Battaglia

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J tornò nel suo piccolo appartamento non lontano da Central Park, era molto piccolo e con solo qualche mobile di prima necessita, come il letto, una scrivania il pc e così via. Ci si era trasferito da poco, aveva guadagnato abbastanza con il suo lavoro part-time in una sciccosa caffetteria della zona. Solo ora aveva guardato l'orologio, erano le 18:00, prima di tutto si mise qualcosa di comodo, la vecchia felpa del liceo, e iniziò a preparare le cose per l'incontro. Prima di tutto, andò a scegliersi dei vestiti adeguati, poi si accorse che andavano bene anche quelli che indossava abitualmente, una maglia viola a maniche lunghe, un pantalone di tuta nero e una giacchetta adatta a tutte le situazioni nera con dei dettagli rossi sul colletto e alla fine delle maniche. Un po' eccentrico ma era il suo stile e non se ne vergognava, al massimo chiudeva la giacca e fingeva di indossare qualunque altra cosa da sotto. 

J=Devo prendere  un'arma, se fosse pericoloso...

Così andò in camera sua e prese un coltello (di quelli multiuso che potevano fare un po' di tutto), e qualcos'altro che gli sarebbe potuto essere utile, mai essere troppo incauti, l'aveva imparato da sua padre, che finì paraplegico per aver sottovalutato il percorso durante una corsa di equitazione.

 Il padre era un famoso fantino, molto scorbutico e sicuro di sé, si faceva chiamare "Star Knight". In una gara sopravaluto sé stesso e il suo cavallo, "Dancer of Love", e finì in un terribile incidente che lo rese paraplegico, continuò a salire a cavallo solo per insegnargli come si fa, aveva 5 anni quando accade, non fu molto traumatico, ma il ricordo di un padre così lo fece star male. 5 anni dopo lui e la madre di J. litigarono e divorziarono, il ragazzo rimase con la madre e il padre se ne andò in Inghilterra, terra da lui amata. Da quel che sa J, il padre si risposò, ma non ha mai conosciuto la sua fidanzata, quelle rare volte che si vedevano parlavano di come andavano le cose a casa (rispettivamente a New York e a Londra) o a visitare qualche luogo famoso. Dopo l'incidente il padre divenne molto più socievole, fortunatamente non cadde in depressione, come molti pensavano, il suo carattere lo ha trattenuto dal decadere del tutto.

Ore 19:00

J=Mi fermo un'attimo a guardare la foto di mio padre ed è già così tardi? Andrò a dormire, altrimenti non sarò al mio cento per cento.

Ore 23:30

J=*si sveglia* Giusto in tempo, è ora

Chiuse tutto a chiave, comprese le finestre, non era molto utile, se volevano derubarlo lo avrebbero già fatto, ma non si sa mai.

Era li, di fronte ai cancelli del Central Park, erano aperti, entrò. Non c'era nessuno, come ovvio che sia, a parte un ragazzino poco più piccolo di lui portare il cane, e un uomo di mezza età che faceva jogging, quest'ultimo lo tenne d'occhi J., era il più sospetto fra quelli visti fino ad adesso.

J=Ci siamo quasi, eccoci... Ma, ma!? Qui non c'è nessuno!

Era vero non c'era nessuno, solo il silenzio più totale.

???=Ben arrivato

J=Eh!! *Dov'è!?*

???=Sei in perfetto orario

J=Fermo dove sei!! Non ti azzardare a ... Wah!!!

In quel momento una piccola biglia colpi il fianco del ragazzo generando un buco perfettamente tondo. La biglia, nonostante avesse colpito qualcosa, stava continuando a ruotare nella carne di J, provocandogli estremo dolore.

J=*Ma come è possibile che persista a ruotare, come è possibile che sia riuscito a farla ruotare, ma che forza deve avere un essere umano per fare questo, chi è questo tipo*  

???=Ti chiederai com'è possibile tirare una biglia con così tanta forza, oppure stai pensando a tua nonna.

J= Dov'è adesso!!*Maledizione fa malissimo*

{Interrotta, scusate} Jojo's bizzarre adventure:3 tree travelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora