava il momento giusto per togliere i pugni dal viso e sferrare un attacco, ma era una debole speranza attendere di intravedere un punto scoperto.

-"Allora Goten, pensi di scappare tutto il giorno? Coraggio, sono qui, vieni a prendermi!".

La distanza tra loro aumentò. Goku gli aveva volontariamente lanciato una sfida. Ora era il suo turno di stare in difesa. Goten esitò solo un istante, dopodiché prese il volo, raggiunse il suo avversario e a mezzo centimetro dal viso, mentre la mano di suo padre già si preparava a contrastare l'attacco, lo aggirò. Una volta dietro di lui sferrò un calcio dritto al collo. Gli ci volle qualche secondo per capire che non era andato a segno. Quella che sentiva premere contro la sua caviglia era una mano ferma che l'aveva bloccato senza esitazione, innescando il piano B. Anche la gamba sinistra venne intrappolata allo stesso modo e in quel momento una sfera di energia investì Goku in pieno viso. Nel pararla, lasciò la presa su suo figlio che ne approfittò per assestare un colpo nello stomaco rimasto indifeso. Un leggero piegamento in avanti con la schiena e Goten affondò un altro calcio. Mentre suo padre precipitava a terra, lo insegui' pronto all'attacco finale. Improvvisamente un fascio blu lo colpì. Impiegò tutte le sue forze per tenergli testa, finendo contro a un albero e successivamente a terra . L'aveva neutralizzato

"Bravo figliolo, sei migliorato parecchio"

– "Grazie papà"

– "Allora, non mi vuoi proprio dire che cosa succede con Trunks?"

– "E' che non so bene cosa dire, non so neanche se serva parlarne"

– "Capisco".

Suo padre... aveva sempre l'aria così tranquilla e spensierata. Era sempre gentile e mai invadente. Era proprio contento di aver avuto la possibilità di averlo indietro.

"Goten, vai a trovare tuo fratello stasera, ok? Avviso io la mamma che non sarai a cena"

– "Eh papà, ma che dici? Perché?"

– "Tu vacci e vedrai che non te ne pentirai, da bravo"

– "Oh, ok come vuoi papà"

– "Bene, vai subito allora. A domani figliolo".

Lo guardò volare via con quel sorriso rassicurante e mezzo divertito di chi la sapeva lunga. Era davvero buffo.

***

A vederlo il suo fratellino sembrava sempre il solito. Spensierato e sbarazzino, eppure aveva ragione suo padre. A guardarlo meglio era leggermente preoccupato. Se non l'avesse conosciuto bene, l'avrebbe quasi scambiato per un normale adolescente. Che si stesse effettivamente trasformando? No, probabilmente l'istinto paterno aveva visto giusto; era successo qualcosa.

"Allora Goten come te la passi ultimamente?"

– "Beh tutto bene in generale, però c'è una cosa di cui ti voglio parlare fratellone"

Bene, aveva capito il messaggio di suo padre; d'altronde quel piccolino era un tipo sveglio.

-"Eccomi, sono tornata"

– "Oh ciao Videl"

accidenti, pessimo tempismo tesoro

"Goten, sei passato a trovarci? Che bella sorpresa; metto su un po' di tè"

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