Germania x Italia - request

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Proposto da: _Honey_blue_
Ship: Germania x Italia
Rating: verde
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: Germania e Italia si conoscono da piccoli e diventano subito amici

~~~

Third Reich mise una mano sulla testa di Germania e si accovacciò per poterlo guardare dritto negli occhi - Dobbiamo far diventare questo signore nostro alleato e quindi sarebbe carino se tu andassi d'accordo con suo figlio, va bene? -
Il bambino annuì sistemandosi gli occhiali sul naso - Va bene papà, ci provo... -
- Bravo ragazzo - sorrise e gli scompigliò i capelli per poi alzarsi e bussare alla porta della villa, che dopo pochi secondi venne aperta dal padrone di casa.
- Third Reich, è un piacere vederla! - salutò subito Italia Fascista - Grazie per aver accettato il mio invito, entri pure - sorrise al bambino - Ciao anche a te! Se ti annoi puoi raggiungere mio figlio, sta giocando in giardino -
- Grazie mille, non vede l'ora di conoscerlo - spinse delicatamente il ragazzino verso la porta d'ingresso, quindi tornò a parlare con l'uomo delle loro cose da grandi.
Germania cercò di rilassarsi e vincere la timidezza mentre scendeva gli scalini del porticato e andava nel giardinetto lì accanto. Si aspettava di trovare un bambino composto e serio, un po' come lui: silenzioso, attento alle regole, amante della lettura... magari era snob, ma se ne sarebbe fatto una ragione.
Invece, quello che gli si presentò davanti lo fece rimanere a bocca aperta.
- Ciao! - esclamò il bambino guardandolo dal basso con i suoi enormi occhi verdi mentre si passava la mano sul ginocchio ferito.
- Stai... bene? - chiese confuso Germania non sapendo bene come comportarsi.
- Oh, certo! Stavo correndo in giardino e sono caduto sulla ghiaia come la settimana scorsa, ormai ci sono abituato! - si fece mettere un cerotto da una cameriera e si alzò porgendogli la mano - Io sono Italia Junior [piccolo easter egg per una perzona bellah :D], perché anche mio padre si chiama così! Ma tu puoi chiamarmi solo Italia, se preferisci, tutti i miei amici mi chiamano Italia -
Gliela strinse guardando in basso, la sua allegria gli metteva ansia soprattutto perché non riusciva ad essere estroverso come lui - C-ciao... io sono Germania... puoi scegliete te come chiamarmi, non ho amici... -
Italia fece una smorfia ed esclamò - Allora sarò io tuo amico, Ger! Mi sembri un ragazzo simpatico, non capisco perché gli altri non vogliano passare il tempo con te... vabbè, che ti piace fare? Tanto ora che i nostri papà finiscono di parlare arriva sera - alzò gli occhi al cielo ridendo e tenendolo per mano lo trascinò al piano superiore della villa, nella sua cameretta.
Appena arrivarono Germania si liberò delicatamente dalla presa e si sedette sul letto tirandosi le ginocchia al petto - Ehm... mi piace leggere... e studiare... e ascoltare la musica, anche se non ho ancora trovato un genere che mi piaccia davvero... - abbassò la testa e la sua voce man mano si spense - Forse hai capito il motivo per cui la gente non apprezza starmi vicino... -
Italia fece un piccolo verso, una specie di - Tsk - sommesso, e pochi secondi dopo nella stanza iniziò a suonare una sinfonia di Wagner dal giradischi. Il ragazzino si arrampicò quindi su uno scaffale e recuperò un libro che mise in mano a Germania - Ecco qua! Spero che sia qualcosa che non hai ancora letto - ridacchiò - Leggi ad alta voce Ger, io ti ascolto - si sdraiò accanto a lui sul letto e appoggiò la testa sulle sue gambe.
- O-ok... - arrossì violentemente e si nascose dietro al libro per non farglielo notare - C'era una volta, t-tanto tempo fa... - iniziò a leggere e in poco si fece catturare dalla storia, rilassandosi e superando ogni timidezza.
Italia sorrise soddisfatto e smise si seguire quello che diceva per concentrarsi solo su di lui. Sentiva già che quel ragazzo sarebbe rimasto speciale per lui nel corso degli anni.

***

- Italia... Italia! ITALIA! - urlò Germania sbattendo le mani sul tavolo - Stiamo parlando di cose importanti, smettila di fare l'idiota! -
L'interpellato alzò gli occhi al cielo e roteò ancora sulla poltrona - Scusa grande capo... lo sai che se ti arrabbi così invecchi più velocemente? -
- Stai zitto - sospirò passandosi una mano sulla faccia esasperato - Prendetevi tutti una pausa, per favore -
Lentamente tutti gli altri paesi che partecipavano alla riunione si alzarono brontolando e se ne andarono a lamentarsi da EU, mentre nella sala rimanevano solo Italia e Germania.
- Sai - commentò il primo ghignando - Un po' mi manca il bambino timido che non riusciva neanche a guardarmi negli occhi senza arrossire ed entrare in iperventilazione... -
- Italia, piantala... - mormorò Germania appoggiandosi allo schienale e sistemandosi gli occhiali - Sono ancora così, sei tu che hai smesso di voler passare il tempo con me! Preferisci startene con Spagna e Grecia, mi ignori ogni volta che usciamo in gruppo e durante il lavoro, che sai che per me è importante, cazzeggi e dai fastidio! - sbuffò girando la testa di lato - Potevi dirmelo chiaro e tondo che non mi sopporti più... -
- Ger, non è così... - si alzò dalla poltrona e si mise sul tavolo davanti a lui - Va bene, ora ti dirò un segreto... ma non devi dare di matto, ci siamo capiti? -
Tornò a guardarlo confuso e incrociò le braccia - Ok? -
- Ecco... io faccio lo scemo solo per attirare la tua attenzione... e quando usciamo ti ignoro perché ho paura di fare brutta figura... il fatto è che negli anni ci siamo allontanati a causa di tutti i casini politici e non voglio perderti, perché sei il mio migliore amico... e anche il ragazzo che mi piace -
- C-cosa?! Io ti piaccio?! - esclamò arrossendo con il fiato spezzato a causa dell'iperventilazione.
- Te l'avevo detto di non dare di matto! - si lamentò Italia tirando fuori dalla sua borsa una busta di carta e porgendogliela subito - Respira con calma -
Annuì obbedendo e dopo un paio di minuti riuscì a rimettersi a posto, giusto in tempo per ripetere con la voce roca - Io ti piaccio?! -
- Sì, brutto crucco! Tu mi piaci! - incrociò le braccia - Ora sei contento? Sai perché non riesco ad essere serio! La tua sola presenza nella stanza mi fa andare fuori di testa! -
- Non è possibile - rise nervoso - Tu piaci a me, ma non è possibile che io piaccia a te -
- Aspetta, che? - fu il suo turno di arrossire - Io piaccio a te e tu piaci a me? Allora perché stiamo facendo tutto questo casino? -
Si bloccò con la bocca aperta e si mise a riflettere - Non lo so... avevo paura di dirtelo prima perché pensavo che mi avresti rifiutato -
- No, io avevo paura di dirtelo perché pensavo che mi avresti rifiutato -
Lo guardò confuso - Ci stiamo facendo troppi problemi? Ormai lo sappiamo entrambi -
Italia alzò le spalle - Propongo di seguire il mio metodo e smettere di pensare - gli prese il viso e gli diede un bacio sorridendo.
- Per una volta hai ragione - mugolò Germania ricambiando - Ma solo questa volta -
- Sissignore -

[Non fate domande, non so neanch'io cos'ho scritto :3]

Countryhumans One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora