Marinette

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Riattaccato il telefono, lo posai sulla scrivania, e rimasi a contemplarlo per un buon quarto d'ora abbondante.
Era successo davvero, o mi ero bevuta il cervello?
Dopo un po', mi feci coraggio, e guardai le chiamate. Adrien aveva chiamato, effettivamente.
Però, magari, mi aveva detto sa dio cosa, e la mia mente malata aveva storpiato le informazioni ricevute.
Non osavo pensarci...
Sai che figura, tirarsi a specchio e aspettare in strada, e poi nessuno ti viene a prendere!
Robe da psicanalisi a vita!
Però, a me pareva davvero, di averlo sentito invitarmi fuori, quella sera.
Al compleanno di uno stilista, per giunta!
Ok, il tizio in questione era una sartina daltonica, ai miei occhi.
Non lo sopportavo proprio, il suo stile.
Però, a caval donato non si guarda in bocca. Un ballo con Adrien, restava un ballo con Adrien. Fosse stato pure il compleanno di Lucifero in persona.
Oddio... sarei andata ad un ballo con Adrien!
Iniziai a smattare di brutto, lasciandomi con la sedia del pc in giro per la stanza. D'un tratto, il suono di un messaggino interruppe il mio giubilo.
Andai a vedere.
...Adrien!
No, ti prego, non mi dire che ha cambiato idea!
No, tutt'altro.
"Papà mi ha dato il permesso di farti restare qui a dormire, se stasera facciamo troppo tardi. Nathalie ti ha già fatto preparare la stanza. Nevicherà in agosto, immagino! :)"
Ah ecco... ora era tutto chiaro.
Probabilmente, quella notte, per qualche strano motivo, dovevo essere morta. E ora, ero in paradiso.
Oppure, molto più semplicemente, stavo sognando.
Non poteva esistere altra spiegazione. Gabriel Agreste... che permette ad altre forme di vita di entrare, e addirittura dormire, in casa sua??
"Ahaha, vorrà dire che, insieme al costume da bagno, quest'estate in valigia metterò anche gli sci! :)" gli
risposi con disinvoltura, e ringraziai anticipatamente per l'ospitalità.
Massì, doveva essere tutto un sogno, pensai, tanto valeva stare al gioco.
Non era comunque il sogno più strano che avessi mai fatto, su Adrien e me.
In sogno, per dire, mi ci ero sposata già in 9 modi diversi, finora, incluse vette innevate e isole tropicali.
Tikki mi osservò rispondere con nonchalance al messaggio, con aria colpita.
"Caspita, devo ammettere che ti stai comportando davvero molto più tranquillamente del solito. Il tuo cammino di redenzione da Adrien procede meglio di quanto pensassi! Sei così distaccata, impassibile, disinvolta!"
"Beh, ovvio che lo sia, tikki... questo è solo un sogno, no?" Risposi, stiracchiandomi. Tikki sbarrò gli occhi.
"No, Marinette, non è un sogno."
"Ma dai! in quale universo, Adrien mi porterebbe ad un ballo organizzato da un famoso stilista, e in seguito Gabriel Agreste mi permetterebbe di dormire a casa sua?"
Tikki sbatté gli occhi, confusa.
"Marinette... sta succedendo davvero. "
"Si, certo. Ok, pizzicami un braccio, vedrai che mi sveglierò subito."
Tikki fece spallucce, e mi diede un pizzicotto al braccio.
"Ahio, potevi fare un po' più pian... oddio... "
Mi ero appena resa conto che tikki mi aveva pizzicato... e non era cambiato niente. La telefonata di Adrien c'era, l'invito pure.
Oddio... PANICO!!
"Ah ecco, mi pareva... " commentò tikki, scuotendo la testa.
Mi ripresi quel tanto che bastò a chiamare i soccorsi.
Venti minuti dopo, le ragazze si presentarono al gran completo a casa mia.
Alya, notando il mio momentaneo stato di catatonia, prese le redini della situazione.
"Sorelle mie, è accaduto il miracolo! Pare che Adrien sia finalmente uscito dal tunnel, e pare che finalmente... abbia invitato la nostra Marinette a uscire!"
Tumulto generale. Alya ristabilì la calma.
"L'uscita in questione, però, è più complicata del previsto, occorre dare il massimo."
