𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗨𝗻𝗼

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Il Cappellaio non era il tipo di persona che si teneva le cose dentro e questo era risaputo da tutti.

Allora perché confessare i suoi sentimenti ad Alice era così difficile?

"Tarrant perché mi fissi?" disse la bionda girandosi verso di lui poiché sentitasi osservata.

"Hai i capelli troppo lunghi" disse lui riscuotendosi leggermente come se finora fosse stato presente solo fisicamente

"Cappellaio! È da maleducati fare commenti così personali alle persone." disse lei con un sguardo severo.

"Ma io sono il tuo più grande amico!" Disse lui offeso dal richiamo dell'amica

"E questo cosa vorrebbe dire?!" chiese lei sbarrando gli occhi, mascherando malamente il sorriso che si faceva strada sul suo volto.

"Un grande amico è il solo al quale si permette di, per restare in tema, "farsi tirare un po' le trecce" senza mai davvero arrivare ad offendersi, perché quando un amico lo fa esce sempre qualcosa di buono, una riflessione, un atto di coraggio inaspettato, a volte semplicemente una risata." Disse Tarrant serio come non mai.

"Tarrant cosa ti fa pensare che tu sia il mio più grande amico?" Alice ridacchiò.

Al Cappellaio mancò un battito, se possibile sbiancò.

La ragazza era convinta che Tarrant fosse il suo più grande amico, lo aveva detto solo per provocarlo, ma la reazione dell'amico la fece davvero ridere.

"Oh questo non lo so, ma so che tu sei la mia più grande amica perché ogni volta che mi succede qualcosa di estremamente magnifico io sento il bisogno di correre da te a raccontartelo." disse lui corrucciano le sopracciglia.

"Oh Cappellaio allora si, anche tu sei il mio più grande amico." sussurrò Alice avvicinandosi a lui

troppo vicina

"Tarrant, io non voglio andar via, voglio restare con te per sempre!" Alice sospirò nel dire le ultime parole.

"Mia cara, questo è solo un sogno. Tu ti sveglierai presto e tornerai a Londra. Questo non è reale."

Alice non riusciva a credere alle sue orecchie!

"Chi decide cosa è e cosa non è?" Fece lei, certa che lui avrebbe riconosciuto le sue parole.

"Sai dirmi perché un corvo assomiglia ad una scrivania?" Disse il Cappellaio ignorando la domanda della bionda.

"Perché sono entrambi muniti di penne." Disse Alice girando il capo dall'altro lato.

Erano stesi su un prato, a fissare le nuvole.

"Alice, guardami." nella voce del Cappellaio Alice poté udire qualcosa di simile alla preoccupazione.

"Sono diventata matta." Disse Alice girandosi a guardarlo lentamente.

"Mia cara tu sei matta, svitata, hai perso la
zucca! Ma ti rivelo un segreto..."

"...Tutti i migliori sono matti" finirono all'unisono.

"Alice anche io sono completamente matto."

"Oh si questo lo so, è la tua moltezza." Disse lei sorridendogli e girandosi su un fianco per osservarlo meglio.

"No Alice, sono matto perché ho capito di provare qualcosa per te quando era troppo tardi e, anche se questo è uno stupido sogno, non riesco a confessarti i miei sentimenti!" Il cappellaio guardava dritto negli occhi di Alice.

bacio al chiaro di nuvole Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum