CAPITOLO 1: "cos'è preso a mio padre?"

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Il sogno iniziò in modo abbastanza normale: ero una bambina di cinque anni accompagnata da un uomo di pelle scura, capelli lisci e mori e occhi viola, che probabilmente era mio padre Steve. Ci vengono in contro una donna bionda e gli occhi verdi e una ragazza sui quattordici anni circa molto simile a lei. Gli adulti si scambiarono uno sguardo di intesa e poi io venni affidata alla donna e la ragazza andò con mio padre. Osservai per bene la donna e mi resi conto che probabilmente era mia madre Alex. Lei mi fece entrare in macchina e partì. Mentre lei guidava io buttai distrattamente lo sguardo allo specchietto retrovisore e vidi un qualcosa che mi traumatizzò e non poco: mio padre che accoltellava la ragazza con un coltello o un'arma simile. Distolsi lo sguardo terrorizzata cercando di calmarmi, poi guardai mia madre: guidava tranquilla, sembrava ignara di quello che stava accadendo. La mia mente viaggiava a mille: "Cos'è preso a mio padre? non ha mai fatto nulla del genere... lo dico alla mamma? Non glielo dico? Ma se glielo dico cosa succede? E se non lo faccio invece?". Alla fine mi decisi: non avrei rovinato quel momento, glielo avrei detto più tardi magari. Poi lei si voltò a guardarmi, mi tesi di scatto cercando di sembrare tranquilla e lei mi... mi sorrise... un sorriso affettuoso e materno, mi metteva sicurezza... poi la macchina si fermò all'improvviso: eravamo arrivate sembrava. Scesi dalla macchina seguita da mia madre e... wow! Il posto dove mi aveva portato era stupendo: eravamo lontane dalla città, i palazzi svettavano in lontananza, eravamo in una radura circondata da un bosco di abeti, al centro di essa si apriva un lago dalle acque cristalline costeggiato da un albero di pesco in fiore che faceva cadere delicatamente i suoi petali sulle calme acque del lago. Mia madre si sedette sotto l'albero e con un cenno della mano mi invitò ad imitarla, mi sedetti al suo fianco osservando l'acqua limpida del lago. Ad un certo punto la superficie del lago iniziò ad incresparsi e dopo un attimo fece capolino un piccolo drago d'acqua dalle squame blu e un paio di occhietti gialli curiosi. Mi avvicinai per osservarlo meglio e lui si avvolse al mio braccio come se volesse abbracciarmi. Una qualunque bambina si sarebbe spaventata, io invece risi divertita e lo accarezzai come se fosse un cane. Mia madre osservava il tutto con un sorriso intenerito. Mi rivolsi a lei: -mamma che cos'è?- le chiesi, lei fece una silenziosa risata e poi mi spiegò che quel simpatico draghetto era il mio animale guida e se io fossi rimasta con loro mi avrebbe fatto compagnia. Ma purtroppo non potevo... Quella guerra...

Mi svegliai di soprassalto, confusa e piena di domande che, come al solito, non avevano risposta...

Sogni Di Una Semidea Figlia di Steve Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora