UNDICESIMO CAPITOLO

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DRACO.

Lo vide lanciare un altro incantesimo non-verbale a Fletcher, rendendolo immobile.

Avrebbe singhiozzato dal sollievo se ne fosse stata capace. Non aveva idea del perché fosse lì, ma a quel punto era così felice di vederlo che l'avrebbe abbracciato.

I suoi occhi lanciarono quelli di Fletcher per incontrare i suoi, camminando verso di lei, le sfiorò il polso, e finalmente era libera di quella corda invisibile. Elara si alzò in piedi, una mano sul cuore che accellerava, e l'altra stringendo l'erba sotto di lei, respirando dal sollievo, la sua vista iniziò ad appannarsi.

Draco era in ginocchio vicino a lei, non la toccava ma la guardava da vicino. Poteva a malapena distinguere il grigio dei suoi occhi con la rabbia che li oscurava, premeva i palmi delle mani sugli occhi, per alleviare il dolore dietro di loro.

"Jacobs, guardami. Concentrati sulla mia voce" la sua voce era smorzata, come se lei fosse sott'acqua.

Scosse la testa, cercando di dirgli che non poteva, le parole giravano intorno a lei. Era disorientata, ansimante, sentiva i polmoni che non reggevano.

"Jacobs- cazzo." Sembrò realizzare che stesse avendo un attacco di panico, fece scivolare la sua mano nei capelli, girandole la testa in modo che dovesse guardarlo per forza. "Guardami. Sei al sicuro. Respira"

Rabbrividì e sentì l'umidità sulle guance. Non sapeva quando aveva iniziato a piangere. Le sue mani erano fredde sulla sua pelle, e si sentiva bruciare dal calore. Aveva la febbre?
"...Elara, guardami"

Elara.

Era il suo nome, giusto? Si, si, lo era. I suoi amici la chiamavano El, sua sorella la chiamava Ellie. Ma questa voce non era di un suo amico. Chi era? Non riusciva a ricordare, non riusciva a trascinare il pensiero fuori dalla sua mente. Era così oscura, sentì come se stesse alla riva del lago.

Il lago. Ci era stata, quando? Qualche settimana fa, si... con la stessa persona avanti a lei.

Occhi luccicanti e capelli bianchi-biondi. Ricordava questo di quella notte.

Draco. Draco Malfoy.

"Elara."

No. Non poteva essere lui, lui non la chiama mai per nome. Ma... lo era. La sua voce era familiare, risvegliando qualcosa in lei.

"Draco"
Quasi collassò dalla gioia sentendo la sua stessa voce, non era più paralizzata, poteva muoversi e parlare.

"Stai bene." La sua vista sembrò ristabilirsi e finalmente si focalizzò su di lui.

Erano un poco lontani da Fierobecco, che scalciava con i suoi zoccoli e sbuffava. Il sole batteva sulla cima degli alberi, arrivando al pavimento. Era ad Hogwarts. Era salva.

"Draco" disse di nuovo, la sua voce si ruppe ma ci riprovò. "Draco"

Le sue mani si stringevano intorno al suo viso, lo vide chiudere gli occhi per un momento, per poi riaprirli. Era consapevole dei suoi anelli sulle sue guance, le sue dita le toglievano i capelli dal viso e li incastrava dietro all'orecchio. La mise a terra, portandola alla realtà, e respirò, intensamente, riempiendo i suoi polmoni con tutto l'ossigeno che poteva.

Lentamente, tolse la mano dalla sua faccia, continuando a guardarla. Il suo intero corpo era teso, sarebbe balzato su Fletcher da un momento a l'altro per porre fine alla sua esistenza.

Elara non poteva farlo accadere. "Non lo fare" sussurrò. "Non ne vale la pena, tu verrai espulso"

Lo vide stringere la mascella. I suoi occhi erano due vortici pericolosi, e poteva vedere la rabbia e il disgusto sulla sua faccia mentre guardava Fletcher, ancora immobile a terra.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀWhere stories live. Discover now