19° capitolo

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Qualche giorno dopo alla nuova base degli Avengers

*bussano alla porta della stanza di Aura*

"guarda un po' chi si fa risentire dopo tutti questi giorni di silenzio." disse Aura seduta sul letto a leggere.
Aveva percepito la presenza di Steve senza girarsi a guardarlo. "Potrei dire la stessa cosa." Replicò lui con fare serio.
Aura si alzò dal letto e lo guardò. "a cosa devo la tua presenza." rispose calma.
Prima di replicare Steve la guardò un attimo.
Indossava una bermuda sportiva di stoffa bianca e una maglietta larga bianca lunga. Era vestita da maschiaccio e aveva i capelli sciolti che le cadevano sulle spalle. Sembravano così soffici e limpidi che parevano di seta.
Ed il suo viso era al naturale. Non un filo di trucco.
Era perfetta.
"Vuoi farti un giro nei dintorni? Ho visto un lago abbastanza grande poco distante da qui e pensavo..."
"si lo so." Lo interruppe Aura avvicinandosi a lui terribilmente.
Steve trattenne il respiro istintivamente. "Ci sono già stata" disse sussurrandogli all'orecchio.
Steve sentì un brivido che gli attraversò il corpo intero. "ovviamente, come ho fatto a non pensarci" disse tra sé e sé. Ed Aura gli prese la mano e lo diresse fuori dalla base.

