{Interrotta, scusate} Jojo's bizzarre adventure:3 tree travel

"Allora, cosa ne pensi?"

Johannes e Leo arrivarono finalmente a casa del primo.

Leo= Vedo che ti sei appena trasferito.

Johannes= Lo hai capito dallo sporco o dal disordine?

Leo= Entrambi.

Johannes= *Devo assolutamente pulire* Siediti sul divano, l'unica cosa oltre alla poltrona che ho messo qui.

Leo= Grazie.

Johannes= Bene, ora dimmi come hai incontrato quella persona, dov'eri quando è successo e tutto quello che sai.

Leo= E se non lo facessi.

Johannes= . . .

Johannes= La tua abilità ha bisogno di una fonte di energia per funzionare, io potrei attaccarti in qualunque momento e staccarti la testa in un attimo, certo potrebbero trovare il sangue però potrei sempre riparare tutto, non so però se posso riattaccare anche il sangue perso. Allora, che dici?

Leo= ahahahaha! Sei davvero spiritoso, stavo solo scherzando. Va bene, ti dirò tutto: era sera e stavo tornando all'hotel dove alloggio, sono uno studente di architettura che si guadagna da vivere scolpendo, sono venuto a New York appunto per trovare ispirazione a un certo punto sento dei passi dietro di me, mi giro e non vedo niente, mi allertai, ero seguito, accelerai il passo e presi più scorciatoie possibili per l'albergo, era dietro l'angolo e sento prendermi la spalla e una voce mi fa "Tu sei un'artista?". Io risposi di si, era quello che sono, studio arte  in modo approfondito e scolpisco, sono questo, un'artista, quello mi fa "Allora che ci fai qui, non c'è nulla di artistico" rispondo che mi interessava l'architettura e poi quello dice " Tu preferisci scolpire giusto, l'architettura è solo una scusa per viaggiare e un modo per far soldi, ti sei abbassato a questo livello pur di continuare una passione, che c'è di male nello scolpire?" In quel momento ebbi un breve crollo mentale e poi ho perso memoria del tutto.

Johannes= Io ho visto un cadavere e vicino la stessa figura che ti ha attaccato, la paura mi ha fatto vacillare è così che ti controlla, sfrutta un tuo attimo di debolezza per controllarti, ci vuole sangue freddo, è una prova, si basa su questo la sua abilità.

Leo= Capisco, mi ha costretto a rapire tua nonna apposta per attirarti, come hai fatto a liberarti?

Johannes= É stato il mio stand a liberarmi, si è sviluppato per difendermi dall'attacco, o meglio a quanto ho capito è sempre stato con me, quindi a quel punto si è solo attivato.

Leo= Interessante, per caso ti ricordi il volto di quella persona.

Johannes= *Che faccio glielo dico? Gli dico quel che ho visto o . . .?* No *Maledizione, dovrò aspettare per dirglielo*

Leo= Peccato, avremmo avuto un indizio, ricordo che la sua voce era molto dolce, simile a quella di una ragazza.

Johannes deglutì, nascondeva qualcosa, lui ricordava bene il viso di quella persona, ma non voleva crederci, non voleva fosse quella persona.

Leo= Piuttosto, parliamo di quel che è successo prima, ho sentito uno sparo o sbaglio?

Johannes= Si, c'era qualcun altro, qualcuno che voleva finirti, chiuderti la bocca.

Leo= Interessante, poi sappiamo che c'erano altre due persone, no, più probabile ce ne fosse solo un'altra, il nostro "alleato" quello che ha sconfitto lo stand della fiamma. A proposito non ti ho ancora spiegato cosa è uno stand.

Johannes= Ci ha già pensato lui.

Leo= Già ho visto che il tuo può anche parlare con una sua mentalità, gli hai dato un nome?

Johannes = Dopo ci penserò, effettivamente come funziona uno stand?

Leo= Sai già come si sviluppa, ti dirò come funziona, ogni persona sviluppa un'abilità in base alla propria mente, fobie e desideri di essa. Lo stand prende anche forme diverse, ogni essere umano sviluppa solo uno stand che può avere più abilità. Lo stand è trasparente, ma può toccare oggetti fisici, solo un altro portatore d stand può vederlo ed esso può essere ferito solo da un altro stand, tutto chiaro?

Johannes= Chiaro. 

Un silenzio imbarazzante fra i due e poi Johannes parlò.

Johannes= Allora, cosa ne pensi?

Leo era visibilmente confuso, ma comunque rispose.

Leo= Di tutto questo? Penso che sia assurdo, c'è un complotto o qualcosa del genere, è troppo strano che tutto questo accada, io e te che siamo stati attaccati, tentano di spararmi, il tizio che ci attacca e quello che ci aiuta. Tutto troppo strano.

Johannes= Ho un piano.

Leo= Che hai in mente?

Johannes= Dobbiamo trovare quello che ci aiutato, ne sa più di noi, questo è sicuro.

Leo= Come?

Johannes= Non fare niente.

Leo era visibilmente confuso, poi parve capire il piano dell'amico e annui.

Leo= Capisco, bell'idea, aspettiamo che sia lui a contattarci, bene, io torno all'hotel.

Johannes= Per quanto ancora puoi restare li.

Leo= Non so.

Johannes= Devi trovarti una sistemazione, potrebbero riattaccarci o cose così.

Leo= Vedrò dove stare. Arrivederci

Johannes= Bye

Johannes= *Non gliel'ho detto, dovrò farlo, se lo scopre da solo dubiterà di me, ma se glielo dico, cosa penserà, no, non è vero, potrei sempre sbagliarmi, non c'eri tu lì, mi potrei essere sbagliato, allora perché conosceva il mio nome, non ha tirato a caso, sarebbe troppo rischioso, non può essere lei, io, io, io. . . No, era lei, l'ho vista, non so cosa gli sia preso ma scoprirò cosa è successo, a ogni costo, non voglio vivere nel dubbio*

Johannes passò il resto della mattinata a dormire e il pomeriggio pulì e sistemò casa, finché non bussarono alla porta.

Johannes= Chi diavolo rompe a quest'ora.

Leo era davanti alla porta con delle grosse valigie.

Leo= Ho finito i soldi per l'hotel, non ti dispiace se mi sistemo qui, dovresti avere una seconda stanza, o sbaglio?

Johannes= No, non ti sbagli, puoi restare, basta che: 1, non fai casino ne inviti persone senza invito; 2, devi aiutarmi in casa. Chiaro?

Leo= Chiaro, ora posso sistemarmi da qualche parte a dormire?

Johannes= La seconda porta a sinistra, è la stanza degl'ospiti, sappi che dormi a terra.

Leo= Allora prendo il divano.

Johannes= Fa' pure. Potevi chiamarmi, ti avrei cucinato qualcosa, vieni prenditi un toast.

Leo= Grazie. Ma che è sta puzza?

Johannes= Il toast.

Leo= Passo.