Un amore sapor caffè - VMIN

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Per alcuni l'amore è qualcosa di tempestivo, tanto da chiamarlo "colpo di fulmine", per altri l'amore è qualcosa di dolce, che ti trascina dentro piano piano, mentre per altri, amore significa solo dolore.

Ma per me, l'amore ha l'odore del caffè caldo durante la mattina presto.

"Jimin? Non vieni con noi a fare colazione?" mi chiede Jungkook, il mio migliore amico. Io sorridendogli, rifiuto l'offerta. "Chissà cosa c'è di tanto interessante in questo locale dato che ci vai ogni volta e rifiuti pure il tuo migliore amico..." chiede squadrandomi curioso.

Jungkook non sa. Nessun altro a dire il vero, sa.

"E' solo che hanno davvero un ottimo caffè. Mi piace prenderlo qui, ormai non riesco più a berlo da nessun altro locale" spiego rimanendo calmo, cercando di non andare nel panico. 

Ultimamente le domande di Jungkook sul locale diventano sempre più insistenti e temo che possa già essersi fatto un'idea anche se...

"Si, si, me lo dirai quando poi mi presenterai la ragazza carina con la quale ti incontri qui di nascosto. Non vedo altre possibili motivazioni per le quali tu sia tanto ossessionato a venire qui allo stesso orario, ogni mattina" dice sbuffando, alzando la cartella e le braccia sopra la testa, rivelando il suo corpo muscoloso. "Ci si sente allora" conclude e dandomi le spalle, alza la mano per salutarmi.

Sospirando, penso che anche oggi l'ho scampata.

Appoggio quindi la mano sulla maniglia ed entro all'interno. Un caldo tepore inonda il mio viso, ora scoperto dalla sciarpa, rivelandone un colorito rossastro a causa del freddo invernale. Do una occhiata in giro e mi accomodo al mio solito tavolo, fortunatamente oggi libero.

Spesso quando mi capita che rubino il mio posto preferito, in qualche modo penso che la giornata non sarebbe andata bene e mi scoccio un po' a ritrovarne un altro che mi dia una sensazione confortevole. Ma ciò che più è importante è quello che sta dietro al bancone.

Eccolo lì, come ogni mattina vestito di un bellissimo sorriso, consapevole che forse è capace di contagiare l'umore delle persone che vengono qui. Oltre al sorriso, veste un paio di jeans, un maglioncino  beige col colletto alto dall'aspetto caldo  e sopra di esso, un grembiule con il logo del locale che gli arriva fino a metà coscia. Quando viene a prendere l'ordine, sento le ragazze parlottare dietro di me sulla sua bellezza e io non posso che capirle, anche se geloso.

"Buongiorno cosa pos- oh! Anche oggi sei qui! Sono contento di rivederti" dice sorridendomi e io non posso far altro che arrossire.

"S-si. Mi piace molto il caffè che servite" balbetto, cercando di ricompormi. 

"Allora immagino che prenderai il solito anche oggi, vero?" 

"Si" confermo e lui scrive l'ordine (cappuccino e brioche al cioccolato) e poi se ne va.

Diamine, nemmeno ricordo come sono finito in questa situazione. 

Ricordo che Jungkook mi fece entrare in questo locale una mattina siccome lamentai di non aver fatto colazione. Quando lo vidi e mi sembrò che tutto intorno a me si fosse fermato. Mi imbambolai a tal punto che Jungkook dovette risvegliarmi per chiedermi se la postazione del tavolo mi andasse bene: certo che andava bene, potevo osservarlo benissimo fare con le sue mani il caffè e poi decorarlo con la schiuma, o vedere come con tanta delicatezza e passione, adornasse i piatti in cui posava le brioche per i clienti. Inconsapevolmente, mi ritrovai ipnotizzato dalla sua figura e quando si sistemava i capelli color biondo cenere, sentivo il cuore venir meno di un battito. 

Quando ci venne incontro per prendere l'ordine, dovetti ricordare a me stesso circa cinque volte l'ordine, per non andare completamente nel pallone. Lui e Jungkook evidentemente erano amici ed è per questo che conobbi il suo nome presto. Taehyung aveva la mia stessa età, ma aveva deciso di non procedere con gli studi universitari per plasmare il suo piccolo sogno.

Raccolta Oneshot [In revisione...]Where stories live. Discover now