Erano seduti sull'erba del bosco e dopo aver parlato di sciocchezze ed aver riso per la maggior parte del tempo, Steve si fece serio "quindi come ti senti?"
"mh benone, voglio dire, guarisco velocemente. La prima cosa che ho fatto è stata buttarmi nella piscin..."
"non dico fisicamente... intendo per Pietro" Aura lo guardò seria. Si era dimenticata che anche Steve era presente quando Pietro esalò l'ultimo respiro.
Poi distolse lo sguardo e si prese il suo tempo per riordinare le idee
"non voglio mentirti Steve. Io e Pietro eravamo una bella squadra là fuori, io ero potente, lui era veloce. Avevamo distrutto migliaia di robot insieme in meno di 20 minuti. Ci capivamo al volo e non avevo nemmeno bisogno di leggergli nel pensiero, era come se mi leggesse lui. E lui era così deciso e così veloce. Ma era anche veloce a pensare. Io non ho avuto la possibilità di leggergli nel pensiero prima della tragedia, ma Wanda sì. Quando siamo arrivati insieme da lui e Clint lei ha percepito un'aria diversa nel fratello. Ti ho detto che era veloce no? Beh lui si stava già innamorando.
Non l'avevo capito finché non me lo ho fatto notare Wanda. Quando l'ho guardato è stato... come se lo avessi guardato per la prima volta. Non mi ero innamorata, non sono veloce come lo era lui. Ma sicuramente sapevo di stare bene con lui. Chi lo sa come si sarebbe potuta evolvere la situazione. Quando è stato colpito da Ultron ho provato a consolarlo negli ultimi momenti della sua vita. Ho letto i suoi pensieri e ho capito cosa dire."
Steve rimase in silenzio per un po', poi riprese "è morto con onore... e con il sorriso sulle labbra."
ancora silenzio, poi continuò "sono felice che ti sia aperta." "già... è stato... strano" disse Aura pensosa.
"quindi io non ho speranza contro quella saetta?" chiese Cap con un velo di tristezza negli occhi
"non dire cavolate." replicò ridendo Aura.
Poi si alzò da terra ed iniziò a togliersi la maglietta.
"cosa stai facendo?" le disse Steve
"perché non si vede? Mi preparo a fare il bagno." disse disinvolta.
"e non ti senti... a disagio con me davanti?"
"io credo che quello che si sente a disagio qui sei tu. Non è così?" disse ridendo Aura e si tuffò nel lago.
"dai vieni! Si vive una volta sola Steve!" gridò Aura dall'acqua. "mai detta affermazione più vera" disse Steve alzandosi.
Si tolse prima la maglietta.
Aura immerse un po' la sua testa nell'acqua, lasciando visibili solo gli occhi, che guardavano Cap da cima a fondo.
Anche Steve si accorse che lo stava mangiando con gli occhi. "ti piace quello che vedi?" le disse schernendola e venendole incontro.
"potrei chiedere la stessa cosa" gli fece eco.
Allora Aura lo schizzò. Steve a sua volta fece lo stesso e appena la raggiunse la sollevò in aria e la lanciò in acqua. Aura ridendo, salì in superficie e con i suoi poteri alzò in volo Steve
"si ma così non vale"
"disse quello che aveva ottenuto la superforza tramite un esperimento scientifico." "abbastanza equo" disse ridendo prima di essere scaraventato in acqua.
Quando salì in superficie Steve riprese a parlare "però dannazione l'acqua è gelida."
"non eri tu quello rimasto congelato per 70 anni?"
"sì ma sai com'è? Quando sei ibernato non lo senti il freddo."
Ad Aura guizzò un'idea in testa e si avvicinò a lui. "così hai ancora freddo?" gli chiese, Steve capì immediatamente il suo gioco.
"Sì, ho ancora freddo."
Aura si avvicinò pericolosamente a lui. dove si trovavano in quel momento l'acqua gli arrivava al busto. "e così... hai ancora freddo?" gli chiese di nuovo.
Era così vicina a lui che quasi respiravano l'uno dentro l'altro.
Le loro labbra si sfiorarono.
"ho ancora freddo."
Allora Aura cinse le sue gambe attorno alla sua vita, le sue braccia attorno al suo collo e fece aderire il suo corpo il più possibile al suo.
"adesso non puoi mentire. Non ho neanche bisogno di leggerti nel pensiero. Stai già comunicando là sotto."
Gli disse ridendo. Anche Steve si mise a ridere.
"baciami." Le ordinò ancora con il sorriso sulle labbra
"agli ordini capitano." Aura lo baciò dolcemente.
Poi si staccò un attimo.
Steve la guardò negli occhi e le morse il labbro per riportarla a sé.
Il bacio divenne più intenso. Fecero prima incontrare le loro labbra, poi le loro lingue.
Steve, che aveva preso Aura dalle cosce, passò le sue mani più sopra.
Alla sua stretta Aura gemette e continuò a baciarlo. Steve passò poi le sue mani sulla sua schiena e le slacciò il reggiseno.
Aura portò con i suoi poteri il reggiseno a riva.
"sei sexi quando i tuoi occhi diventano rossi. Non puoi capire quanto." Le disse Steve, Aura sorrise e continuò a baciarlo, ma Steve si staccò e la fece girare, facendo aderire la sua schiena al suo petto.
