60. La morte

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Jungkook's pov

Ritornare in hotel mi dispiacque meno di quanto di quanto avessi immaginato durante il nostro giorno libero: amavo la vita di casa e tutto ciò che ne conseguiva, ma mi piaceva così tanto solamente quando c'era Ririn insieme a me, perciò, la mia scelta fu quella di passare più tempo in hotel e meno rinchiuso nel mio capanno in piena solitudine, forse perché in compagnia di me stesso sentivo di esserci stato abbastanza, per la prima volta nella mia vita.

Perciò, quel giorno, seguii mia moglie in hotel, e dopo mesi mi vestii esattamente come il direttore avrebbe dovuto fare, con una camicia stirata e della mia misura, ed un'elegante giacca sulle spalle, perché sentivo di emanare tutt'altra aura in quelle vesti, e dovetti ammettere che i complimenti dei ragazzi – ai quali risposi con mezzi sorrisi boriosi – mi fecero davvero piacere, perché era un avvenimento raro vedermi girare per i corridoi o per i tavoli, dato che, tutte le volte in cui stavo in hotel, ero solito  infatti aggirarmi solamente tra la sala principale e le cucine – o, più precisamente, tra i miei disordinati bozzetti e Ririn – avvolto in grandi camice macchiate con le maniche perennemente macchiate di carboncino, come alle volte anche il viso, che mia moglie stava attenta a ripulirmi ogni qualvolta le andavo a fare visita.

La prima cosa che decisi di fare, perciò, dopo essere entrato con una copia delle chiavi in camera di Jooheon e Soohyo – trovandomi costretto a svegliarli bruscamente per ricordargli del loro turno di lavoro, dimenticando però, che quel giorno era stato concesso libero ad entrambi, ed uscendo con un largo sorriso di scuse, augurandogli un buon riposino, ma beccandomi un dito medio in risposta – fu andare a trovare Choonhee – ché sapevo avesse la camera nei pressi di quelle dei dipendenti – con dei biscotti ed un caffè americano che le feci scoprire circa l'anno prima e che scoprii piacerle più di quanto piacesse a me.

Bussai, almeno da lei, perché non volevo di certo spaventarla, ma aspettai ben due minuti dietro la porta, impaziente, perché non ottenni nessuna risposta.

“Servizio in camera, signora Choi” scherzai, sbattendo le nocchie della mano contro la porta, ma ancora nulla “Choonhee, sono Jungkook, tutto bene?” fu la prima cosa che mi venne in mente di chiedere, perché sapevo che fosse solita alzarsi presto, ed essendo ormai passate le otto, avrebbe dovuto essere già sveglia, pimpante e perfettamente truccata, proprio come ogni mattina.

Forse non dovresti preoccuparti tanto – mi dissi mentalmente, quando una terribile sensazione si appropriò del mio stomaco, stringendolo in una forte morsa mentre la mia mano sbatté con più forza –, forse sta semplicemente dormendo perché non  ha dormito bene di notte, infondo è una donna anziana, smettila di credere che tutti debbano seguire la stessa identica routine ogni mattina, smettila di credere che tutti facciano ciò che fai tu.

Eppure, quelle parole che mi regalai con gelida durezza non servirono a niente, perché pochi secondi dopo, infilai le chiavi di scorta e mi permisi di aprire, dicendomi l'istante dopo che non avevo alcun motivo per essere tanto preoccupato, perché avrebbe potuto essere perfettamente scesa, o magari in balcone, o in camera di qualche altra cliente.

Ririn mi insegnò ad utilizzare il mio istinto, e dovevo a lei quel mio nuovo lato del carattere, perché in passato fui una persona molto più tranquilla e pragmatica, che raramente si lasciava trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni, forse perché conscio del fatto che a causa del mio dono, tutto ciò che provavo era amplificato almeno del doppio, motivo per cui, molte volte, il mio istinto di sbagliò. Ed io avrei voluto, avrei voluto davvero che si fosse sbagliato anche quella volta, invece mi ritrovai costretto a ringraziare mia moglie per gli insegnamenti che mi diede, perché quella volta avevo capito bene, e quella terribile sensazione che provavo all'altezza del petto, non era altro che frutto di qualcosa accaduta realmente, lì, sotto i miei occhi, peccato che arrivai troppo tardi per tentare anche solo di intervenire.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Where stories live. Discover now