Capitolo 18

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Erano passate 3 settimane dell'operazione e dalla grossa lite con Will, mi stavo rimettendo a forza di fisioterapia e cene take-away in compagnia di Jay.

Tra noi va tutto alla grande, lui è fantastico, mi è stato accanto per tutto il tempo della convalescenza, tra di noi non c'era bisogno di parlare, mi capiva solo e soltanto con uno sguardo.

Dalla prima volta in cui ci siamo visti ho capito che per me era speciale, per tutto questo tempo il nostro rapporto non ha fatto altro che consolidarsi.

Io continuavo a dire di stare bene, ma lui sapeva che non era la verità, anzi era esattamente tutto il contrario.

Non parlavo con il Rosso dalla giornata in ospedale e tra dieci giorni sarebbe stato il suo compleanno, non me ne ero mai perso uno, anche mentre ero in missione riuscivo a fargli recapitare un regalo e insieme facevamo una video chiamata per passarlo uniti, come due fratelli.

Jay ne era a conoscenza, gliene avevo parlato, per questo da tre giorni non faceva altro che farmi ragionare su ciò che era avvenuto per spingermi ad incontrarlo ed risolvere con Will.

"Senti Scheggia, dico che dovresti pensare a quello che è successo e perdonarlo. Lui non lo ha fatto con cattiveria, voleva solo proteggerti da un mondo che lo terrorizza."

"Jay, ti prego... So per certo che non avesse cattive intenzioni, ma lui ha detto davvero tutto ciò per ferirmi. Lui era sicuro di poter decidere per e per e di costringermi ad abbandonare il mio lavoro. Tu sai per certo che questo lavoro, con te, con la squadra è tutto ciò che ho sempre voluto e lui avrebbe voluto portarmi via."

"Tesoro, mi spiace molto che lui ti abbia ferito così tanto. Io lo conosco e so per certo che sta davvero male, fallo per me, perdonalo."
"Per te? Sei decisamente poco convincente brutta copia di Cruise."

Lui aveva un gigantesco ascendente su di me e sapeva benissimo come usarlo, non mi sarei fatta convincere così in fretta.

"Brutta copia di Tom Cruise? Io? Non mi pare di essere così brutto, oppure mi sbaglio?"

Mentre mi parlava si avvicinava a me sempre di più. Una volta completata la frase potevo sentire il suo fiato sul collo. Io cercavo di non cedere e di non pensare al fatto che fosse alle mie spalle a petto nudo perchè aveva appena finito di allenarsi...

Iniziò a passarmi la mano sulle braccia e le labbra sul collo, non riuscivo a resistere così mi voltai e lui come un riflesso automatico si spostò, aveva pianificato tutto.

"Quindi adesso che mi sono voltata tu ti sposti? Beh, sappi che è davvero una tattica patetica, non cadrò nel tuo tranello!"

"Quale tranello Scheggia, non c'è nessun tranello. Io penso solo al tuo bene e al bene di mio fratello, il vostro bene contempla il fare pace e tornare ad avere lo stupendo rapporto di amicizia!"

"E quindi, per farmi capire questa magnifica cosa fai lo sciopero dei baci e del sesso?!"

"Nessuno sciopero Scheggia... Beh, forse una piccola protesta pacifica in modo che tu possa finalmente capire quanto la tua amicizia con Will possa essere importante per entrambi."

Decisi di concludere lì la conversazione, misi il broncio e me ne andai in camera a dormire.

Il giorno dopo mi sveglia prima di lui, decisi di non disturbarlo perché mentre dorme è davvero un angioletto. Feci colazione e andai al distretto perché finalmente potevo tornare al lavoro, non ero ancora in grado di sparare con precisione, quindi ero sicura che Voight non mi avrebbe fatto stare sul campo, ma il mio solo interesse era tornare nell'unità, a casa mia, con la mia famiglia.

"Guardate chi è tornata! Charlotte, come ti va?"

"Tutto bene, grazie Burgess!"

Salutai anche tutti gli altri e andai nello spogliatoio per prepararmi.

Stavo per uscire quando il borsone mi cadde dalla mensola superiore dell'armadietto e mentre mi chinavo per raccoglierla sentì entrare qualcuno, mi resi subito conto che era Voight, stava parlando al telefono con qualcuno, ma non lo nominava quindi non sapevo chi fosse.

Nel giro di poco mi resi conto che parlava di me, diceva che tutto ciò che mi era successo lo aveva scosso e spaventato molto, come se al mio posto ci fosse stato suo figlio Justin, poi parlò per due minuti di lui e poco prima di chiudere la chiamata disse con il sorriso sulle labbra che avrebbe provato a parlarmi e una volta rivelata tutta la storia e la verità avrebbe salutato con tanta gioia la nipote Charlotte.

La nipote Charlotte, la nipote! Ero sua nipote, nipote di Voight! Mio padre era il fratello del sergente per cui ormai lavoravo da un po' e non mi aveva mai detto nulla, nessuno mi aveva detto niente. Oltre a lui qualcuno sapeva tutto? Jay sapeva?

Ero completamente confusa sul e non avevo la minima idea di cosa fare o di come comportarmi con lui, decisi però che non mi sarei giocata l'opportunità di tornare al lavoro a causa di questa scoperta, ci avrei pensato e ragionato quella sera stessa con Jay.

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