Capitolo 10

4.1K 92 1
                                    

Chloe

I pensieri mi assalgono la mente, provocandomi un forte mal di testa.
Oggi è mercoledì, e ciò significa che un'altro giorno di lezioni sta per iniziare.
Non sono psicologicamente pronta.
È da ieri che non smetto di pensare alle parole di Dylan e mi dispiace non avergli dato del tempo per fargli dire tutto quello che aveva da dirmi, in faccia. Non pensavo che si tenesse dentro tutto questo. Pensavo che si volesse giustificare e passare dalla parte della vittima, ma invece no. Questo ragazzo, per quanto gli costasse, si è aperto con me e mi ha mostrato una parte della sua vita che prima d'ora non avevo mai conosciuto. La mia mente adesso è imbattuta, tra dargli un'altra possibilità o lasciare le cose come stanno. Dopo queste parole, qualcosa in me è cambiato. Non mi sarei mai aspettata che Dylan mi scrivesse una lettera così bella, così profonda... Immagino che sia la prima volta per lui, e apprezzo davvero tanto che si stia sforzando di farmi capire che è davvero pentito per quello che ha fatto. 
Mi alzo dal letto e il mio sguardo ricade subito su Lea. <<Buongiorno>> lei si gira nella mia direzione e mi guarda <<buongiorno>> mi rivolge un sorriso timido e poi entra in bagno. Inizio a vestirmi e mi trucco leggermente.
Mascara, correttore e via in bagno. Mi lavo i denti e mi sistemo un attimo i capelli allo specchio. Ho un sacco di occhiaie, ma per fortuna il mio correttore non mi abbandona mai. Una volta finito ritorno in stanza e mi inserisco le scarpe. <<Scusa se sono stata scortese e distante>> dice Lea. Mi giro per guardarla e le sorrido per tranquillizzarla. <<Non preoccuparti, sono cose che succedono. Anche io quando stavo male per Dylan non aveva voglia di parlare con nessuno e tu lo sai benissimo, mi dispiace solamente di non esserti stata vicino>> confesso dispiaciuta.
Lei finisce di sistemarsi e mi raggiunge alla porta. <<Non è colpa tua, se ti ho tenuta lontana l'ho voluto io>> mi tranquillizza, <<posso almeno sapere perché l'hai fatto?>> chiedo subito dopo, <<hai già i tuoi problemi per la rottura con Dylan, non volevo creartene gli altri>> confessa, <<ma tu non mi crei nessun problema Lea, le amiche bisogna averle proprio in questi momenti e come tu ci sei stata per me: quando davo male per Dylan, voglio esserci anche io in un momento così doloroso della tua vita>> dichiaro e lei mi sorride. Usciamo entrambe dalla stanza e mentre andiamo a lezione mi spiega che cos'è successo con il suo ragazzo. Be' ormai ex.
<<E quindi niente. Adesso posso dire di avere più corna io di un cervo>> ride nervosamente, <<mi dispiace davvero tanto Lea>> le rivolgo una faccia dispiaciuta e lei mi sorride debolmente. <<Non è colpa tua Chloe. Sai.. ora ti capisco>> si ferma di botto nel giardino del college. Assumo una faccia confusa e lei lo nota subito. <<Be'... Adesso capisco perché non mi davi mai retta quando ti dicevo di Dylan. Eri innamorata, tanto innamorata, e quando lo siamo: siamo talmente ciechi che non riusciamo a vedere proprio nulla. Cerchi di vedere sempre il bello nell'altra persona, mai il lato negativo o quello che ci fa stare male>> fa un sospiro profondo. <<Lo so e hai ragione>> le accarezzo delicatamente un braccio e lei mi sorride debolmente. <<Vabbè comunque vado altrimenti farò tardi, ci si becca più tardi d'accordo?>> dice Lea, <<d'accordo, qualsiasi cosa scrivi>> l'avviso e lei annuisce.
Una volta separate mi avvio a lezione e quando arrivo davanti la porta di classe trovo, proprio difronte a me, Dylan e Samuel che parlano.
Che cosa sta succedendo?
Da quando questi due parlano senza mettersi le mani addosso?
Appena Dylan sente la mia presenza si gira e mi guarda con aria triste, fa un cenno fulminante a Samuel e quest'ultimo annuisce. Quest'ultimo viene verso di me, e Dylan se ne va in classe con le mani posizionate dentro le tasche dei suoi amati pantaloni strappati. <<Buongiorno>> mi sorride Samuel, <<buongiorno. Che succede?>> chiedo curiosa dopo aver visto quella scena così strana e rara, <<se ti riferisci a Dylan abbiamo parlato di te>> confessa, <<e che vi siete detti?>> chiedo ancora più curiosa, <<mi ha detto che vuole darti tempo e che non si immischierà mai più nella tua vista, ovviamente finché non sarai tu a cercarlo>> dice mettendosi con la schiena contro il muro, <<ti ha detto lui di dirmi queste cose?>> chiedo a mia volta, <<si, visto che non gli dai nemmeno il modo di parlarti>> mi guarda fisso negli occhi ed io distolgo lo sguardo.
Tutti gli studenti del mio corso entrano in classe, e a quel punto facciamo lo stesso io e Samuel.
Ci mettiamo nei nostri soliti posti, ma appena mi siedo, giro la testa nella direzione di Dylan per vedere se mi sta guardando o meno.
Ha in mano il suo cellulare e ha un'aria triste, non so bene che cosa stia facendo con esso: ma lo sta fissando attentamente. Non sta scrivendo, è come se stesse guardando una foto oppure un video.
Sembra sotto un'offerta di ipnosi.
Mr. Smith entra in classe e attira l'attenzione di tutti. Si scusa per il ritardo di due minuti che ha fatto ed inizia la lezione. Per tutta l'ora rivolgo il mio sguardo su Smith, ma il mio pensiero fisso è Dylan.
Non riesco a smettere di pensare alle bellissime parole che ha scritto e devo ammettere che: vorrei davvero tanto che quelle parole diventassero fatti.
Forse se gli dessi un'altra possibilità, riuscirebbe a farmi capire che ci tiene davvero a me, ma se non è così: che fine farò io?
Non sono pronto a soffrire di nuovo, non un'altra volta.
Per tutte le ore successive cerco di non distrarmi e di ascoltare i professori. Al suono della campanella mi sento una liberazione dentro e facendo il prima possibile, ripongo i miei libri nello zainetto rosa di pelle.
Durante queste sei ore di lezione sono arrivata ad una conclusione, non so bene ancora che cosa deciderò di fare della relazione tra me e Dylan: ma non posso farlo restare sulle spine. Fino a sabato rifletterò bene su ciò che voglio realmente fare e sabato gli darò finalmente una risposta. Che sia positiva o negativa poco importa, l'importante è che sappia sia lui, ma soprattutto io che cosa voglio realmente.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora