Capitolo 8

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JASON POV

In quattro mesi avevamo quasi finito di scegliere tutte le cose per il matrimonio. Baylee era uscita fuori di testa qualche volte, nonostante il mio aiuto, e aveva fatto uscire fuori di testa anche la wedding planner che aveva assunto, facendole cambiare come minimo mille volte i colori base per il matrimonio. Aveva fatto uscire fuori di testa anche lo stilista che aveva assunto per l'abito da sposa, perché prima le andava bene in un modo e poi no.
Avevo scoperto che aveva già acquistato tempo prima il vestito per Madison, ma nessuna delle due mi permetteva di vederlo. Aveva scelto gli abiti per Mia e Theo, ma non mi aveva permesso di vederli, come per quello di Madison. Io avevo già fatto la prova del mio, uno ne avevo provato e uno mi andava bene.
Addison aveva prenotato l'isola quando le dissi che andava bene, quattro mesi prima, e ogni tanto Baylee cercava di scoprire dove la volessi portare ma puntualmente la coglievo sul fatto, con il naso tra i miei documenti perché pensava avessi nascosto i biglietti lì.
Avevamo finito di preparare il viaggio, con Jordan, e sarei volato a Parigi tra due giorni. Baylee sapeva già del viaggio, ma non sapeva ancora la data precisa.

Quando entrai a casa dopo pranzo, essendo che avevo finito prima di lavorare, rimasi un po' confuso nel sentire silenzio. O i bambini avevano fatto fuori la madre e ora stavano giocando tranquilli, o lei aveva fatto fuori loro e ora si stava godendo il silenzio. Posai la valigetta sul mobile vicino all'entrata e mi tolsi la giacca appendendola, restando in camicia.
《Baylee?》, la chiamai alzando un po' la voce.
《Sono in salotto, sto finendo di sistemare una cosa riguardo agli inviti.》
Mi diressi verso il salotto e la trovai per terra, circondata da un numero infinito di pezzi di cartoncino color champagne, che erano gli inviti. Gli stava sistemando in categorie, credo, dato che stava creando cinque torri di inviti. 《Categorie?》, chiesi avvicinandomi a lei, alzò la testa guardandomi e sorrise. Mi chinai baciandola dolcemente a stampo e poi mi sistemai sul divano, vicino a lei.
《Sì. Una per la famiglia, una per gli amici più stretti, una per gli amici normali, una per le coppie e l'ultima per i single》, disse guardando gli altri inviti che doveva ancora sistemare.
《E i bambini? Sono ancora vivi?》, chiesi confuso, per poi ridere e lei mi seguì a ruota.
《Sì. Madison è ad un corso di recupero perché sta prendendo insufficienze in matematica, mentre Mia e Theo sono in spiaggia con la maestra e i loro compagnetti.
Annuii e poi mi ricordai del viaggio. 《Ti ricordi del viaggio che dovevo fare?》, chiesi e la vidi annuire sistemando alcuni inviti. 《La partenza è prevista tra due giorni, quindi domani finisco alcune cose e poi tra due giorni parto presto. Tornerò lunedì.》
《Oh, va bene》, sorrise per poi guardarmi. 《Mi porti qualche ricordo? L'ultima volta che ci sono stata ero lì per lavoro con Alec.》
《Certo》, le sorrisi ma poco dopo vidi il suo sorriso svanire, e un sospiro le uscì dalla bocca. 《Qualcosa non va?》
《Non ti ho detto niente, ma qualche mese fa ho notato quanto stavamo trascurando i bambini e ho passato questi ultimi mesi a trovare un modo per far sì che la situazione cambiasse. Noi non siamo cresciuti così, e non mi va bene che loro vivano una vita dove non avevano dei genitori presenti perché troppo occupati dal lavoro》, sussurrò e notai che era agitata. Questo voleva dire solo una cosa, mi stava nascondendo qualcosa.
《Cos'hai combinato?》, chiesi curiosamente e lei puntò gli occhi nei miei, impaurita.
《Promettimi che non ti arrabbi.》
《Baylee Rose, che cos'hai fatto?》, alzai un sopracciglio e lei si alzò per poi sedersi accanto a me.
《Promettimelo》, mi prese le mani.
《Te lo prometto, ma al 90 per cento》, dissi e le scappò un piccolo sorriso, ma poi tornò seria e preoccupata.
《Ho lasciato il mio lavoro, tre giorni fa》, sussurrò e spalancai gli occhi sconvolto. 《Non sapevo come dirtelo, e questa cosa mi stava mangiando dentro. Era l'unico modo per passare più tempo con loro, perché fare tutti i turni di notte mi avrebbe ammazzato e comunque durante tutta la giornata avrei dormito e non avrei passato comunque del tempo con loro.》
Rimasi in silenzio, guardandola, per qualche secondo. Non mi aspettavo questo. Mi aspettavo qualsiasi cosa, ma non che avesse lasciato il lavoro. Ne aveva tutte le ragioni, lei doveva essere più presente di me perché era la madre, e non gliene avrei fatto una colpa. Mi dispiaceva solo che aveva dovuto lasciare il lavoro che lei tanto amava.
《Sei arrabbiato?》
《No, ma mi dispiace sia per la situazione con i bambini che per il fatto che hai lasciato il lavoro. Non mi ero minimamente reso conto che gli stessimo trascurando, ed esserne consapevole solo adesso mi fa stare male》, dissi guardando il tappeto ai miei piedi. 《Però va bene, i soldi non ci mancheranno, e riusciremo comunque a dargli tutto ciò di cui avranno bisogno.》
Mi prese il viso tra le mani facendomi voltare verso di lei, e la vidi sorridermi dolcemente. Si avvicinò per poi lasciarmi un dolce bacio a stampo sulle labbra, che ricambiai, ma quando cercai di baciarla nuovamente si allontanò e la guardai confuso.
《Ho finito quasi tutta la lista e sono felice. Mancano solo poco più di tre mesi》, sorrise guardandomi con gli occhi che le brillavano, per poi sedersi nuovamente per terra, e sorrisi. 《Oh, ho fatto uscire nuovamente fuori di testa la wedding planner perché non mi piacevano più alcune cose.》
《Sai che prima o poi non potrai più cambiare niente, vero?》, chiesi e lei annuì.
《Lo so》, disse per poi sospirare. 《Sono così strana e complicata》, mormorò.
《Sei la mia fidanzata. Come puoi aspettarti di essere normale?》, dissi e quando si girò a guardarmi ridendo, le feci l'occhiolino.
《Ti amo》, sorrise per poi girarsi nuovamente e tornare a suddividere gli inviti in categorie.
《Anch'io.》

Again (The Carter Family 4)Where stories live. Discover now