Capitolo 21

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Maggy
<Ma che diavolo è successo?>, chiede Noah in preda alla sorpresa.
Quello che abbiamo davanti agli occhi sembra essere il set di un film andato in fumo. Il cancello della base è ridotto male, alcuni cardini sono staccati. Quando si apre davanti ai nostri occhi per permetterci di entrare, dà l'impressione di poter cadere da un momento all'altro. La sirena che di solito si avvia quando quest'ultimo si apre, non suona. Nessun rumore.
Entriamo camminando lentamente.
<Mi stia dietro signorina>, mi avverte il tenente mentre si guarda attorno ed io faccio come mi dice senza discutere. Trascino la mia valigia con difficoltà sul terreno del cortile che non ricordo di averlo lasciato così. Giro lo sguardo verso destra e la porta degli alloggi è completamente distrutta, non immagino l'interno come possa essere.
<Thommy pensi che sia stato un attentato?>, domanda Noah mentre raggiungiamo l'entrata principale della base.
<Credo di si>, risponde lui mentre apre la porta e ci fa entrare.
È tutto distrutto: pezzi di muro caduti, ferro e acciaio sparsi qui e là per i corridoi, fili di corrente in bella vista e corpi seduti a terra che si lamentano.
Guardo verso sinistra e penso subito a mio padre.
Corro nel suo ufficio.
<Signorina!>, sento gridare alle mie spalle ma non mi fermo.
L'infermeria è completamente distrutta, non ne è rimasto nulla, se non pezzi di vetro sparsi dappertutto e l'apparecchiatura andata..rotta.
<Cazzo>, sussurro andando verso l'ufficio del Colonnello.
<Papà>, entro urlando.
La scrivania distrutta, la libreria in mille pezzi e i libri sparsi per tutto il pavimento. Non c'è. Non è qui.
Esco di corsa e mi imbatto in Noah.
<Non c'è..lui..>, balbetto cercando di non singhiozzare.
<Calmati ok? Lo troveremo>, mi rassicura lui.
<Will ci ha detto che sono tutti in palestra>, mi informa ed io inizio a correre verso quella sala.

Corro come non ho mai corso in vita mia.
Arrivo davanti la palestra e la spalanco trovandomi davanti uno scenario da film. Tutti i soldati sono seduti a terra, chi si lamenta per le ferite e chi invece cerca di aiutare come può. L'intera sala è stra colma. Visi con graffi e sangue ovunque.
Sposto lo sguardo verso destra ed è lì che vedo mio padre mentre parla con Priscilla ed Ally.
<Papà>, lo chiamo mentre corro da lui.
Si volta e mi accoglie nelle sue braccia quando sono vicina a lui. Mi stringe forte e non avevo mai desiderato un abbraccio come in questo momento.
<Come stai tesoro?>, mi chiede quando mi allontano di poco.
<Come stai tu piuttosto, ma cos'è successo?>, chiedo mentre guardo i pochi graffi che ha sul viso.
<Colonnello>, la voce di Thomas è alle mie spalle.
<Venite in sala mensa, vi racconto tutto>, ci spiega lui mentre volgo un piccolo sorriso ad Ally che poi corre con Priscilla verso i feriti.
<Io rimango qui, aiuto le altre>, lo informo iniziando a mettere dei guanti preso dalla borsa di Ally.
<Non c'è nessuno ferito gravemente, vieni>, ribatte lui indicando con il capo l'uscita.

<È chiaro che siamo stati attaccati>, inizia mio padre sedendosi ad un tavolo della mensa. O meglio, a quello che ne rimane.
<Quando? E da chi?>, chiede il tenente mentre si poggia ad uno dei tavoli intatti con le braccia incrociate.
<Questa mattina, poco prima dell'alba>, risponde lui passandosi una mano sulla faccia sporca.
<Da chi?>, chiedo facendomi coraggio.
<Dovevamo aspettarcelo, abbiamo giocato col fuoco. Abbiamo offerto medicine e vaccini a persone che non volevano averci tra i piedi e abbiamo messo a rischio il loro traffico di armi e droga. Cosa potevamo aspettarci?>, domanda lui con un sorriso amaro.
<Merda..>, sussurra Noah mentre cammina avanti e dietro.
<Avevamo scoperto una zona..hanno una specie di base dove organizzano il tutto..>, continua lui a spiegare mentre il tenente stringe le mani in due pugni.
<Li abbiamo controllati per un'intera nottata..ci sono bambini lì dentro..io ho dovuto..>, dice poi cercando di farsene una ragione.
<Cosa..cosa succede a quei bambini?>, chiedo.
<Davvero non se lo immagina?>, mi domanda il tenente come se la mia domanda fosse una domanda stupida e senza senso.
<Vendita di organi..stupro..>, dice Noah scuotendo la testa.
<Abbiamo agito e loro hanno risposto>, conclude mio padre indicando il caos che ci circonda.
<Avete salvato qualcuno?>, chiede Thomas.
<Qualcuno si, ma non sappiamo con certezza quante persone ci siano lì dentro>, risponde alzandosi da quella sedia che sembra a malapena sostenerlo.
<E adesso? Cosa facciamo?>, chiede Noah passandosi una mano nei capelli per la frustrazione.
<Andremo in un'altra base qui vicino, quella del Colonnello Smith e vedremo il da farsi>, risponde lui andando verso la porta.
<E i feriti?>, chiedo io seguendolo.
<Verranno mandati a casa, terremo solo quelli in grado di aiutare>, mi risponde andando verso la mensa.
<Farò una selezione colonnello e le dirò il numero esatto di soldati>, afferma Thomas.
<Partiremo questa sera stessa>, ci avverte lui.

Un pezzo di noiWhere stories live. Discover now