35. Aroma

9 2 0
                                    

Minhyuk's pov

“Più a sinistra!” esclamò Ririn, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo corrucciato “No, no, aspetta, non così tanto!”

“Ririn!” rise Yoongi, allargando le braccia ed asciugandosi il sudore dalla fronte “Me lo hai fatto cambiare almeno cinque volte!”

“Perdonami, mio meraviglioso raggio di sole, ma questa disposizione continua a non convincermi...” si mise un dito tra le labbra che mordicchiò piano.

“E questo sai perché?” avvolsi le sue spalle con un braccio, ridacchiando “Perché non sei stata tu a decidere come metterli, ma Jungkook”

“Che vorresti dire?” si finse offesa da quella mia frase, ed io inarcai un sopracciglio, conscio del fatto che avesse capito fin troppo bene.

“Che l'idea di non averci lavorato ti turba e te lo fa sembrare brutto” inclinai la testa di lato ed inarcai le labbra in un enorme sorriso che contagiò anche lei “Quindi, adesso, spostiamo tutti i tavoli, e tu decidi come metterli, mh?”

“No, no, non serve... devo solo...” si morse il labbro inferiore ma non mi rispose, ed io immaginai che avesse bisogno di del tempo per pensare, motivo per cui feci un passo indietro, e le lasciai tutto il tempo di cui avesse bisogno.

Eravamo lì da quella mattina – insieme a Yoongi e Jimin – per rendere l'esterno dell'hotel il più bello possibile, sistemandolo con fiori e delicati addobbi, per creare la perfetta atmosfera da “ora del tè” londinese, che stava uscendo fuori davvero alla perfezione, tentando di ignorare alcuni clienti che non si rendevano conto del fatto che in quel momento in quell'area stessimo lavorando, che decidevano autonomamente di sedersi nei tavolini come se gli fosse concesso tutto ciò che volevano.

Avere a che fare con la gente è così stressante – pensai, mentre accarezzavo i petali di un fiore dello stesso colore dei miei capelli.

“Sei abbinato!” esclamò Jimin, che aveva lo sguardo fisso su di me già da un po', mentre giocava con la sua vespa domestica, intenta a saltare dalla sua mano all'altra, dalla quale mi distanziai con un passetto “Minhyuk” la voce di Jimin tuonò in modo decisamente violento rispetto al solito “Hai paura di Ethan?”

“No” borbottai, guardando l'insetto fermo sul dito indice del suo padrone, mentre con il pollice accarezzava la sua testa pelosa “Ma non ho nessun motivo di averla accanto”

“Se ne ha voglia può volare dove vuole” mi rispose offeso, con fare protettivo nei confronti di quell'insetto fin troppo grande per essere una semplice vespa “Non sarò di certo io a dirgli cosa deve e non deve fare”

“Mi inquieti...” le mie labbra presero la forma di una smorfia, mentre le sue si inarcarono in un ghigno “Mi inquietate” precisai poi, riferendomi anche al suo ambiguo animale domestico, allontanandomi dal vaso pur di non rischiare un incontro ravvicinato con lui.

Jimin si alzò presto in piedi, camminando con sicurezza verso di me, ed il suo modo di ancheggiare mi fece capire immediatamente che non avesse delle buone intenzioni, motivo per cui presi ad indietreggiare di rimando, finché non sbattei la schiena contro Yoongi, che ridacchiò e strinse le mie braccia con le mani, spostandomi dietro di se, esattamente tra se stesso e Ririn, con la quale stava parlando prima che lo interrompessi.

“Oh, Yoongi, quanto sei virile” lo prese in giro Jimin con tono piatto “Difendi la tua principessa?”

“Evel- Ethan lo spaventa, Jimin!”esclamò, ed io non capii davvero se mi stesse prendendo in giro o volesse davvero prendere le mie difese, fatto sta che accettai di passare per la sua principessa pur di stare lontano da quell'elicottero.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Where stories live. Discover now