Dopo la misteriosa sparizione dell'amico, l'appena maggiorenne Johannes Joestar inizia il suo viaggio, armato della misteriosa nuova abilità appena sviluppata, dovrà abbandonare la prudenza che ha adottato sin da piccolo per poter affrontare ciò che...
???=Ben svegliato, ti sei ripreso prima del previsto, hehe.
J=Oooooh, la testa... Dottor. Elliott! Cosa mi è successo esattamente.
Dottor. Elliott= Sei svenuto, non è chiaro?
J=Si, ma come?
Dottor. Elliott=Proprio adesso una piccola pattuglia è andata a controllare.
J=Ah, per quanto tempo sono rimasto così?
Dottor. Elliott= Circa 24 ore.
J=wow.
Dottor. Elliott=Ricordi qualcosa dell'incidente?
In quel momento il ragazzo avrebbe voluto trattenersi dal dirlo, dal dire chi era stato a farlo svenire, di quella strana cosa azzurra che lo ha attaccato, tutto questo cosa vorrà dire? Il cadavere lì a terra, era incredibile, possibile che fosse stato lui a fare questo colui che più di tutti aveva la sua fiducia, perché aveva fatto? Quello era veramente lui? Forse,forse, si era sbagliato, e l'altro intelligentemente aveva sfruttato l'errore, ma allora come conosceva quel sopranome, il soprannome che solo lui usava con lui, "J", doveva essere lui, poi quella roba azzurra, non era il momento di pensarci, non ricordava nemmeno bene com'era fatta, ricordava solo che aveva una forma umanoide.
Basta pensare, ormai era chiaro, il suo amico si era probabilmente macchiato di omicidio. Era per forza lui, solo lui, e nessun'altro conoscevano quel soprannome, e poi anche se l'assassino e il suo amico non fossero la stessa persona, come avrebbe fatto quello a prevedere la sua presenza e poi a sfruttare quel soprannome, J, quello che egli gli diede poco dopo che si incontrarono, possiamo definirlo il suo diminutivo partendo dal suo nome originale, non era ora di parlarne adesso, ora come ora bisogna prima.......
Dottor. Elliott= Allora?
J=Hm? No niente di niente.
Dottor. Elliott= Capisco, se ricordi qualcosa vallo a raccontare alla polizia, intesi?
J= Ok.
Dottor. Elliott= A proposito tua madre ti ha portato dei vestiti di ricambio poi è subito corsa via.
J=*sottovoce* Neanche un secondo per suo figlio ha quella.
Dottor. Elliott= Hai detto qualcosa?
J=No, niente *si alza dal letto*, potrebbe...?
Dottor. Elliott= Oh, certo ragazzo, fa pure.
Appena il Dottor. Elliott, oramai il dottore del ragazzo da anni, uscì dalla monotona sala d'ospedale egli iniziò a cambiarsi i vestiti, nel mentre lo sguardo del ragazzo indugiò sulla sua schiena, e riuscì a scorgere quella misteriosa voglia presente sopra la sua scapola sinistra, i capelli neri che cercavano di coprirla, fallendo per la loro lunghezza.
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