𝗘𝗽𝗶𝗹𝗼𝗴𝗼

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"Noa! Noa vieni qui!" la richiamò sua madre.

"No mamma! Mi diverto ad arrampicarmi sui sassi con papà!" le urlò la piccola.

"Lo so ma è molto pericoloso! Tarrant tienila!"

"Amore, la tengo stretta non preoccuparti! Vieni Noa avviciniamoci alla mamma, così magari si tranquillizza."

Alice era seduta su un masso poco lontano dai due. Si godeva il sole di luglio in riva al lago di lacrime che lei stessa aveva creato la prima volta che era stata a Sottomondo.

Oggi era il compleanno di sua figlia Noa e per festeggiare avevano deciso di portarla a giocare in spiaggia.

La piccola compiva quattro anni.

Erano passati già cinque anni da quando Alice aveva deciso di restare a Sottomondo.

Divertita osservava suo marito giocare con la piccola.

Non aveva mai avuto dubbi sul fatto che Tarrant sarebbe stato un buon padre.

"Noa ora perché non vai un po' a giocare lì con la nonna?" La madre di Alice veniva regolarmente a trovarli, non si sarebbe persa il compleanno della sua nipotina per niente al mondo.

Tarrant si andò a sedere di fianco ad Alice e incrociò le sue dita con quelle di lei.

"Sicura di essere comoda così? sai ormai siamo agli sgoccioli non vorrei che ti capitasse niente..." Chiese lui alla moglie.

"Amore non preoccuparti sto benone. Piuttosto vorrei sapere lui come sta! Non si è fatto sentire tutta la giornata." Alice non finì di pronunciare quelle parole che la sua, ormai enorme, pancia si mosse violentemente.

"Oh ma guarda chi si diverte a fare le giravolte!" rise Tarrant.

Si avvicinò dolcemente alla pancia della moglie e sussurrò: "Non vedo l'ora di conoscerti Charles."

Alice era ormai all'ottavo mese della sua seconda gravidanza.

Non poteva essere più felice di aspettare un maschietto. Aveva sempre immaginato di avere un figlio maschio da poter chiamare Charles, come il suo adorato padre.

Il Cappellaio si tolse il cappello e  poggiò il suo orecchio sulla pancia di sua moglie per ascoltare ogni movimento del piccolo.

Meccanicamente Alice tuffo le sue mani nei capelli rossastri del marito, giocandoci.

"Perché mai hai portato questo cappello per stare in riva al lago?" chiese Alice.

"Mi sento nudo senza di lui. È il mio più fidato compagno- Alice lo guardò gelida- dopo di te amore mio... Possibile che devi essere gelosa anche di un oggetto inanimato!? E pensare che inizialmente ero io quello più tendente alla gelosia!"

"Ma no che dici! Anche io sono stata gelosa, solo che ero brava a nasconderlo. Ma ora non lo sono più" rispose lei accarezzandogli la spalla.

Il Cappellaio si alzò dalla pancia della moglie per avvicinarsi al suo viso.

"Ora non sei più gelosa?"

Prese il mento fra due dita e costrinse la moglie e guardalo negli occhi.

"No."

"E di grazia come mai?" chiese il Cappellaio

"So che il tuo cuore è tutto per me grazie a questo -e si tocco l'anello- a quello -indicò Noa- e a questo." concluse accarezzandosi la pancia

Tarrant spinse il viso di Alice contro il suo e la bacio dolcemente.

Furono interrotti dalla squillante voce di Noa.

bacio al chiaro di nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora