Capitolo 6

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BAYLEE POV

《Mi piace la scelta del rosso per la festa》, disse Jason guardandomi attentamente da testa a piedi. Mi girai di spalle allo specchio per poi girare un po' la testa e guardare come mi stava il vestito da dietro.
Avevo scelto un abito lungo e rosso, in seta, e con uno spacco importante sul lato destro. L'abito era a fascia, ma sul braccio sinistro ricadeva una spallina peggermente grossa. Con l'abbronzatura del mio corpo faceva ancora di più la sua figura. Avevo deciso di lasciare i capelli sciolti e gli avevo leggermente lisciati. Erano diventati molto lunghi e mi arrivavano poco più giù di metà schiena. Avevo poi abbinato delle Steve Madden argentate con il tacco alto. Jason aveva optato per un completo nero e una cravatta rossa, in modo che si abbinasse al mio vestito. (ANCHE SE HO DESCRITTO IL VESTITO DI LEI, ALLA FINE DEL CAPITOLO TROVATE UNA FOTO CON SCRITTO "OUTFIT 1").
《Sarai la donna più bella della serata, e sono sicuro che arriveremo in ritardo》, aggiunse alzandosi dal letto e avvicinandosi a me con un sorriso malizioso.
Girai la testa verso di lui e feci una piccola risata. 《E tu l'uomo più bello di tutti, ma scordati di mettere le mani su di me finché non torniamo a casa》, dissi per poi mordermi il labbro quando posò le mani sui miei fianchi, attirandomi a sè. Mise il broncio e sorrisi sistemandogli leggermente la cravatta, per poi avvicinarmi a lui e lasciargli un dolce bacio sulle labbra.

Quando arrivammo alla festa parlammo un pò con tutti.
Essendo la quasi moglie di uno dei due capi, tutti volevamo conoscermi... e sapevo quali erano le loro intenzioni, come se farmi simpatia gli potesse aiutare ad avere qualche aumento o farmi amico Jason. Avevo visto moltissime persone come loro, e ne cosonoscevo altre tante.
Tra un flûte di champagne e l'altro, riuscimmo a reggere anche quelle persone che Jason non sopportava. Lui si diede a proprie e vere conversazioni, mentre io accennai giusto qualche piccolo saluto, qualche stretta di mano, un sorriso qua e là. Non mi interessava conoscere quelle persone, non era mio dovere, quindi che io mi mettessi a fare la simpatica con tutti non era nei miei piani.
Passai tutta la serata a ridere perché Jason non mi toglieva le mani di dosso. Lo avevo rimproverato un centinaio di volte, dicendogli di smetterla perché c'erano tantissime persone, ma poi puntualmente mi mettevo a ridere e lui continuava. Ogni tanto sentivo le sue mani sui miei fianchi, ogni tanto le sentivo sul mio sedere, soprattutto quando mi baciava sulle labbra o sul collo, e quando mi sussurrava tutto quello che mi avrebbe fatto una volta tornati a casa... dire che avevo il fuoco che si divulgava dentro di me, era dire poco.
Lo rimproverai per la millesima volta, quando un suo dipendente si avvicinò a noi, interrompendoci.
《Capo, vorrei presentargli mia figlia》, disse sorridendo, per poi attirare a sé una ragazza.
La guardai attentamente dalla testa ai piedi. Era bella, molto bella. Non era molto grande di età, si vedeva che in confronto a noi era piccola. Guardai attentamente le sue forme perfette racchiuse in un vestito in seta blu, lungo e con uno spacco importante sulla gamba destra, come il mio. Le uniche due cose diverse, a parte il colore, erano che il suo era tenuto da due semplici spalline, e la parte del busto era fatta diversamente. Passai a guardare il suo viso: occhi verdi, capelli sul castano chiaro, naso leggermente a punta e ben definito, e labbra piene. Erano naturali, si vedeva.
《Una bellissima ragazza, complimenti》, disse Jason sorridendo e stringendo la mano che la ragazza le aveva porso.
Guardai seriamente le loro mani, per poi puntare nuovamente lo sguardo sul viso della ragazza, che mi guardò poco dopo dalla testa ai piedi, e feci un piccolo sorriso. A Jason gliel'avrei fatta pagare a casa per quel complimento. 《Lei è Baylee, mia moglie》, continuò e io feci un sorriso falso, porgendole le mano che mi strinse poco dopo.
《È un piacere》, disse lei sforzandosi di sorridere, e le lasciai la mano. 《Io sono Vanessa.》
《Mia figlia è ancora molto giovane, ma sta iniziando con me a capire come funziona questo mondo. Ora lei ha solo sedici anni, ma ha già le idee chiare e vuole studiare per diventare come lei, capo》, disse il padre, fiero.
《Sedici? Wow. Sembri più grande》, la guardai attentamente. Sì, avevo detto che era più piccola di noi, ma non pensavo così tanto. Il fatto che fosse così giovane mi dava ancora più fastidio, perché era una bambina in confronto a noi, e non mi andava bene come stava guardando il mio uomo.
Sentii la presa di Jason attorno alla mia vita.
《Me lo dicono in tanti》, rispose Vanessa guardando Jason, come se la mia frase l'avesse detta lui.
Spostai lo sguardo su di lui notando come la fissava, e questo non mi piaceva. Per niente. Guardai nuovamente lei, notando un sorriso malizioso sulle sue labbra, e strinsi i pugni.
《Tesoro, abbiamo altre persone da salutare. Sono appena arrivate》, dissi seriamente per poi voltarmi nuovamente verso il suo dipendente e sua figlia. 《Mi dispiace, ma dobbiamo andare. È stato un piacere conoscere sua figlia.》
Presi la mano di Jason e lo trascinai via da lì.
《Che ti prende?》
《Ne parliamo a casa》, dissi solamente e lasciai continuare la serata.
Per tutto il tempo evitai il suo sguardo, evitai i suoi tocchi e mi allontanai più volte da lui per parlare con alcune persone, come se fosse qualcosa di vitale importanza, ma sempre tenendolo sotto controllo. O meglio, tenevo sotto controllo la ragazzina. Se solo osava avvicinarsi a lui, Jason non mi avrebbe mai perdonato ciò che avrei potuto scatenare.
Come l'aveva guardata lui mi era rimasto in testa, perché si vedeva che gli piaceva e non aveva tutti i torti. Era perfetta.
Avevo notato come lei gli aveva lanciato certi sguardi per tutta la durata della serata, e la mia gelosia peggiorava di minuto in minuto. Forse si conoscevano già e davanti a me avevano fatto finta di niente, forse i miei dubbi sul suo possibile tradimento e del suo comportamento strano avevano un non so che di vero.
Da quando avevamo smesso di parlare con loro, lui non aveva tolto gli occhi da sopra di me, e per quei pochi secondi in cui incrociavo il suo sguardo notavo come fosse confuso, come cercava una spiegazione nei miei occhi.
Quando tornammo a casa pagammo la baby sitter che aveva badato ai bambini e gli aveva messi a dormire, salimmo al piano superiore facendo silenzio ed entrammo in camera. Posai le scarpe tolte in precedenza e afferrai la cerniera del vestito che era sulla schiena, cercando di abbassarla da sola, mentre Jason chiudeva la porta. Sentii i suoi passi farsi più vicini, e quando sentii le sue mani sulle mie sospirai fermandomi e riportai le braccia ai lati del mio corpo, mentre lui faceva scorrere lentamente la cerniera.
《Grazie》, dissi quando finì e mi allontanai da lui sfilandomi il vestito restando solo con il perizoma e posandolo sopra una poltoncina. Lo avrei portato in lavanderia il giorno seguente.
《Vado a controllare i bambini, poi torno quì e parliamo》, si avvicniò a me depositando un dolce bacio tra i miei capelli e uscendo poi dalla stanza.
Tirai un lungo sospiro e mi sedetti nel bordo del letto posando i gomiti sulle cosce e la testa tra le mani. Dovevo trovare una soluzione a tutta questa situazione. Alzai nuovamente la testa guardando la porta, mi alzai dal letto e presi un intimo pulito dal cassetto e andai verso il bagno che avevamo in camera, chiusi la porta a chiave e passai i minuti seguenti a farmi una bella doccia calda per rilassarmi.
Quando finii tornai in camera con solo l'intimo addosso e notai che anche Jason si era fatto una doccia, probabilmente nell'altro bagno della casa, e ora stava sdraiato sul letto con solo il pantalone della tuta grigio addosso. Andai verso l'armadio e presi una maglietta di lui per poi indossarla, sentendo il suo sguardo addosso. Mi diressi verso il letto e mi misi seduta appoggiandomi allo schienale del letto, per poi coprirmi le gambe e voltai la testa verso di lui.
