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Con mia grande sorpresa il giorno dopo mi accorsi che in paese era il giorno del mercato, così dopo aver fatto colazione vagai per le piccole stradine del posto osservando bancarelle e quant'altro.
Mi fermai su una bancarella che vendeva sciarpe e cappelli, conoscevo l'ossessione di Jude per le sciarpe e infatti ogni volta che andavo fuori gliene riportavo una.

Stavo guardando le diverse sciarpe quando sentì qualcosa sulla testa e voltandomi mi ritrovai Dakota che mi guardava con un sorriso.

"Credo che questo ti stia benissimo" disse, dopo un attimo di sorpresa mi voltai verso il piccolo specchio messo lì e mi guardai.

"Tu dici?" domandai a quel punto tornando a guardarla.

"Dico, si abbina al tuo abbigliamento da fotografa di strada" risi divertita, così mi avvicinai alla signora e pagai il cappello e le due sciarpe che avevo scelto.
"Ti va un caffè?" le domandai, mi piaceva la sua compagnia soprattutto il suo senso dell'umorismo, era davvero divertente.

"Si perché no"

Dopo il caffè riuscimmo tra le stradine del paesino.

"Vieni, ti porto in un posto" disse con un sorriso così bello che mi mozzó il fiato. La seguì su una strada in salita e quando mi ritrovai sulla piazzetta rimasi a bocca aperta per la vista, subito pogiai il mio zaino a terra tirando fuori la macchina fotografica.

"È bellissimo" le dissi sporgendomi sul parapetto, iniziando a scattare. Dopo un pó mi voltai e vidi Dakota seduta sulla balaustra e non resistetti, così la fotografai. Quando se ne accorse provó a coprirsi con le mani facendomi ridere, afferrai una delle due sciarpe che avevo preso per Dakota e mi avvicinai a lei.

"Questa l'ho presa per te" lei mi guardó sorpresa, guardando poi la sciarpa che avvolsi attorno al suo collo "Ti mette in risalto lo sguardo" dissi senza pensarci e la vidi arrossire. Dopodiché mi tolsi il cappello, salì anch'io sul parapetto e glielo feci indossare. La guardai fisso negli occhi.
"Non muoverti" era un sussurro il mio, riportai il mio sguardo da dietro l'obiettivo e iniziai a fatografarla. Mi misi in piedi sul parapetto e continuai a scattare, in quel momento era come se ci fossimo solo io e lei, ero incatenata dal suo sguardo che sembrava non volermi lasciare andare.

La vidi scendere da lì e darmi le spalle prendendo a camminare, rimasi a guardarla pensando che forse avevo esagerato, ma quando si voltó fece un sorriso così bello e imbarazzato che mi bloccó il respiro. Scesi anch'io piazzandomi di fronte a lei.

"Posso scattarti una foto?"

"Perché fino ad ora che cosa hai fatto?" disse lei divertita facendomi ridere. Rialzai la macchinetta e scattai.

"Sai sembri quasi una maniaca" disse prendendomi in giro.

"Lo so, ho diverse ordinanze restrittive infatti" lei mi guardó di colpo seria per poi riscoppiare a ridere.

"La cosa non mi sorprende".

/

Ero sul letto della mia stanza ripensando alla mattinata passata con Dakota, era da tempo che non mi sentivo così bene con qualcuno. In quella mattina ebbi l'occasione di conoscerla un pó meglio, mi parló della sua famiglia, raccontandomi di com'era stato crescere con un padre fotografo che era spesso fuori.

I miei pensieri furono interrotti dalla chiamata della mia migliore amica che prese a parlare e a parlare senza fine. Aveva conosciuto una ragazza, ed erano uscite già due volte, mi raccontó ogni minino dettaglio della loro uscita.

"Bé, che dire Jude, sono felice per te.... Cerca di non farle capire subito che sei strana" la presi in giro ad un certo punto.

"Ah ah, sempre simpatica.. Tu invece? Con quella ragazza che hai conosciuto lì?"

"Jude non iniziare a farti i film, anche perché domani partirò e molto probabilmente non la rivedrò più"

"Chiedile il numero no?"

"Dai sai anche tu come vanno a finire queste cose, quindi mi godró l'ultimo giorno qui e poi tornerò a casa"

"Sempre la solita... Ora ti devo lasciare, ci sentiamo dopo e chiedile quel maledetto numero" disse riattaccando. Mi rigirai il cellulare tra le mani ributtando la testa sul cuscino con un sospiro. Jude la faceva sempre semplice, pensai e poco dopo mi appisolai.

Quando mi risvegliai vidi che era quasi ora di cena e il mio stomaco reclamava del cibo, così mi preparai e uscì. Mi avviai verso la tavola calda, quando mi sentì chiamare.

"Oh, ciao Robert" salutai l'uomo alle mie spalle.

"Ei Alex, dove te ne vai?"

"A mangiare qualcosa, sto letteralmente morendo di fame" dissi facendolo ridere.

"Senti perché non vieni da noi? "lo guardai non sapendo cosa rispondere. Da una parte morivo dalla voglia di rivedere Dakota, dall'altra avevo paura che la situazione mi sfuggisse di mano "Non farti pregare... E poi potrei mostrarti alcuni miei scatti che nessuno ha mai visto" continuò Robert stuzzicando così la mia curiosità. Ed è così che mi ritrovai ad accettare.

Tu, Il Mio Viaggio Inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora