Capitolo 56: Heroes

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Cammino avanti e indietro, senza darmi tregua, davanti al tavolo in legno della mia cucina.

Posso sentire addosso gli sguardi preoccupati dei miei vecchi e degli insegnanti che ci hanno raggiunto, mettendosi a controllare l'intera casa inutilmente, alla ricerca del mio compagno.

Come se non l'avessi già fatto io stesso.

Smetto di mordermi l'unghia del pollice, emettendo un ringhio disturbato mi passo il palmo umido su tutto il viso.

Sto sudando freddo da un'ora ormai, sto seriamente pensando di far saltare in aria questa dannatissima struttura.

<Giovane Bakugo->

<Che cazzo è successo...> dico, quasi in un sospiro.

<Come?>

<Ti ho chiesto che cazzo è successo!> adesso sto urlando, ma non me ne frega assolutamente nulla.

<Come- voi! Siete degli eroi porca puttana!> nessuno cerca di zittirmi e che ci provino soltanto a dire di calmarmi.

Sbatto le mani sul legno scuro, provocando delle piccole scintille che si liberano nell'aria circostante.

La strega ha lo sguardo basso, è da quando sono arrivati gli Heroes che praticamente non spiccica parola, mentre stringe con forza le mani della zietta, seduta in lacrime al suo fianco.
Il vecchio invece, sembra, anche se non troppo, abbastanza lucido per rispondere alle domande poste dai professionisti.

All Might è cupo, ma quel suo sorriso sghembo sta cominciando a farmi incazzare ancora più di quanto già non lo sia.

Giuro che fra un po' glielo tolgo a suon di esplosioni.

Stringo il bordo del tavolo talmente forte, da farmi sbiancare le dita.

<Sapete dove si nascondono quei bastardi?! Se->

<Anche se lo sapessimo, giovane Bakugo, temo che nelle condizioni in cui sei ora non potresti essere di alcun aiuto alla squadra di soccorso.>

<AH?!>

<Katsuki, figliolo, sei accecato dalla rabbia, ti faresti solo del male. A Izuku non pia->

<Ma Izuku non è qui, dico bene?!> gli ringhio contro, perforandolo con lo sguardo.

La mamma del verdino alza di poco la testa, incatenando le sue iridi fin troppi familiari, sulla possente figura del sensei.

Tutti muti di nuovo.

<Poco importa se decidete di non aiutarmi. Andrò a riprendermelo da solo se devo!>

<Katsuki.> interviene la zia.

<S-sei un così caro ragazzo... io ti ringrazio, ma non me lo perdonerei mai se tu dovessi ferirti.>   dice con la voce crepata dai singhiozzi, le guance rosse, fradicie di lacrime.

La vecchia continua a consolarla, senza però avere il coraggio di guardarla.

La guardo come se avesse appena bestemmiato; come può pretendere, anzi, come possono pretendere tutti loro che io me ne stia con le mani in mano, mentre la persona che per me conta di più al mondo è chissà dove, in calore ed in balia di individui spregevoli?!

Il biondo scuote la testa con aria affranta.

<No, no... non volevo dire questo. Certo che gli Heroes aiuteranno, è il nostro lavoro; tuttavia, non possiamo assolutamente permettere che un altro ragazzo si metta nei guai, anche perchè...> si ferma, fissandosi i pugni chiusi, appoggiati sulle ginocchia.

Guardami - Bakudeku OmegaverseWhere stories live. Discover now