Cuore - Giuseppe Ungaretti

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Tocco il mio cuore di stracci
Foglie attutite nell'altro della gioia
Camminerò mai più per quelle vie?

E voi, fratelli?
Lascerete le vecchie croci
Per delle nuove?

Potrò anche io illuminami
D'immenso, di acque, di luce?

Vedere la morte
Ci salva dalla vita, che davvero è vita?
Le membra isolate dal corpo
Conoscono altro che la voracità di impazzite formiche?

Le mie lacrime cadranno sempre come arancioni foglie, perenne è l'autunno nel mio cuore.

Ci son ancora brandelli del mio cuor?

Spazio divino (magari):
Allora, dopo quasi due mesi eccomi qui. Avevo intenzione di pubblicare qualcosa per la fine di giugno, ma quasi non mi sono resa conto che il tempo passava ed io non avevo scritto un fico secco (come al solito insomma). Ora eccomi qui, a proporre una mia rielaborazione delle opere che preferisco di Ungaretti. Sono sincera: un po' ho paura. Ho paura che con il mio modo di scrivere possa rovinare la poetica a me tanto cara di questo autore e se per caso ciò da me scritto non dovesse corrispondere al vero, non me ne duolete troppo, ne sono consapevole. Ci voglio provare ad accantonare la paura nel mio cuore ed a lasciare questo scritto qui, su questa storia. Spero di riuscire a pubblicare il prima possibile, così da mettermi in pari con la mia idea iniziale: una rielaborazione al mese per dodici mesi (o anche più).
Vostra per sempre, la dea più tarocca dell'intero Olimpo <3<3

Riscrivere la storia Where stories live. Discover now