Poi con una mano salì fino al suo seno, iniziando a massaggiarlo, con l'altra scese in basso, iniziando a lavorare tra le sue gambe.
Più continuava e più Aura lo sentiva eccitarsi. "credevo non fossi così allenato." Gli disse tra un gemito e l'altro.
"sono stati giorni di esercizio." Le confessò Steve.
Allora Aura si girò a sua volta, cinse di nuovo le gambe attorno a lui, per come erano vicini sentiva quanto lui la volesse, così unì il suo corpo a quello di Steve.
Entrambi gemettero.
Aura iniziò a muoversi in alto e in basso lentamente, sentendo ogni volta una scarica di adrenalina e piacere.
Si sforzava di essere lenta per stuzzicare Steve. Lui alzò gli occhi al cielo gemendo, poi la baciò di nuovo e aumentò lievemente il ritmo, stringendola là dove la avvicinava ogni volta a sé.
Erano felici insieme.
Era come se il mondo esterno fosse scomparso.
Continuarono così finché Steve ormai stufo della lentezza di Aura intensificò il ritmo e andò più in profondità.
Aura gemette di piacere, aveva preso il punto giusto.
Steve si eccitò per quel gemito più forte degli altri e continuò a spingere così dentro di lei finché non vennero entrambi.
Avvicinarono le loro fronti l'una contro l'altra, erano entrambi affannati ma soddisfatti e ancora l'uno dentro l'altra.
Poi si staccarono e tornarono a riva per vestirsi. Non parlavano più. Si guardavano e sorridevano.
Aura usò i suoi poteri per asciugarsi velocemente e non bagnare i vestiti.
"potresti dare un aiuto anche qui?" le chiese Steve indicando il suo corpo bagnato.
Aura non se lo fece ripetere due volte. Si abbassò e iniziò a leccargli la pancia, usando i suoi poteri tramite la lingua.
Quando salì al collo Steve la guardò "era necessario?" le chiese
"no, ma era più eccitante." disse Aura spavalda.
Steve la prese di nuovo in braccio e la baciò profondamente, sbattendola contro un albero e tenendola per la gola. "adesso non sai quanto tu sia sexi in questo momento." disse Aura che stava godendo in quella posizione. Lui abbozzò un sorriso e ricominciò a baciarla.
Prima imcise piccoli baci scottanti sul suo collo, poi scese sulla sua spalla, poi sui suoi seni. E più scendeva più Aura godeva, ogni suo tocco era adrenalina pura e non riusciva minimamente a staccarsi, era magneticamente attratta da lui. Steve poi risalí sulla sua bocca ma non la baciò, lei si avvicinò per baciarlo ma lui si spostò indietro, per schernirla un po'. alei lo guardò negli occhi. "cosa vuoi che faccia..." chiese Aura con una faccia provocante.
"voglio che tu mi dica cosa vuoi che ti faccia." rispose Steve ancora più provocante.
"Scopami finché non riesci più a respirare."
Steve non se lo fece ripetere due volte: la prese di nuovo in braccio allargandole le gambe e strofinò prima la sua eccitazione contro di lei, poi entrò violentemente. Continuò a spingere dentro di lei violentemente contro l'albero. Aura non si era mai sentita così eccitata prima d'ora era una nuova sensazione per lei e non poteva essere più piacevole.
"Steve sto per venire..." disse Aura in un sussurro. Steve allora si staccò da lei senza farla venire e la fece girare contro l'albero stringendole la gola con una mano e con l'altra appoggiata sul suo stomaco iniziò a spingerla là dove lui la voleva di più.
Poi abbassò lentamente quella mano verso l'inguine di Aura iniziando a lavorare tra le sue gambe.
"non hai ancora risposto alla mia domanda" le disse semsualmentw al suo orecchio, Aura sentí le farfalle allo stomaco ed una voglia matta di sentirlo dentro di lui.
"ho come la sensazione che se ti dico di no mi scoperai più forte di prima"
"la tua sensazione è giusta." le disse poi passando la sua mano dietro ed infilando due dita dentro di lei, facendole uscire ed entrare lentamente, proprio come lei aveva fatto precedentemente con lui.
"nom hai ancora risposto alla mia domanda" disse spingendo questa volta più in fondo, facendo gemere Aura ancora di più. "No. Non hai alcuna possibilità." gli disse. Ed era quello che voleva sentire Steve.
Così Steve la staccò dall'albero, la fece piegare sul tappeto che avevano portato per il picnic, ovviamente saltato completamente. Steve si strofinò contro il suo calore, prendendola per i fianchi.
"Steve..." disse in un gemito
"mi piace quando urli il mio nome" le sussurrò piegandosi su di lei. Allora entrò e spinse fino in fondo facendo gemere Aura di piacere, spinse un paio di volte, poi uscì da lei e la girò di nuovo.
"voglio guardarti negli occhi quando mi dici che mi vuoi" disse entrando di nuovo.
"dimmi che mi vuoi. dimmi che sei mia"
"sono tua Steve. Fai di me ciò che vuoi"
Lo rifecero e fu più bello di prima.

***

Tutto era tornato alla normalità, per modo di dire. Di Hulk non se ne vedeva traccia, Pietro era morto e a Sokovia c'era una voragine immensa da colmare.

"stammi bene ragazzina" disse Clint prima di voltarle le spalle "Sei il miglior non-papà che mi potesse capitare"
comunicò Aura con il pensiero. Allora Clint si girò e l'abbracciò forte. In quell'abbraccio silenzioso si erano detti tutto quello che c'era da dire.
"passa da casa quando vuoi, quella ormai è anche la tua casa"
E così dicendo Clint tornò a  dalla sua famiglia.

Thor, Tony e Steve uscirono all'aperto per salutare il dio dei fulmini che partiva alla ricerca di risposte. "Qualcuno ha messo in piedi un gioco complesso e ci usa come pedine. E quando tutti i pezzi saranno sul tavolo..." disse Thor ai suoi due compagni di squadra
"scacco matto..." lo completò Tony
"pensi di scoprire che ci aspetta?" chiese Steve
"Di sicuro. A parte questo qui –disse dando una pacca sulla spalla a Tony- tutto ha una spiegazione."
Poi partì verso l'universo lasciando una figura circolare sul terreno.
"non ha il minimo riguardo per la cura del prato" disse Tony con il suo tono sarcastico.
Intanto Aura che si trovava fuori ad allenarsi con i suoi poteri, li raggiunse.
"come se a te importasse la cura di questo prato."
Gli disse scherzando.
Tony la abbracciò. I due non avevano avuto molto tempo per legare nelle ultime settimane ma facevano del loro meglio per rispettare i ruoli che il destino aveva scelto per loro.
"Comunque mi mancherà –disse continuando il discorso con Aura sotto braccio, un po' impacciata essendo più alta di lui- io ti mancherò? Pioveranno lacrime al testosterone" cap ed Aura si misero a ridere contemporaneamente
"mi mancherai davvero Tony." "si? Beh adesso mi prendo una pausa. Forse dovrei copiare una pagina del libro di Barton, costruire una fattoria per Pepper, sperando che nessuno la faccia esplodere e tu –disse rivolgendosi ad Aura- dovresti venire con me"
"papà ne abbiamo già parlato..." Tony allora le mise le mani sulle spalle e la guardò negli occhi orgoglioso.
Steve disse un po' tra sé e sé "una vita semplice."
"ci arriverai un giorno." Replicò Tony, allora Steve guardò istintivamente Aura che incrociò il suo sguardo e lo tenne fisso ammiccando un sorriso.
"non lo so, famiglia, stabilità, l'uomo che voleva tutto quello è finito nel ghiaccio 75 anni fa. Credo ne sia uscito qualcun altro" disse continuando a guardarla.
Era più una confessione a sé stesso che a Tony o ad Aura. Era più un modo per sentirsi in pace con sé stesso quando guardava quella ragazza e si sentiva in colpa per i sentimenti che provava, per via di Peggy. Ma Tony si accorse dello scambio di sguardi
"ehi capitano, capisco che abbia 18 anni, ma rimane mia figlia, non sono pronto a darla in sposa"
"tranquillo è in buone mani" disse Steve in riferimento alla nuova sede degli Avengers.
"No, capitan ghiacciolo, sto parlando di voi due. Non l'avrete reso pubblico, ma non sono cieco. –poi puntando un dito contro il petto di Steve disse- quindi trattala bene."
E si infilò in macchina. "ora capisco perché sei voluta rimanere."
Aura allora gli chiuse lo sportello. "papà..." lui le scoccò un bacio volante e partì.

"finalmente soli..." gli disse Aura avvicinandosi pericolosamente. "non vogliamo aspettare per comunicarlo agli altri?" "comunicare cosa?"
"che stiamo insieme."
"Steve solo perché l'abbiamo fatto qualche volta non vuol dire che siamo fidanzati. E poi non eri tu quello che poco fa diceva di non essere pronto per la famiglia e la stabilità?"
"sì beh allora siamo sulla stessa lunghezza d'onda, in ogni caso se non stiamo insieme perché stai provando a baciarmi?"
"perché ne ho voglia."
"non puoi fare tutto ciò che vuoi quando lo vuoi."
"non sarai tu a impedirmelo."
"perché ne sei così tanto sicura?"
"perché mi basta guardarti negli occhi per capire che muori dalla voglia di baciarmi e di togliermi i vestiti di dosso ogni volta che mi vedi." disse sussurrandogli all'orecchio.
Steve trattenne il respiro. Era vero, aveva voglia di rifare quello che avevano fatto nel bosco ogni volta che la guardava. Poi distolse lo sguardo da Aura e le indicò le pareti di vetro del piano terra e del primo piano dove si trovavano il resto degli Avengers. Aura imbarazzata divenne un peperone, si girò verso Steve, gli diede due pacche sul petto e si voltò per andare in camera sua a farsi una doccia. Stava facendo allenamento da un bel po' ormai, si sarebbe presa una pausa.

THAT WAS HOT! ma non è ancora finita qua...
3 days marvellers... 3 days...

Un X-Man negli Avengers || Avengers Age of UltronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora