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ALEX PV

Jude a mia insaputa aveva invitato anche le ragazze, e quando mi accorsi di Dakota mentre stavo suonando per un attimo tutto quello attorno a me era sparito. C'era solo lei con i suoi magnifici occhi verdi che mi guardavano. Durante la serata avevamo parlato poco ed era un bene, perché sennò sarebbe stato peggio.

"Ti serve aiuto?" mi voltai ritrovando Dakota sulla porta.

"Se puoi aprirmi il cassonetto così butto questi" dissi muovendo i sacchi neri che trascinavo. Una volta buttati mi pulí le mani sui pantaloni sentendo lo sguardo di Dakota addosso.

"Non sapevo venissi" mi ritrovai a dire non sapendo di cosa parlare.

"Jude c'è lo ha detto all'ultimo momento... veramente non ci ha detto dove ci avrebbe portato" aggiunse facendomi ridere.

"Si, a lei piace mantenere il mistero fino alla fine" dissi ridendo "Sarà meglio rientrare, anche perché si gela lí fuori"

"Comunque è bellissimo quello che fai" disse Dakota prima che riuscissi ad aprire la porta.

"Io non ho fatto nulla, ho solo dato una mano" mi limitai a dire rientrando dentro.
La prima regola che mi ero imposta era: non rimanere da sola con Dakota, e già l'avevo infranta. Però era lei che era venuta da me,quindi non è che l'abbia proprio infranta.

"Ei Alex, abbiamo bisogno di te" mi sentí chiamare.

"Scusami " dissi a Dakota prima di allontanarmi.

/

Eravamo fuori al parcheggio, la serata era ormai giunta al termine.
Ogni anno David e Jude dopo la cena venivano da me in modo da scambiarci i regali e passare la vigilia insieme. Quest'anno però non sapevo come si sarebbe svolta, visto che c'erano anche le ragazze.

Alla fine Jude prese le redini della situazione e invitó tutti a casa mia come fosse la sua, era un caso perso inutile.

"Per me va bene, ma devo passare prima in studio" dissi fissando Jude sperando che capisse che dovevo prendere il regalo che doveva dare ad Erika "Voi intanto andate e non fate scappare Priya" dissi tirando fuori le chiavi di casa mia e darle a Jude.

"Ma vai da sola? " ma non mi diede modo di rispondere che continuò " ti accompagno" guardai Jude e David nel panico, ma nessuno dei due sapeva cosa fare e così mi ritrovai a guidare per le strade di New York con Dakota al mio fianco.

La seconda regola era: evitare il contatto visivo per piu di 3 secondi e invece anche questa fu infranta, quando mi seguì all'interno del mio studio e ci ritrovammo una davanti all'altra.

"Mi piace qui" la sentì dire dopo che a fatica riportai lo sguardo altrove. Entrai nella stanza dove sviluppavo le foto e afferrai il regalo di Erika.

"Non mi lamento" mormorai voltandomi e la trovai su un piano di lavoro che guardava alcune foto. Mi avvicinai alle sue spalle lentamente per vedere cosa stesse guardando.

"Sono davvero belle" disse dopo diversi minuti di silenzio.

"Grazie" la mia risposta era poco più di un sussurro, ma era stato abbastanza perché lei la sentisse e si voltasse verso di me. I nostri occhi si incontrarono, eravamo un pó troppo vicine, ma per diversi secondi nessuna delle due disse o fece niente.
Con mio grande stupore fui io a fare un passo indietro e andare vicino una scrivania.

"Ho una cosa per te" dissi afferrando una cornice.

"Per me?" domandó stupita e in quel momento ero in pieno imbarazzo.

"Si, cioè sempre che tu lo voglia" iniziai a balbettare, in un secondo mi fu davanti.

"È questo?" posó le mani accanto alle mie e afferró la cornice, lo posó sul tavolo e lo scartó rivelando così la sua immagine.
Era la foto che le avevo fatto al lago, la mia preferita. La vidi passare le dita sul vetro, sembrava stesse guardando ogni più piccolo particolare, dagli alberi attorno alla sua figura al centro. L'atmosfera diventa carica di elettricità, per non c'era cosa più bella di qualcuno che guardava le fotografie in quel modo, era come se capisse tutto o forse era solo tutto nella mia testa, fatto sta che non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.

"Io.... non ho parole Alex, dico sul serio"

"Non dire niente allora" lei annuí continuando a guardare la foto e alla fine decidemmo di tornare a casa mia.

Una volta arrivati notai che avevano già acceso il camino e preparato qualche alcolico caldo.

"Eccovi finalmente" disse David con uno sguardo malizioso appena ci vide, lo guardai male e mi tolsi la giacca.

"Vedo che vi siete messi comodi" dissi abbassandomi quando Priya mi venne incontro scodinzolando.

"Ben detto, ora venite a bere prima che Jude finisca tutto" scherzó David prendendoci una cuscinata da Jude.

Passamma la nottata a dire cazzate e a ridere per qualunque cosa, piu volte mi ritrovai a guardare Dakota ridere e forse un pó per l'alcool o altro, la mia coscienza si ammutolí senza inveire contro di me e dire che stavo sbagliando.

Intorno alle due decisero che era ora di tornare a casa e dopo averli salutati, presi Priya e me ne andai a letto.









Tu, Il Mio Viaggio Inaspettato Where stories live. Discover now