thirtythree; under the rain.

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-Mi dispiace non accompagnarti in aeroporto...- mormorò, con sguardo basso.
Se ieri Niall aveva pianto tanto, direi che oggi era peggio.
Si asciugò velocemente le lacrime, cercando di smettere. Non era l'unico che piangeva, ovviamente.
Eravamo due idioti che piangevano perché si amavano troppo per lasciarsi andare.
-Hey, non importa. Non voglio complicarti la vita dato che hai il gesso.- annuì, e io mi avvicinai a lui.
-Ho voglia di vedere i tuoi occhioni un ultima volta.- mi guardò negli occhi, di un azzurro così vuoto, mentre le lacrime non cessavano affatto.
Lo abbracciai, e cercò di farlo anche lui nonostante le stampelle.
Restammo per qualche minuto così, in silenzio a goderci il nostro abbraccio.
-Viviamo ancora nella stessa casa... Quando tornerai...-
Mi staccai, prendendo il suo viso e sorridendo.
-Niall, tornerò probabilmente solo nelle festività... E starò con la mia famiglia. Passerò per salutarvi ma... Lo sai che sta finendo tutto.- annuì, sapendolo perfettamente, ma ci provava comunque.
-Amy, dobbiamo andare!- urlò Jess, prendendo la mia valigia e portandola dentro alla macchina di Liam, l'unico che non lavorava in quel momento e che poteva accompagnarmi.
-È stato il periodo più bello della mia vita, grazie per aver reso ogni singolo momento con te tanto speciale.- mi affrettai a dire.
-Amy...- si fermò, non sapendo cosa dire.
-Ti amerò ancora.-
Lo guardai, tirando su col naso e annuendo.
-Anche io ti amerò ancora. Spero davvero che un giorno ci rincontreremo.- ci baciammo delicatamente, e strofinando il mio naso con il suo, lo fissai, non spostandomi minimamente. -Ciao, vecchio.-
-Ci vediamo, bimba.-
Un ultimo bacio e un ultimo abbraccio prima di andare via, e non voltarmi.
Avrei voluto farlo, davvero, ma se l'avessi fatto non me ne sarei mai più andata da lì e sarebbe stato solo un casino.

Niall's pov
Essere stupido fa parte di me, ma quanto potevo essere coglione in quel momento?
Avevo lasciato andare Amy, perché lei non poteva restare qui.
E che cazzo, perché non ci sono arrivato prima?
Lei non può restare qui, e sti cazzi?
Mi affrettai a chiamare Liam.
-Ti prego, dimmi che non è ancora partita.- lo sentì sospirare.
-L'aereo è appena partito, Niall.-
-Cazzo, cazzo...- ci pensai un attimo. -Liam, Liam cazzo chiedi quand'è il prossimo volo per San Francisco. Muoviti, ti prego.-
-Cosa, che vuoi fare? Hai le stampelle, non p...-
-Non me ne frega un cazzo, muoviti.-
Stette in silenzio per un po', poi lo sentì parlare con qualcuno.
-Tra mezz'ora.- mi rispose. -Che faccio? Ti prendo il biglietto e ti vengo a prendere? Ci metto venti minuti per prenderti e accompagnarti qui.-
-Si, si, ti aspetto fuori.-
Chiusi la chiamata, e riuscendo per miracolo a mettere il cappotto perdendo ben sei minuti, uscì fuori.
Liam arrivò dopo pochissimo, e fece il più veloce possibile per arrivare in tempo.
-Niall, ce la fai?- annuì, e gli sorrisi velocemente prima di entrare.
Ci avevamo messo diciasette minuti, e in tredici minuti dovevo fare tutto.
La fortuna di avere la gamba rotta? Non dovevo fare alcuna fila.
Ci impiegai un po', ma tre minuti prima che l'aereo partisse, e facendomi aiutare a salire quelle scalette del cazzo da un hostess, io ero dentro l'aereo.
E finalmente, seduto lì, respirai come se non lo facessi da tempo.
E in ansia, mandai un messaggio a Louis prima che partisse.

-Inviamo l'indirizzo di Amy a San Francisco, cazzo. So che lo hai. Vi spiegherà tutto Liam. Muoviti.

Aspettai un minuto intero, e finalmente me lo inviò, con l'aggiunta di ben sette punti interrogativi.
Partimmo, e io mi rilassai.

Più di undici ore dopo, ero atterrato a San Francisco. Non guardai minimamente il posto, non mi interessai.
Semplicemente, feci accostare un taxi lì fuori velocemente e gli dissi l'indirizzo.
Anche lei era arrivata da poco, quindi sperai che non fosse già andata alla casa discografica.
Il rumore della pioggia non faceva che aumentare e la mia ansia continuava a salire.
La caviglia faceva un male cane, ma io non ci diedi più importanza.

Amy's pov
Mi ero rinchiusa in camera, decidendo che alla casa discografica sarei andata la mattina dopo.
Volevo solo piangere sotto il piumone.
Bussarono alla porta, e io corrugai la fronte.
Jess l'avevo lasciata poco fa in aeroporto, cosa poteva volere?
Mi alzai, aprendo la porta controvoglia.
Spalancai gli occhi, decisamente incredula.
Il mio biondino preferito era lì, completamente inzuppato d'acqua dalla testa ai piedi.
-Porca troia, sono quasi caduto tre volte con queste fottute stampelle.- parlò soltanto, ma io ero troppo confusa per poter dire qualcosa. -Mi dispiace non averci pensato, se tu non potevi restare... Beh, dovevo raggiungerti io.-
-Niall fottuto James Horan, tu sei pazzo. Fare tutto ciò con una caviglia rotta, sotto la pioggia?-
Rise, lanciando un sospiro di sollievo.
-Farei qualunque cazzo di cosa per te, Amy Tomlinson. Vieni qui e fatti baciare.-
E ci baciammo sotto la pioggia per minuti interi, prima di aiutarlo ad entrare dentro casa e buttarci sul divano.
Era tutto perfetto, o almeno sembrava così.
E io ero la persona più felice del mondo con lui accanto.

How to make Niall Horan fall in love with meWhere stories live. Discover now