Capitolo 16

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Tom esce dall' auto ed io cerco di farmi forza ed imitarlo ma poi lo vedo venire verso di me ed aprirmi la portiera. Subito scorgo la luce di qualche flash in lontananza e forse qualcuno diretto verso di noi. Mi manca l'aria. Tom mi porge la mano e mi aiuta ad uscire.
Vedo già  arrivare i flash e mi bloccò. Lui mi cinge in vita e mi stringe. Sento chiamare il suo nome, ma non vedo chi per via delle continue luci contro.
Sento anche  bisbigliare e sono sicura che chiedono di me.
Entriamo all'interno del Locale vedo tantissime faccie  conosciute del mondo del cinema. Tutti eleganti e bellissimi, non sembra vero, nulla di tutto  questo sembra vero. Tutti parlano fra di loro e bevono  drink, ci sono fotografi anche all'intero insieme ai giornalisti e ai media.
Tom viene visto e viene salutato da tutti, grandi sorrisi e grandi abbracci ed io rimango con le mani in mano ad attendere di essere presentata. Sono così fuori luogo e poco pratica nelle interazioni  sociali. Tom  mi presenta a tutti e alla domanda più gettonata fra tutte 'È  la tua nuova compagna Tom?'
Tom risponde con il massimo  dell'eleganza  e della riservatezza, come solo lui è  in grado di fare e so che lo fa per me e per farmi stare a mio agio.
Ormai tutti hanno capito chi sono, mentre cammino insieme a Tom, fra un saluto e un intervista vedo persone osservarmi e altre addirittura parlare fra loro mentre lo fanno e non mi sento affatto a mio agio.
Ho bisogno  di allontanarmi da tutto ciò, nascondermi, restare da sola un attimo e riprendere fiato.

'Io vado un attimo a rinfrescarmi' sussurro  avvicinandomi all'orecchio  di Tom.

"Va tutto bene? Ti accompagno"

"Tranquillo vado da sola, va tutto bene"

"Mi ritroverai esattamente qui, non mi muovo ok?"

"Grazie " sorrido, ha già capito quali sono le mie difficoltà  ed adoro tutto questo. Nessuno era riuscito mai a capirmi così bene e soprattutto  in così poco tempo.

Lui si avvicina alle labbra per baciarmi, davanti a tutti, ma io non riesco e mi sposto, facendo atterrare la sua bocca sulla mia guancia. Lo sento  allargare le labbra in un sorriso contro la mia pelle.
"Hai ragione, troppo presto scusa"ridacchia. Ma dovrei essere io quella a scusarsi.

"Allora vado"

"Non metterci troppo, già mi manchi"

Sorrido mentre mi allontano.
Cercando di passare il più  inosservata  possibile arrivo alla porta della toilette, sorpasso l'ala comune con i rubinetti  ed entro in una delle porte che trovo aperte, poi richiudo  la porta alle mie spalle e respiro forte.
Finalmente  sono sola. Sento uscire ed entrare altre persone, ma io mi sento al sicuro nel mio rifugio di fortuna. I minuti passano ed io non posso far attendere Tom così tanto.
Conto fino a tre, faccio un bel respiro ed apro la porta.
Davanti ad uno dei lavandini c'è  una ragazza bellissima che si sta sistemando  il trucco. Si gira verso di me e mi sembra di conoscerla, ha un viso familiare.
Sarà  sicuramente  un attrice o un personaggio  dello spettacolo, ma non ricordo il nome e non voglio fare figuracce. La vedo sorridermi ed istintivamente  gli restituisco il sorriso.

"Sei la chiaccheratissima nuova ragazza di Tom vero?

Ecco. Era arrivato  il momento peggiore, il momento in cui avrei dovuto parlare io e per giunta di me stessa. La cosa peggiore.

"Ehm si"

"Wow, finalmente  ti possiamo vedere " il suo tono sembra essere di genuina curiosità e gentilezza, non c'è   traccia di invidia o cattiveria, ma non posso esserne sicura.

