Il mondo dei morti - Capitolo 39

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Vanya si erge sopra di noi come una divinità, l'alone bianco accecante che la circondano la rende una creatura da temere e allo stesso tempo rispettare. Non avevo mai visto una cosa del genere, sapevo fosse forte ma ora che ha la consapevolezza dei propri poteri credo sia diventata inarrestabile.

«Wow.» sussurro appena credendo di aver pensato.

Esattamente come me, i fratelli Hargreeves osservano numero Sette dal basso verso l'alto con espressione stupita dipinta in volto, Cinque compreso.
E credo non sia facile stupire uno come Cinque.
Nessuno dice nulla, un silenzio tanto bello quanto teso circonda l'aria come un abbraccio freddo.

Il piccolo momento di tranquillità finisce non appena Vanya cambia espressione, una sorta di preoccupazione le fa aggrottare le sopracciglia e crucciare lo sguardo, ci giriamo tutti nella stessa direzione in cui sta guardando lei. La speranza di vittoria si sgretola con la stessa facilità con cui è nata.

La ragazza vestita di nero coi capelli a caschetto ha appena preso il volo, un sorriso beffardo dipinto in viso e lo sguardo che non fa presagire nulla di buono.
Il suo potere esplode con la stessa forza di quello di Vanya.

Non vengo colpita data la mia forma eterea così vedo i fratelli Hargreeves spazzati via in un secondo, come un castello di carte apparentemente stabile viene distrutto dal soffio di un bambino dispettoso.
Vanya viene scaraventata nel fienile da cui è uscita, Cinque e Luther finiscono dentro una casa alle nostre spalle, Allison striscia in terra per metri e metri, la caviglia di Diego finisce sotto ad un trattore e Klaus...Klaus?! Dov'è Klaus?!

Mi guardo attorno spaesata con il cuore che inizia a battere all'impazzata, Ben lo aveva detto che prima o poi avrei provato nuovamente delle emozioni ma non così, non a questo prezzo.

«Chiedo scusa, signorina Lane.»

Cos...? Chi mi chiama per cognome e come fa a conoscerlo?
Due cowboy dai contorni azzurri e blu si fanno strada per mettersi accanto a me, le braccia lunghe come a voler prendere qualcuno al volo.
Quel qualcuno è Klaus.

«Prendetemi, prendetemi, prendetemi!» grida istericamente mentre vola giù dal cielo mulinando braccia e gambe con fare isterico e, paradossalmente, comico.

I due cowboy lo afferrano con sicurezza per poi rimetterlo giù, ci salutano abbassando i grandi cappelli e se ne vanno come nulla fosse.

A quanto pare non è solo Vanya ad aver imparato a padroneggiare le sue abilità.

«Come hai fatto?» chiedo a Klaus anche se, ora che ci penso, la risposta è abbastanza ovvia.

«Ho chiesto aiuto e loro sono arrivati.» sembra sorpreso tanto quanto me per esserciriuscito veramente.

Ma certo.

Mi guardo alle spalle, la ragazza dai capelli neri è scomparsa ma la sua presenza aleggia ancora sopra le nostre teste.

«Klaus, possiamo fermarla.» mi giro verso di lui, verso i suoi bellissimi occhi carichi di preoccupazione: «Ho un piano.»

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now