cinéma muet

capitolo 6: come un disperato, io t'aspetto

[The one that got away - Justin
Vasquez (cover); nei media]

❝ Park Jimin. ❞

[...]

I gemelli.
Venivano chiamati così Park Jimin e Jeon Jungkook, anche se in comune non avevano poi un granchè (a parte la loro cittadina d'origine, Busan).
Erano, bensì, tesi e antisesi, il giorno e la notte, quei due.
Jimin aveva due anni in più e 10 centimetri d'altezza in meno, gli occhi taglienti, le guance paffute e viveva di acqua e incertezze.
Jungkook, nei suoi diciassette anni, era invece la manifestazione terrena del canone di policleto; aveva un'aria intimidatoria racchiusa nelle sue iridi nere, ma un carattere fortemente ribelle, sregolato, focoso, e non ci pensò due volte a scappare di casa e a rifugiarsi nei decadenti interni del Cinéma appena ne ebbe l'occasione.
Jimin fu uno dei primi a conoscerlo. Ancora rimembrava come avvenne quello strano incontro: Jungkook se ne stava sdraiato sul vecchio divano, impolverato e lacerato dal tempo e dai ratti, quando l'altro avanzò oltre l'entrata dell'edificio.
A quel tempo, erano solo in due, lui e Namjoon.
Park Jimin fu il terzo ad unirsi a loro.

[...]

Mentre la notizia della morte di Taehyung era appena stata appresa dai loro Hyung, Jimin era sul ciglio di un tetto, mano nella mano con Jungkook.
Le luci della città, brillavano sul manto nero della notte; assomigliavano a stelle lontane e irraggiungibili, esattamente come quelle che avevano deciso di non farsi ancora vedere e si erano nascoste dietro soffocanti nubi di vapore che appesantivano il cielo .
Le stelle di quella notte erano un po' come loro. Deboli, sospese, nascoste.

I gemelli avevano un segreto: uno di quelli che, se rivelati, ti investono in pieno con tutta la loro gravezza; che ti scaraventano al suolo e ti lasciano dissanguare in solitudine - perché forse te la sei cercata e quindi chi mai ti aiuterebbe?-. Vivevano da troppo tempo con un macigno di ingiuste colpe poggiato sul cuore. Si consideravano tristemente dei peccatori, solo perché s'amavano. E perché l'amore dovrebbe essere considerato un peccato? Perché non poteva renderli liberi?
Forse il motivo era che il rifiuto della gente, delle persone più care, faceva così tanta paura che sembrava un ostacolo enorme da affrontare, anche se insieme.

Peccatori, vigliacchi, fragili, innamorati, "piccoli", i gemelli erano tante cose.
Ma in quel momento erano solo stanchi; stanchi di continuare a reprimersi e a spegnersi.
Perchè si sa, i segreti son fuochi d'artificio che esplodono senza preavviso, ed era accaduto proprio quella notte.
Che brutta fine aveva fatto il loro cuore, masticato e sputato da un mostro che li aveva resi incapaci di reagire e di rialzarsi.
L'omofobia.
E allora, che senso aveva continuare a vivere così? Con la pesantezza del mondo che li calpestava ogni giorno di più. Sarebbe stato meglio per tutti finire lì quelle sofferenze. Lì su quella strada ruvida e viscida in un angolo remoto nel mondo.