C14-la verità su naomi

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gojo ti svegliò di buon mattino, ordinando la colazione in stanza e lasciando che inumaki entrasse nella vostra stanza. gojo non aveva idea di come comportarsi, di come fare in situazioni del genere. certo, era imbarazzante, ma non troppo da fargli pensare che eri ancora nel letto svestista. 

inumaki ci fece immediatamente caso quando eri ancora dormiente, così ti svegliò quando gojo era sceso per prenotare la colazione. Inumaki ti aveva chiesto gentilmente di alzarti, vestirti e fargli compagnia. 
quando vidi che gojo non c'era per un momento pensasti a quanto fossi stata stupida a cadere nella trappola di gojo, ma dall'altra, eri convinta che la serata prima era significata qualcosa per lui, e quando tornò con la colazione dietro di lui, capisti che voleva farti una sorpresa. 
guardasti gojo, sempre con la testa leggermente alzata per la differenza d'altezza, per poi dargli un bacio sulle dolci labbra. 

era iniziata bene la settimana, ed era finita bene. era volata. avevate visitato tanti posti, senza combattere nessuna maledizione, ormai anche la donna che giaceva dentro di te aveva lasciato il posto ai dolci ricordi. 
forse anche quella donna soffriva. Soffriva per amore, si era caricata anni e anni di amore malato sulle spalle, ma essendo una maledizione, gli andava bene. 

non ti eri mai interessata alla sua storia, fino a quando avevi smesso di sentirla. Nella tua testa la sua voce aveva smesso di echeggiare, di romperti i timpani di richieste, e non bastava più pensarlo per farla parlare. 
alle provocazioni non parlava più, si stava zitta, seduta nel suo dominio innato, in un angolo, costantemente infelice. 
viveva nella tua mente e per un po' potevi anche cercare di ignorarla, ma alla fine, non potevi non sentire quel sentimento che non ti apparteneva tormentarti ogni ora del giorno, in ogni momento.

provasti a parlarle ma non ricevetti risposta. Ti ritrovasti a chiedere a gojo se una maledizione potesse morire senza che l'ospite muoia, ma lui rispose
-no, ovvio. deve morire anche l'ospite, e credo che lei poi...ti abbia salvato in passato proprio perchè non vuole morire.-
e in effetti naomi te lo ripeteva sempre. 
lascia stare, l'unica cosa che posso fare è non farti morire per farmi vivere. insomma, alla fine, ti proteggerò ad ogni costo.

"ti proteggerò ad ogni costo." una frase strasentita che ormai non ti faceva nemmeno un po' di effetto. te la diceva gojo, te la diceva il tuo migliore amico inumaki, te la diceva la coppia felice, ma tu non avevi mai avuto il coraggio di dirla a qualcuno. perchè?
non ne avevi nemmeno la capacità.

nonostante passava il tempo, la debolezza del credersi debole era costante, come un parassita, che cresceva e cresceva... fino al giorno in cui naomi decise di parlare. 
di parlare della sua storia. 
di parlare del perchè quella relazione con sukuna. 
del perchè di tutto, mentre eri stesa da sola nella tua stanza ad ascoltare una canzone chiamata "the night we met". le aveva smosso le corde del cuore, così aveva deciso di parlarti.

y/n...
-mh? oh, adesso ce l'hai la lingua. allora, cosa vuoi?-
voglio solo che mi ascolti, non ho richieste da farti.
-mh...devo crederci?-
si, ti prego, ascoltami.
-ok va bene, dimmi-

"sono nata da un rituale fatto da dei stupidi mocciosi. Da allora ho iniziato a vivere in un posto che non so descrivere.
tanto tempo fa ho compiuto la tua età, e ho desiderato di morire. Per le maledizioni non esiste la vera morte, dopo essere stati uccisi ci si reincarna oppure si cade in un vuoto senza fine, dove non c'è modo di uscire. Io volevo quel vuoto, ma poi ho conosciuto sukuna, proprio quella sera. Avevo pochi giorni prima combattuto contro il suo miglior soldato, e ne era rimasto sbalordito quando l'ho ucciso. Non volevo farlo, allora, ma poi sukuna mi ha detto cosa provasse quando uccideva, e io ho iniziato a fare ogni cosa che mi chiedesse di fare.
ho lasciato che le cose andassero così, poi è successo. Sukuna e io abbiamo per la prima volta combattuto fianco a fiancoe abbiamo vinto e non solo una volta, ma lui, questo uccidere persone, me lo faceva pesare di meno. così continuavo a uccidere assieme a lui, senza fermarmi, e innamorandomi di questo modo di stare con me stessa, mi sono innamorata di lui, ma quando gli ho detto ciò che provavo, mi ha pugnalata.
mi sentii felice quando lo fece, avrei finalmente avuto quel vuoto che desideravo...ma poi mi ha salvata.
mi ha tolto la lama dal petto, mi ha tolto il cuore.
mi ha donato un anima, e mi ha fatta diventare umana. Ho recuperato i ricordi nel tempo e quando li ho recuperati sono impazzita. Sono andata dallo psicologo dai 12 ai 23 anni, poi mi sono uccisa e sono rinata di nuovo come maledizione, ma stavolta ero piena di forza. Non ero nata da un rituale, ma dal dio delle maledizioni, che voi chiamate dio dell'inferno. io ero una delle 3 figlie femmine del dio, ed ero stata dotata di una bella voce e di una bellezza inconfondibile, ma non avrei mai incontrato il vero amore, ma alla fine l'ho rivisto, sukuna, ma era molto più giovane di prima. Quando ho compiuto 13 anni, sukuna ed io abbiamo deciso di metterci assieme in segreto, lui aveva 15 anni. Era stato sconfitto, ma era rinato, e poi quando il dio mi ha scoperto ha cercato di ammazzarci, ma io e sukuna lo abbiamo sconfitto. io allora avevo 25 anni mentre lui 27. eravamo in punto di morte quando sukuna aveva pensato a come mantenere vivo il suo potere, e così si è tagliato le sue 20 dita e io i miei 4 occhi e per finire, ci siamo fatti una promessa, quella di lottare assieme quando ci saremo incontrati. poi mi hai mangiata tu, ed ora sono qui a raccontarti di me e di quanto soffra."


𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞-𝐆𝐨𝐣𝐨𝐱𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Where stories live. Discover now