《Mi puoi spiegare cos'è successo?》, mi chiese sospirando e girandosi a guardarmi.
《Non mi è piaciuto come lei guardava te, e come tu guardavi lei. Tutto quì.》
《Lei chi? E poi, come la guardavo io?》, riuscii a sentire la confusione nella sua voce.
《Quella Vanessa, e la guardavi come guardavi me quando eravamo più giovani.》
Lo vidi fare una faccia confusa e pensierosa, per poi arrivarci. 《Non paragonare come guardavo te a come guardo una perfetta sconosciuta.》
《Tu la desideravi. L'ho visto, ed è una bellissima ragazza》, sussurrai.
《Sono un uomo, è normale che io guardi, ma ti posso giurare che l'unica donna che desideravo, che desidero tutt'ora e che desidererò per tutta la mia vita, sei solamente tu. E poi io ho te, quindi vedi di levarti dalla testa questa stupidaggine, perché non mi sognerei mai più di tradirti, non ora che ti ho nuovamente tra le mie braccia e stiamo per sposarci》, si girò verso di me e lo guardai negli occhi.
《Quindi non mi stai tradendo?》
《Assolutamente no, e te lo posso giurare anche su tutta la nostra famiglia》, si sedette anche lui, e io sospirai.
《Allora per quale motivo eri così strano tutto questo tempo?》
《Aspetta, credevi davvero che ero strano perché ti stessi tradendo? Perché dovrei farlo? Sei stupenda, amo solo te e non lo rifarei per nessuna ragione al mondo》, disse seriamente, per poi sospirare appoggiandosi anche lui allo schienale. 《Sono strano a causa di mio padre》, sussurrò e lo guardai confusa. 《Quasi due settimane fa ero al telefono con lui, ha detto delle cose per te che mi hanno fatto innervosire e quando stavamo chiudendo la chiamata gli ho detto di farlo lui, perché io stavo guidando, ma non lo ha fatto perché sicuramente non mi aveva sentito》, prese una pausa per poi continuare. 《E ho sentito che diceva a mia madre che non voleva ci sposassimo.》 Lo guardai confusa. I suoi genitori avevano sempre detto di adorarmi, erano sempre stati felici della mia presenza nella vita di Jason, e me lo avevano sempre ripetuto. Non capivo il perché di tutto ciò. Mi guardò per due secondi, notando la confusione sul mio viso. 《Neanche io capisco che cosa stia succedendo, ma non me ne frega niente e ti sposerò lo stesso. Siamo adulti, loro non devono avere niente a che fare con noi. Sono sicuro al cento per cento di volerti sposare, come ne ero sicuro la prma volta che te lo chiesi.》
Feci un piccolo sorriso e mi avvicinai a lui per poi lasciargli un dolce bacio sulle labbra. 《Ti amo, ma c'è ancora una cosa che mi devi chiarire》, dissi per poi tornare alla posizione precedente. 《Come mai hai iniziato a trattarmi diversamente? Non che sia poi così diverso da prima, ma mi stai dando più attenzioni, mi fai regali costosi e cose varie.》
《Mio padre mi ha detto che ti facevo vivere una vita da principessa, e a me non sta bene. Voglio che vivi una vita da regina.》
Sorrisi dolcemente e cercai di non farmi scappare una risata. 《Sei magnifico, e non potevo trovare uomo migliore, ma a me piace la vita che mi fai vivere e non voglio essere una regina, quelle sono cattive》, ridemmo entrambi e lui si sdraiò facendomi cenno di avvicinarmi, e mi sdraiai anch'io accoccolandomi a lui.
《Oggi me la dai come promesso?》, chiese iniziando a lasciarmi dei piccoli baci sul collo, ma mi allontanai facendolo smettere e mi girai dandogli le spalle.
《No, e anche se hai tirato fuori le tue spiegazioni, sei in punizione per come hai guardato quella lì》, dissi e lo sentii ridere. Si avvicinò a me e mi abbraccio da dietro, e sorrisi.
《Domani non ti faccio dormire.》
《Si, certo. E comunque domani passo verso l'ora di pranzo nel tuo ufficio. Non devo lavorare, quindi ti porto il pranzo lì dato che finisci tardi》, dissi accarezzandogli una mano, e mi disse che andava bene.

Again (The Carter Family 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora