CAPITOLO 27 ///

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C'è una piccola scena un po' cruda qua, ho cercato di non farla sembrare molto brutta👉🏼👈🏼
Se vi disturba la segno con delle stelline, così se volete potete saltarla (sono solo due-tre righe, niente di più)
Scusate e buona lettura💖

Il Red Leader non sembrava perdesse tanto sangue, anche se il proiettile era uscito dal braccio e la ferita dell'arma da fuoco sembrava molto grave. Lui non se ne preoccupò molto, forse era l'adrenalina che gli scorreva in corpo che non gli faceva sentire dolore, o forse era proprio lui che aveva una tolleranza al dolore molto alta. Sembrava che lo sparo non gli avesse fatto niente e anzi, lo avesse caricato di più. Il sorriso di un sadico stampato in faccia, mentre lentamente il cappotto del leader dell'armata rossa veniva impregnato di sangue.

Quella scena fece venire i brividi ai quattro ragazzi, che intanto tenevano tutte le attenzioni sul norvegese.

Matt aveva perso tutta la grinta e il coraggio di prima, e ora se ne stava pietrificato dietro Eduardo, un po' più sicuro dell'altro per via del fucile che teneva a sé, anche se infondo sapeva che in quei pochi secondi che sarebbero passati non avrebbe avuto alcuna utilità.
Di fianco a lui, Mark anche tremava sul posto come una foglia, anche lui con un fucile in mano, immaginando già gli attimi futuri di quel lento momento.

L'unica poco più serena di loro era (T/N), pronta con la pistola appena caricata puntata sul Red Leader, sperando di anticipare una qualunque mossa -o almeno, lo sperava Jon.

Il Leader dei rossi si portò il braccio robotico al viso e si tirò via la benda, rivelando il suo vero occhio. Solo guardando quella piccola sfera rossastra potevi capire quanto odio portava dentro, rancore conservato per tutto quel tempo, la vendetta che voleva fargli assaporare dolorosamente e lentamente, come tutto il tempo che era passato dal loro ultimo scontro.

(T/N) rimase scioccata da quello sguardo. Il Leader tanto gentile e carino che aveva conosciuto quella notte, al parco, con la mezzaluna che illuminava il cielo notturno e il venticello autunnale che si stava alzando. Erano l'uno vicino all'altra, parlavano, ridevano e scherzavano assieme come se non ci fosse veramente stata una guerra, come se si conoscessero da molto più tempo.

Abbagliata dallo sguardo argenteo del castano caramello, la chioma scompigliata da quel vento leggero, le parole calde che si mescolavano nell'aria fredda di quella notte.

E come un flash si ricordò quella parte in ombra. Ora aveva capito cosa le faceva sentire quei brividi di paura, ansia. Era il suo lato oscuro che la chiamava dalle tenebre, la spiava da sotto quel pezzo di stoffa.

Ma come poteva? Come potevano quelle parole uscire dalle sue rosee labbra, risultare così calde ma così fredde.

<<Per favore non lasciarti sconcentrare>> cercò di riportarla al presente Jon, cercando di scuoterla e dandole pacche sulla spalla, ma che andarono tutte al vuoto, trapassando il corpo.

(T/N) rese la presa più salda attorno alla pistola con entrambe le mani. Non sapeva più neanche tenerla in mano, tanto che sembrava che avesse le mani oleose e non riuscì più a sentirne il tatto.

<<Volete fare tutti gli eroi alla fine>> disse il Red Leader con tono aspro, <<ma non sapete neanche quello che volete fare o che state facendo>> continuò.

<<Invece tu credi di saperlo? >>lo stuzzicò Eduardo.

Il Red Leader lo guardò, squadrandolo dall'alto in basso, sempre serio, con occhi spenti.

<<Sì, ed é questo il bello>> rispose e ghignò ai quattro, premendo un tasto al telecomando che aveva tenuto tutto il tempo in mano.

DOPO THE END~Eddsworld xReader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora