Capitolo 13 • NEI RICORDI DI NARCISSA

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Una mangiamorte. Sua sorella Bellatrix era una mangiamorte. Mary nonostante non accettava l'idea, mentí a sua sorella dicendogli che era felice e fiera di lei, perché non voleva rattristarla, ma anche perché tanto la sua opinione non contava, giusto?

Ovviamente Bellatrix gli aveva spiegato tutto, sul Signore Oscuro, ovvero Lord Voldemort, e dei mangiamorte, suoi seguaci. Alla fine il grande mago oscuro di cui parlava la Gazzetta del Profeta risultò essere proprio il Signore che Bella serviva.
Nonostante ciò, Mary non era l'unica a non approvare. Narcissa, nonostante lo nascondesse, era infuriata non tanto su ciò che aveva fatto Bellatrix, ma più che altro, su ciò che aveva detto. Aveva detto qualcosa che non doveva dire.
Narcissa, che sapeva dallo stesso Lucius, che esso voleva diventare un mangiamorte, si era offesa quando fu nominato da sua sorella.
Accettava l'idea, anche perché sapeva che stando dalla sua parte i purosangue sarebbero saliti di nuovo al potere, ma una parte di lei, una piccola parte di lei, non realizzava ancora la cosa.
Era inoltre una diversa situazione.
Bellatrix Black era una squilibrata e irresponsabile, mentre il biondo di nome Malfoy era più calmo e aveva una grande leadership, e sapeva manipolare la gente, senza il bisogno della maledizione imperio, tant'è che ebbe il posto nella squadra di Quidditch grazie alle sue qualità.

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Erano passate alcune ore, dal accaduto.
Se ne stava stesa sul letto a pancia in giù, scrivendo il suo diario, segreto.
Spostò la ciocca dei suoi capelli biondo cenere, nel mentre che terminava di scrivere, dando di sfuggita un'occhiata all'orologio appeso alla parete. D'un tratto bussarono alla porta, e Narcissa andò nel panico. Aprí un cassetto e nascose il suo diario in mezzo alla biancheria, poi prese la bacchetta, e senza muoversi dalla posizione attuale aprì la porta.
Era sua sorella, Mary.

«ce ne hai messo di tempo! Ti ho detto di venire qua in camera per parlarti più di dieci minuti fa» disse Narcissa alzandosi dal letto

«scusa, stavo scrivendo a... Sirius, e alle mie amiche. Allora, di cosa volevi parlarmi?» chiese Mary sedendosi sul letto di Narcissa.
Ella sospirò, poi disse

«riguardo i ricordi di Andromeda, beh ecco, ne ho depositati alcuni»

«davvero? bello!»

Narcissa aprí una piccola anta di un mobile di camera sua, ed eccolo la. Al centro c'era il pensatoio, lucente, che emanava un bagliore blu, e affianco alcune boccette, con dei fili luminosi bianchi, ovvero i ricordi di Narcissa.
Mary si affacció a bocca aperta difronte a quel piccolo altare, osservando la luce blu del pensatoio che rifletteva sul suo viso. Narcissa si avvicinò affianco e disse

«... Papà ha deciso di non toglierci i ricordi con Andy alla fine, ma penso che vedere lei nei miei ricordi non sia qualcosa di disonorevole. Tu non sai togliere i ricordi dalla tua mente, sei solo una studente del primo anno, ed è troppo difficile per te, inoltre fino ai 17anni sai che è proibito fare magie al di fuori da Hogwarts»

«non me li puoi togliere tu?»

«no. Potrei provarci, ma... No, togliere un ricordo dalla mente è di già estremamente difficile, figuriamoci togliere quello di un'altra persona»

«ma tu sei una strega iper mega talentuosa!»

Narcissa arrossí, e poi si schiarí la voce

«beh, una volta avevo dato un'occhiata a una pagina di incantesimi per togliere i ricordi dalle menti delle persone, magari potrei studiarlo e, beh...»

«grandioso!»

Narcissa sorrise a Mary, ma poi qualcun'altro bussò alla porta. Narcissa chiuse di scatto l'anta del mobile, nascondendo il pensatoio.
Calò il silenzio, e poco dopo ribussarono

The fourth Black sisterOnde histórias criam vida. Descubra agora