III

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Enea passò il resto della settimana ad evitare il più possibile i due ragazzi che ormai avevano popolato i suoi pensieri. Non riusciva a capire cosa provava e non riusciva a capire perché quando li vedeva non provava gelosia ma un qualcosa di diverso e di più profondo. L'idea che gli piacessero entrambi gli passò alcune volte per la mente ma continuava a scacciarla in malo modo ripetendosi che era solo il fatto di vivere con tre genitori che probabilmente gli faceva vedere questo lato del mondo che in realtà era solo una sua illusione e la cosa lo terrorizzava. Il fatto che tutto quello poteva essere solo un gioco della sua mente e che nulla era reale: gli sguardi che i due gli lanciavano quando si incrociavano per i corridoi, i sorrisetti nell'aula mensa,... tutte quelle piccole cose che temevano fossero solo una male interpretazione di gesti che gli altri due ragazzi consideravano amichevoli. In più il fatto che gli potessero piacere due persone contemporaneamente... pensava che fosse una cosa effimera per la maggior parte delle volte; solo un'avventura, un esperienza giovanile che brucia a tal punto da rimanerne scottato. Certo i suoi genitori avevano trovato il loro equilibri in tre ma era davvero difficile che succedesse.

Aveva troppa paura di quello che potrebbe comportare una relazione a tre e per questo decise di evitarli la maggior tempo possibile per non affrontare i suoi sentimenti, o almeno, non subito.

In quel momento era durante l'ora di storia della professoressa Anderson: una donna di mezza età che ha divorziato e che ci prova con ogni insegnate o supplente della scuola senza badare ai rifiuti o alla persone che ci sono intorno. Non si può dire che sia una professoressa eccellente ma comunque ce ne sono di peggiori quindi Enea non se ne è mai lamentato apertamente. A distrarla fu il bussare della porta. La professoressa si mise apposto i capelli velocemente per poi mettersi in una posizione assai strana e, secondo il moro, molto scomoda, sfoggiando un sorriso per poi urlare un "avanti". Una testa biondo cenere fece capolino dalla porta; muoveva velocemente gli occhi, come se stesse cercando qualcuno, per poi fissarli in quelli di Enea. L'insegnante, notando che era solo uno studente, sbuffò borbottando quanto fosse sfortunata, per poi chiedergli che cosa era venuto a fare nella sua classe.

-Si sono venuto a prendere Enea; mi sa che glielo devo rubare un attimo, lo vuole il professor Foster- disse facendo un piccolo sorriso di cortesia non staccando gli occhi dall'omega. A sentire quel nome gli occhi della professoressa di illuminarono: il professor Foster era un uomo che non superava i 40anni con un piccolo accenno di barba e i capelli neri. Quasi tutte le ragazze erano innamorate di lui ed effettivamente non era un brutto uomo ma, comunque, era troppo concentrato sulla propria carriera per dare retta a qualsiasi avances gli si proponesse davanti. 

-Avanti su forza; non vorrai forse far aspettare il professore- disse la professoressa facendogli segno con la mano di sbrigarsi. Enea si alzò velocemente a testa bassa sussurrando un "mi scusi" quando passò visino alla cattedra per poi uscire a passo svelto dalla classe. Appena la porta si chiuse si bloccò nel vedere Edoardo appoggiato agli armadietti con le braccia incrociate che li stava aspettando. 

-Forza ci aspetta nel suo ufficio- disse il castano facendo un cenno con la testa staccandosi dagli armadietti con una spinta. Il sorriso che gli incoronava il volto rendeva ancora più luminosi gli occhi nocciola e quel dettaglio fece imbarazzare il moro per qualche ragione. 

Quando arrivarono davanti alla porta dell'ufficio, essa era aperta e si vedeva il professore fumare una sigaretta appoggiato al davanzale della finestra. Quando li vide si girò; spense la sigaretta nel posacenere per poi sedersi sulla sedia girevole facendo segno ai tre ragazzi di sedersi. Enea si sedette in mezzo mentre Ricky e Edoardo ai suoi lati.

-Allora ragazzi sarò franco; sono molto preoccupato per voi due - disse indicando i due fidanzati - Ricky, tu sei già stato bocciato un anno e i professori hanno detto che le poche verifiche che hai fatto sono andata male e che non pensano riuscirai a farcela senza un aiuto; la stessa cosa vale per te Edoardo: vedendo i tuoi voti degli altri anni e quelli delle verifiche sia io che il corpo docenti siamo abbastanza dubbiosi; d'altro canto Enea tu sei uno degli studenti più bravi che abbiamo e volevo chiederti se potessi fargli da tutore qualche giorno alla settimana. Questo ovviamente comporterebbe crediti extra e...-

-Va bene- disse Enea senza lasciar finir di parlare il professor Foster che, nel frattempo, si era messo comodo poggiando i piedi sulla scrivania. A sentire le parole del moro il professore sbarrò gli occhi e aprì la bocca per poi richiuderla velocemente. Non aveva quasi mai sentito la voce dell'omega e sentirla così chiara lo sorprese. 

-Oh; okay perfetto- disse il maggiore dei quattro prendendo dalla tasca un altra sigaretta e avvicinandosi di nuovo alla finestra. 

-Potete andare; mi raccomando impegnatevi e trattate Enea come se fosse un vostro vero professore- disse per poi congedarli un ultima volta.

Mancavano all'incirca 10 minuti al suono della campanella quindi decisero di andare verso l'aula di Enea e aspettare lì che l'ora finisse. 

-Allora sarai il nostro nuovo prof personale- disse Ricky con un sorrisetto sghembo a coronargli il viso. A quelle parole il moro arrossì abbassando la testa ma l'alpha gliela alzò con due dita sotto il mento facendo scontrare i loro occhi. Il biondo portò una mano libera alla sua guancia accarezzandola e il suo lupo interiore gli fece spingere la guancia contro la mano ampliando quel piccolo ed innocente gesto. Edoardo si mise dietro di lui accarezzandogli i capelli e l'omega si beò di quelle attenzioni. Per un momento non ci furono più le paure, le insicurezze,... Tutti i problemi del mondo erano messi in secondo piano; invisibili, schiacciati da quelle dolci carezze. I due fidanzati si guardarono negli occhi per poi abbassarsi contemporaneamente lasciando ognuno un bacio sulla guancia del moro che sussultò leggermente per l'improvviso contatto umido delle due bocche contro le sue guance. A svegliarli fu il suono della campanella che fece spalancare gli occhi ad Enea. In un attimo tutti i timori tornarono più forti di prima costringendolo a scappare da quei due ragazzi che lo stavano confondendo sempre di più ogni giorno che passava e, per la seconda volta, quella bolla che si creava intorno a loro quando stavano insieme venne spezzata dall'odioso suono della campanella.  

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Allora ragazzuoli nuovo capitolo e, se riesco, pubblicherò altri capitoli in questi giorni dato che, appena tornati a scuola, non avrò tempo nemmeno per respirare ma farò del mio meglio.

Voi come state? Che ve ne sembra il nuovo capitolo e della storia in generale?

commentate e stellinate(?)❤⭐

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