20. Harry

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Pov Harry

Era passato quasi un mese, ero pulito da quasi un mese, ed ero anche al settimo cielo e se non fosse stato per quel giovedì sarei rimasto tale, ma prima di spiegarvi come sono arrivato in quel fottutissimo bagno di merda devo spiegarvi cos'è successo prima...

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"Hey amico sveglia siamo in mega ritardo" mi dice una voce, interrompendo il mio ennesimo incubo, è da una settimana ormai che non faccio che sognare la stessa cosa, lo stesso incubo, le stesse immagini che scorrono davanti ai miei occhi come un CD messo a ripetizione, e io sono lo spettatore, solo che lo spettatore sceglie di guardare quel film, io, invece, sono costretto, costretto a guardare un uomo senza volto che tortura e uccide tutti i miei amici, dal primo all'ultimo, davanti ai miei occhi e poi quando arriva a Draco, beh, quella è la parte peggiore, perché lui è lì ad un passo da me, ma io non posso muovermi, sento le mani formicolare dalla voglia di muoversi ma sono immobili, come se qualcuno mi avesse pietrificato e poi c'è lui, davanti ai miei occhi che mi sussurra, un attimo prima che una scossa elettrica lo faccia tremare e urlare a squarcia gola, come ha fatto con i miei amici precedentemente, un "ti amo, Harry" e lì io cado cado in un vortice buio e vedo, lì sul fondo del vortice, Ginny, sotto alla stessa parete che ha ucciso Fred, che in fin di vita che mi dice "è tutta colpa tua". Poi mi sveglio in un bagno di sudore mischiato ad alcune salate lacrime che sono sfuggite dal mio controllo così scatto in piedi e guardo la figura davanti ai miei occhi, una figura sfocata, un pó perché è prima mattina e il cervello non si è ancora attivato completamente e un pó perché sono sprovvisto di occhiali, così, come se mi avesse letto nel pensiero, la figura mi passa l'oggetto, io lo indosso e il mondo sembra farsi più chiaro, sgrano gli occhi e mi guardo, la maglia grigia è imbrattata di sudore, così come il pantalone della tuta, le mie mani hanno le unghie mangiate fino alla carne viva, un pó sporche di sangue, me le passo sul volto, andando con le dita sotto le lenti, e lo trovo bagnato dal sudore mischiato alle lacrime e sotto gli occhi sento due taglietti leggermente sanguinanti, segni che lasciano le lacrime, come se ogni lacrima fosse fatta di acido e la mia pelle fosse fatta di carta, segni che ho imparato a conoscere e a nascondere con la magia. Mi alzo dal letto sussurrando un "buongiorno Ronald" nello sbadiglio, il mio migliore amico si mette in posizione, come la chiamo io, da mamma arrabbiata, ovvero una gamba posizionata davanti all'altra e tutto il peso concentrato sulla gamba sinistra, poi, come tocco di classe, ci sono le braccia incrociate al petto e le sopracciglia aggrottate sopra quegli occhi che mi stanno analizzando con rabbia "sputa il rospo Ron! Mi metti ansia così!"

"Sputa il rospo, dice, mi metti ansia, dice... amico che ti prende?" Io non capisco e lui deve averlo capito dalla mia faccia confusa "è quasi una settimana che ti fai svegliare perché siamo in ritardo, e sei sempre sudato, hai di nuovo quei cosi sotto gli occhi -dice indicandomi la faccia con la mano- e non fare finta di non essertene accorto" la mia testa prende a vorticare, alla ricerca di una scusa, non voglio farlo preoccupare, sono solo stupidi sogni, già, solo stupidi sogni, ma la mia mente non trova niente, i pensieri sembrano accavallarsi uno sull'altro, tanto da farmi dimenticare a cosa devo pensare, tanto da farmi dimenticare come si respira, la vista si appanna, vedo tutto sfocato e contornato da puntini neri, cerco di prendere un respiro ma non ci riesco, faccio una passo indietro, poi un altro, cammino all'indietro finché non sbatto contro il muro e intanto sento la voce di Ron arrivare ovattata alle mie orecchie, tremo tutto "Harry! O mio Dio, Harry! Guardami okay? Guardami -mi prende il viso tra le mani fino a fissare i suoi occhi nei miei- respira con me -prende un gran respiro- uno...." al terzo continuo a non saper respirare "merda!" Lo sento urlare, sempre con voce ovattata, per poi prendere la bacchetta "Expecto-patronum! Vai da Hermione Granger, aula di trasfigurazione, secondo piano, scala sinistra e dille di chiamare Draco Malfoy e di venire con lui nei dormitori maschili, subito, è urgentissimo" dice al suo patrono e questo inizia a sfrecciare tra i muri, per eseguire le indicazioni del suo mago.

Hermione e Draco fanno la loro comparsa dopo pochissimo e mentre Hermione corre da Ron per chiedere spiegazioni guardandomi con occhi colmi di paura Draco si accovaccia di fronte a me "Harry?! Hai un attacco di panico? So che non mi puoi rispondere, tranquillo" lui non sembra per niente tranquillo però, ha gli occhi sgranati e mi guarda con una faccia che è la personificazione della paura "ho letto che per fermare un attacco di panico si deve trattenere il respiro, trattieni il respiro Harry" dice Hermione, ma io non riesco ad ordinare al mio cervello di fare qualcosa e Draco sembra averlo capito "non riesce ha fare niente che non sia un istinto inconscio in questo momento!" Esclama infatti, prima di prendere il mio viso fra le sue mani, come ha fatto precedentemente Ron ma il suo tocco non è un tocco fraterno, per niente, e poi mi bacia, preme le labbra contro le mie e il respiro mi si blocca, istintivamente, e l'attacco di panico svanisce, lui si stacca "se volevi essere baciato, bastava chiedere Potter" dice con la fronte sulla mia per poi alzarsi e fare spazio a Ron ed Hermione che si lanciano verso di me, abbracciandomi.

Dopo un po' escono tutti per permettermi di vestirmi e quando ho fatto andiamo tutti nelle nostre classi,io e Ron scusandoci subito per il lunghissimo ritardo.

Precipito || drarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora