Capitolo 27.

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Lily mi prende sottobraccio mentre giriamo per le strade di San Francisco, Jake ha avuto l'idea di andare in centro dove ci sono musica e spettacoli per il Ringraziamento. Io, Lily e Oliver siamo stati ben felici di uscire di casa mentre gli altri son rimasti a casa mia, anche Melody e Astrid che un tempo erano molto più festaiole.

Jake e Oliver sono qualche metro avanti a noi che parlano di un qualche sport di cui ne io ne la mia compagna di stanza ci intendiamo particolarmente e così io e lei siamo più indietro che ci guardiamo intorno, fermandoci ogni tanto a qualche bancarella che vende qualcosa di particolare.

"Comunque non ti ho ringraziata abbastanza Isla."
Sussurra Lily ad un certo punto.

"Oh Lil smettila, è stato bellissimo avervi a casa con noi."

"No, non è per quello."
Mi giro a guardarla, alzo un sopracciglio.
"Mi hai ridato mio fratello."
Sputa fuori in un sussurro, cercando di trattenere l'emozione.

"Non ho fatto nulla."
Sorrido, riprendiamo a camminare.

"Hai fatto molto più di quel che credi Isla. Non avrebbe mai accettato di festeggiare il Ringraziamento prima di conoscerti. Da quando sei entrata nella nostra vita è come se avessi riportato la luce nella vita di Oliver. E' come se mi avessi ridato il fratello che ho perso anni fa. E' come se rivedessi Oliver felice. E non so come dirti grazie."
Mi scende una lacrima di commozione.

"Non devi ringraziarmi, non so nemmeno come abbia fatto ma posso dirti che anche lui ha fatto tanto per me. Tantissimo. Mi ha fatto provare qualcosa dopo tanto, tanto tempo."

"Vi piacete da impazzire e siete gli unici due che ancora non l'hanno capito. Ci siamo arrivati tutti."
Mi canzona la mia amica.

"Non lo so Lil."

"Oh andiamo Isla, sai benissimo anche tu che è così."
Alzo le spalle. Non dico più niente.

E' così ovvia come cosa?
Oh beh insomma! Chi vogliamo prendere in giro. Non siamo mai stati solo amici probabilmente. Ma non so davvero definire cosa siamo, non ne ho la minima idea. E' così complicato. O siamo noi a rendere tutto complicato? O siamo io e Oliver ad essere così incasinati da incasinare tutto?
Sospiro, a volte credo di dover lasciare perdere ogni cosa perché è tutto così tremendamente complicato. 

"Isla."
Jake che mi chiama mi ridesta i miei pensieri. 

"Si?"
Chiedo confusa.

"Mi stai ascoltando?"
Scuoto il capo.

"Scusa, ero sovrappensiero, che dicevi?"

"Che potremmo andare al parchetto, quello qua vicino. Comincia ad esserci troppo casino."

"Si, è una buona idea."

"Io voglio un bicchiere di cioccolata prima però!"
Esclama Lily.
"Jake mi accompagni? Voi potete cominciare ad andare, noi vi raggiungiamo."
Aggiunge e prima che possa dire qualsiasi cosa si sono già allontanati. 

Io e Oliver ridiamo, poi fianco a fianco cominciamo a camminare.

"Non siamo un po' grandi per questo posto?"
Chiede quando entriamo nel parco.

"Non si è mai abbastanza grandi per l'altalena."
Rispondo ovvia dirigendomi verso quella che fin da quando son piccola è la mia parte preferita del parco. Mi siedo su una delle due altalene presenti.

"Tu non sali?"
Chiedo quando comincio a dondolarmi piano.

"Preferisco guardare te farlo."

"Potresti spingermi."

"Si, potrei."
Si avvicina a me senza mai smettere di guardarmi.

"Dovresti andare dietro per spingermi."
Sussurro quando si posiziona difronte a me, mi sfiora la guancia con le nocche.

"Dovrei ma è più bello guardarti."
Chiudo gli occhi, mi abbandono al suo tocco.

"Oliver."
Sussurro quando il suo respiro è decisamente troppo vicino al mio, il cuore batte all'impazzata.
"Oliver mi stai mandando in confusione."

"Oh anche tu Isla Ariel, anche tu mi mandi in confusione, da mesi ormai."
La sua bocca sfiora la mia e io non ce la faccio più. Non posso più resistere. Gli prendo il viso fra le mani e finalmente faccio ciò che voglio fare da settimane. 

Lo bacio. 

Lo bacio e mi sento praticamente esplodere. Oliver mi solleva dall'altalena, mi cinge la vita con un braccio, mi infila una mano fra i capelli dolcemente, cercando di avvicinarmi di più verso di lui, io gli butto entrambe le braccia al collo, cercando di avere anche io di più, per quanto possibile. 

Non ho idea di ciò che stia provando in questo momento ma non credo di esser mai stata così bene. Mai. Con nessun altro. Oliver mi stringe forte, mi fa capire che mi vuole, non vuole staccarsi da me come io non voglio staccarmi da lui. Gli accarezzo il viso, poi i capelli e poi siamo costretti a dividerci per riprendere fiato e per non rischiare di andare troppo oltre e fare un casino. 

Oliver mi tiene stretta a lui, non riesco a smettere di guardarlo negli occhi, gli accarezzo il viso. E' la cosa più bella che io abbia mai visto. Sfioro il mio naso contro il suo, sorrido come una cretina ma non posso farne a meno.

"Non puoi capire da quanto volessi farlo."
Sussurra Oliver prendendomi il viso fra le mani, gli cingo la vita.

"E perché non l'hai mai fatto?"
Sussurro chiudendo gli occhi perché averlo così vicino mi destabilizza davvero tanto.

"Avevo paura di ferirti Isla Ariel."
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ero serio quando ho detto che da anni non mi lego più a nessuno. Per anni non ho provato niente. E poi, all'improvviso sei arrivata tu e mi hai fottuto la testa in un attimo. Non è stato facile per me accettare di provare qualcosa per qualcuno. Avevo paura di soffrire anche io. Ma quando ho visto la simbiosi che si è creata subito fra noi, il modo in cui tutto ci veniva naturale, ho deciso di non respingerti. Ho pensato potessimo essere solo amici. Poi però abbiamo dormito insieme e quello che ho provato Isla Arie, quello che ho provato è stato così forte che ho capito di non poterlo più respingere."
Mi alzo leggermente sulle punte, gli lascio un bacio a stampo. Vorrei dire qualcosa ma le risate di Lily e Jake ci portano a staccarci. Entrambi vogliamo andarci piano e non vogliamo subito il dito puntato contro. 

"Non potete capire cosa sia appena successo!"
Esclama Lily quando ci raggiunge, si mette a raccontare qualcosa ma io sono con la mente da un'altra parte, non riesco a smettere di pensare alle labbra di Oliver, a quel bacio, a tutto ciò che ho provato.  Alla felicità racchiusa in quell'istante, una felicità che forse non ho mai veramente provato prima.

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