Fragilità repressa

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DOVE ERAVAMO RIMASTI... (Angoletto autrice)
LARA, ex amica di ISABEL che ha compartito con lei una fetta del suo passato misero, che ha rapito SARA il giorno delle nozze, uccisa da un uomo coperto in volto. Stesso uomo che aveva mandato un suo scagnozzo a minacciare Eric di vita per fargli tenere la bocca chiusa, dato che il ragazzo era venuto a conoscenza che i responsabili erano proprio Isabel e il killer dal volto coperto.
JARRED, ex amante di ISABEL, con cui la donna era in attrito date le minacce dell'uomo di raccontare dei loro trascorsi in cambio di soldi.
KATE, ex di JARRED, a conoscenza di alcune chiamate pericolose ricevute da lui poco prima di morire.
Sono morti in modo brutale e perfetto da non lasciare tracce.

ERIC, instigato da MARINA, confessa di aver sedotto SARA solo per distruggere il matrimonio falso dei loro genitori che, però, come ben sappiamo dalla chiamata del killer misterioso, è realmente implicata. Ciononostante, è tesa... SENSI DI COLPA O TIMORE DI ESSERE SCOPERTA?
SARA, travolta da un vortice di disperazione, trova un po' di pace nell'abbraccio sicuro di MARTIN.
ERIC, trovatosi in un agghiacciante sogno, in cui le parole DURE di SARA, l'immagine di sè medesimo lacrimevole davanti al cadavere di sua madre rievocano qualcosa nel suo animo apparentemente arido, spingendolo ad assumere una sostanza per... trovare sollievo? Curiosissima di sapere i vostri commenti riguardo questo capitolo. Buona lettura :D!





Fragilità

Pov Eric:

Sono passate cinque notti.

Notti insonni, frenetiche e asfissianti, in cui ho fatto tutto fuorché riposare.

"Solamente" ieri quell'annebbiamento soave ha avuto la meglio su quella strana inquietudine che mi logora ogni istante, quando tento, invano, di dormire come tutti gli altri comuni mortali. Il farmaco, il diazepam per la precisione, ancora una volta ha avuto un effetto momentaneo e debole. Non so cosa dovrei assumere per rilassarmi.

Una sensazione che, strana e terrificante allo stesso tempo, mi sta logorando.

In quel momento, tra i battiti incessanti del mio cuore che, come impazzito, desidera uscire dal petto, la sudorazione elevata, il senso di stordimento, sono pietrificato.

L'assurdo è che in quel momento tu sei lì, su quel letto ad implorare un briciolo del tuo prezioso tempo, anche breve e misero, per poter socchiudere quei maledetti occhi. Ma non possono sigillarsi, o meglio non riescono. Rammenti quel materasso: con la sua morbidezza, ti tenta, dal momento che il sonno ti intontisce, ma ciò non è abbastanza. Non è abbastanza per poterti abbandonare. E ora, su questa sedia bianca, preda di una strana impotenza, sei imbalsamato, con il battito a centoventi, il petto soffocante e privo di ossigeno, ansimante, con una sudorazione a freddo. Un malore ti aggroviglia lo stomaco, la schiena e i polmoni. Il braccio è intorpidito; ti riesce difficile muoverlo, ci provi, ma... si solleva in un movimento più lento di quello che avevi programmato. Tutto si sussegue tremendamente a rilento; anche gli arti inferiori non sono esenti da questo, come se tardassero nel compiere anche la più piccola azione.

Ogni secondo, ogni istante, preghi Dio affinché finisca, pensi che stia giungendo la tua ora, pensi che da un momento all'altro un attacco cardiaco giungerà e non potrai più nulla.

Inspiri ed espiri.

Inspiri ed espriri.

Inspiri ed espiri.

Un'azione che si ripete incessantemente, che cerca di scuoterti, nel mentre respiri freneticamente con il fiato corto, sempre più assente, sempre meno tuo.

Non sei in grado di controllare quanto ossigeno stiano risucchiando i tuoi polmoni, ma viene meno, lo avverti.

Non sei in grado di controllare il pompare smodato del tuo cuore.

Legami SpezzatiWhere stories live. Discover now