Breve ma concisa, Alya spiegò la situazione. Le ragazze non si persero d'animo.
Subito dopo pranzo, eccole di ritorno a casa mia, armate fino ai denti di tutto il necessario per il mio extreme makeover.
Juleka, esperta di trucco e parrucco, si occupò del mio make up e dell'acconciatura. Rose e Milene mi procurarono le scarpe con un po' di tacco.
Furono irremovibili: niente ballerine!
Giusto, non facevo abbastanza danni con le scarpe basse, mettiamoci pure i tacchi!
Potei solo pregare che non ci scappasse il morto.
Alya e Alix, infine, fecero i giudici in passerella.
Fu tutto molto semplice, per fortuna (sorvolando sui tacchi. Ora sì che capivo il profondo disprezzo di chat noir, nei loro confronti... mi sentivo un uccello trampoliere!)
Juleka mi fece un trucco molto leggero, ma che mise in evidenza i punti forti del mio viso come non mai. Non ero mai stata così bella!
I capelli li lasciammo giù, per una volta, con dei fermagli ai lati, e un po' mossi.
Le scarpe erano molto carine, tutte bianche, con un tacco un po' alto, ma quadrato.
Non ci azzardammo neanche a prendere in considerazione un tacco a spillo, con me.
Era tutto perfetto.
Ma il punto principale, però, restava un problema... il vestito!
Alya e Alix avevano bocciato aspramente, ogni capo che avevo proposto, e totalmente nella ragione.
I vestiti che avevo provato erano carini, nel mio stile, ma... mancava loro quel non so che di... speciale.
Poi, d'un tratto, mi venne un flash.
Il mio sguardo attraversò la stanza, e si andò a posare sul baule dei regali di Adrien. Lì dentro, c'era qualcosa che potevo usare, forse.
Bisognava solo vedere se avevo il coraggio di indossarlo!
Senza dire una parola, andai al baule e, stando attenta che il resto del suo contenuto non fosse svelato, ne estrassi una grossa scatola lunga e piatta.
Chiusi il baule, e con la scatola in braccio, raggiunsi le ragazze.
"Sto decisamente rischiando, adesso. Quello che c'è qui dentro, l'ho fatto in un momento di pura follia. Pensate, non l'ho nemmeno mai provato, l'ho cucito sul manichino e poi l'ho messo subito via. Non so neanche perché ho creato una cosa simile, onestamente... "
Le ragazze fissarono la scatola, curiose e tese.
"Se pensi che possa andare bene per un'occasione simile, buono tutto, Marinette." commentò Alya.
Io, sebbene ancora molto titubante, annuì.
"Beh, è un abito elegante, per quello... Oh, va bene, non ho altri colpi in canna, tanto vale mostrarvelo, poi o la va o la spacca. "
E detto questo, scoperchiai la scatola. Le ragazze, perfino Alix, trasalirono estasiate.
Indossata la mia creazione, ad alcune di loro, vennero anche le stelline negli occhi.
Io mi posizionai davanti allo specchio, ad occhi chiusi, e lentamente trovai il coraggio per guardarmi.
Mi venne spontaneo sorridere a me stessa.
Si, era come l'avevo immaginato.
Un bel vestito lungo fino al ginocchio di lucente raso di seta color rosa confetto. Aveva diverse sottogonne di tulle, per dare all'abito il volume dei modelli anni 50, che io adoravo da sempre. Il corsetto plissettato fasciava bene la mia figura senza soffocarmi, ed era un pochino scollato a cuore, ma senza esagerare. In vita, avevo messo un sottile cinturino gioiello bianco. Mi piaceva davvero tanto.
"Marinette, è... è da capogiro!" Esclamò Milene, commossa. Rose era senza parole, piangeva e basta. Juleka e Alya annuivano, meravigliate.
"Senti me, Marinette." se ne uscì Alix, cercando di non far vedere che era un po' emozionata. "Se stasera Adrien non perde la tramontana vedendoti vestita così, le cose dono due: o è cieco, o è dell'altra sponda."
Scoppiammo tutte a ridere. Alix era così, la dovevi amare.
"Beh, una cosa è certa, mai avrei pensato di mettere quest'ambito così presto." fu il mio commento.
"Perché, quando lo volevi mettere, da vecchia?" Chiese Alix.
Io sorrisi, un po' imbarazzata.
"Non proprio vecchia, ma un po più grande di 14 anni, di sicuro. Vedete, questo in teoria, sarebbe... il mio abito da sposa."
Ed eccole trasalire tutte un'altra volta. Alya mi venne incontro, e mi abbracciò forte, le lacrime agli occhi.
"È bellissimo, Marinette, è il tuo grande capolavoro. E stasera, te lo dico io, quegli stilisti si sentiranno sfilare la sedia da sotto il sedere, quando ti  vedranno!"
"Alya ha ragione, sarai la più bella." pigolò Rose, eccitata.
"E se il principe vuole trascinarti all'altare stasera stessa, lascialo fare, Cenerentola. Chissà che finalmente finisca, questo strazio amoroso!" ridacchiò Alix.
Un'altra bella risata dopo, le ragazze se ne andarono.
Tra una cosa e l'altra, erano rimaste a casa mia praticamente tutto il giorno. Guardai l'ora. Le 6 passate. Avevo altre 2 ore, prima della diretta.
Andai allo specchio, e mi osservai. Pettinata, truccata e vestita così, a stento mi riconoscevo.
Ero io, si vedeva, ma... ero come amplificata, risaltata.
E mi piaceva molto, quello che vedevo.
Accarezzai la gonna liscia del mio vestito rosa. Il mio abito da sposa.
Forse, pensai, portava male che Adrien lo vedesse prima del grande giorno...
No, mi dissi poi, non aveva alcuna importanza.
Adrien, tanto, di certo non sarebbe mai stato lo sposo impaziente ad attendermi all'altare.
Mi morsi un labbro laccato di lucidalabbra alla fragola.
Peccato, che questo vestito lo avessi confezionato... proprio pensando proprio a lui.
Quante erano, le volte, in cui ci avevo immaginato nel nostro futuro insieme. La nostra casa, la nostra vita. I nostri figli...
Scossi la testa, e le morbide onde create da Juleka nei miei capelli ondeggiano nell'aria.
No, niente pensieri tristi! Quella sera, mi sarei divertita, e basta.
Niente malinconia, niente tristezza. Avrei fatto fare ad Adrien un figurone, e lo avrei fatto anch'io.
Si, mi ripetei un paio d'ore dopo, appuntandomi gli orecchini a forma di perla rosa (i miei, col benestare di tikki, li avrei portati con me nella borsetta) niente negatività.
Adrien non ricambiava i miei sentimenti, bisognava prenderne atto. Ma ciò non implicava certo che tra me e lui fosse concluso o impossibile ogni tipo di rapporto. Lui era un mio caro amico, e lo sarebbe rimasto per sempre, e guai a chi me lo toccava.
Gli auguravo tutta la felicità possibile e immaginabile, e la auguravo anche a me stessa.
E quella sera, forse sarei stata accontentata. Doveva essere tutto perfetto, niente paranoie.
Alle 8 spaccate, Adrien mi mandò un messaggio, dicendo che mi aspettava di sotto. I miei, grazie al cielo, non erano in casa. Avrebbero sicuramente reagito in modo eccessivamente adorante, vedendomi vestita così. Il loro immenso amore, a volte era decisamente soffocante.
Mi diedi un un'ultima occhiata allo specchio, una veloce spruzzata di profumo, e afferrai la borsetta con dentro nascosta la mia immancabile tikki e i miei orecchini.
"Sei bellissima, vedrai che andrà tutto bene!" Mi disse, sorridendo.
"Lo spero tanto... dita incrociate!" Risposi, dandole un piccolo bacio prima di chiudere la borsa.
Scesi lentamente le scale, e arrivata davanti alla porta di casa, presi un bel respiro profondo, posai la mano sulla maniglia, la abbassai piano, e uscii.
Adrien era là, bello da morire nel suo completo scuro, accanto a una sfavillante macchina grigia lucidata a specchio. Vedendomi arrivare, mi aprì la portiera. Sembrava tutto così simile ad una favola, da spaventarmi. Ma rimasi calma, e lo raggiunsi con tranquillità. E con tranquillità, mi lasciai aiutare a salire in macchina. Pochi istanti dopo partimmo,
e andammo incontro a quella che, probabilmente, sarebbe diventata la più memorabile serata della mia vita.
Andò tutto bene?
Oh, assolutamente... no!

Sei solo tuWhere stories live. Discover now