Sorrido imbarazzata
"Tranquilla, non voglio metterti in difficoltà, deve essere difficile per  te"

Si effettivamente è difficile per me, ma lei come fa a saperlo così bene?

"In che senso?" Sorrido

"Scusami, non intendevo essere maleducata! Intendo dire che per te, entrare in un mondo nuovo completamente sconosciuto e complicato deve essere difficile. Tu e lui avete vite completamente  diverse, difficili da incastrare fra loro. Lui fra un po dovrà  cominciare a viaggiare e sarà sempre fuori. E anche quando rimane qui è  difficile, perché il lavoro occupa la maggior parte del suo tempo, delle sue forze e della sua mente. Dovrà  giostrarsi fra quello e la vostra relazione e sarà stancante. Non avrà molto tempo  per se. Spesso ne risente sia il lavoro che la persona. È  più facile quando si viene entrambi dallo stesso mondo."

Il panico. Sta confermando tutte le mie paure e insicurezze. Ha ragione. Mi ritorna in mente il Tom  stanco dell'altra sera. Non voglio rovinare ne lui ne la sua carriera.
Deve aver visto il terrore nei miei occhi perché subito aggiunge

"Scusami, non voglio assolutamente spaventati, non è  per tutti la stessa cosa. Voglio soltanto prepararti ad una eventualità e te lo dico perché io ci sono passata ed ho sofferto tanto. Ma tu non devi preoccuparti, sono sicura che voi riuscirete ad organizzarci."

Io invece non lo credo adesso. Sopratutto dopo questa conversazione.
Sento le lacrime cominciare ad arrivare

"Io adesso devo andare"

Esco dal bagno più velocemente  che posso, non voglio farmi veder piangere, sopratutto da lei.

"Certo, è  stato un piacere conoscerti e scusami se..."
La sento continuare mentre mi allontano e la porta si richiude dietro di me.

Trovo Tom  esattamente  dove lo avevo lasciato. Mi fermo un attimo e cerco di calmarmi e far tornare indietro le lacrime. Lui non deve vedermi così. Non se lo merita. Soprattutto questa sera.

"Ehi, eccoti finalmente, mi sei mancata" mi stringe

'Rischierai di rovinargli la carriera e la vita, lui alla fine ti odierà. Non ne vali la pena e se ne renderà conto' questa  la frase si ripeteva nella mia testa. Non riuscivo a pensare ad altro ed era difficile così ricacciare le lacrime.

"Sono un po stanca, prendo un taxi e torno a casa." Dico

"Tutto bene? È  successo qualcosa?"

È  difficile mentirgli e non scoppiare a piangere ma devo resistere.
"No assolutamente, sono solo stanca"

"Io qui tanto ho finito, posso andare, cosi abbiamo ancora un po di tempo per stare insieme da soli" mi stringe

"No, rimani, non ti preoccupare, fai tutto quello che devi fare, non è  un problema"

Se già gli faccio tralasciare il lavoro per colpa mia, comincio subito male. Non posso permetterlo

"Non ti faccio di certo prendere un taxi da sola e qui ho davvero fatto tutto e parlato con tutti quelli che dovevo, nessuno sentirà la mia mancanza" ridacchia

Non sono sicura di ciò. Tutti sentono la sua mancanza, è  adorato da tutti.

Non so come altro controbattere riesco solo a pensare che sta già lasciando il lavoro per me e le mie bizze.

"...poi ho davvero tanta voglia di stare con te, dopo questi giorni così pieni mi manchi così tanto"

Lui comincia a salutare un po di persone poi ci avviamo fuori ed infine alla macchina.

"Grazie per essere venuta ed essermi stata accanto, so quanto  è  stato difficile e questo per me vale davvero tantissimo"

continua a guardare la strada mentre mi prende la mano e la stringe.

continua a guardare la strada mentre mi prende la mano e la stringe

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Da domani sarà tutto diverso.
Adesso tutti sanno  chi sono.

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