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"Te l'hanno mai detto che non reggi per niente l'alcol?"

Steve non riuscì più a trattenere il sorriso che stava sopprimendo già da qualche minuto.
La serata era andata davvero bene, avevano cenato in quel ristorante di Boston molto carino e si era ripromesso di portarla di nuovo a cena li. Erano usciti a fare una passeggiata e lui le aveva anche coperto le spalle nude con il giubbotto di pelle che il capitano si portava sempre dietro.

Le cose erano degenerate -ma non in modo negativo- quando parlando del più e del meno erano entrati nell'argomento di cui Mia si sarebbe pentita per settimane.

Quando erano passati davanti ad un locale e lei aveva proposto di bere un drink Steve aveva accettato senza problemi. Lui sapeva che sarebbe uscito da li sobrio, lei forse no. Ed era proprio quello che era successo.

"Non credevo che tu fossi proprio così"

Almeno riusciva ancora a formulare frasi di senso compiuto. Era anche riuscita ad uscire dal locale con le sue gambe ma appena mise un piede fuori dondolò in avanti e prima che potesse finire con le ginocchia a terra Steve la prese dalle braccia e la tirò a se.

"Forse è meglio tornare a casa"

Lei appoggiò le mani sul petto dell'uomo e ad occhi socchiusi sorrise.

"A casa dove?" - bonfonchió -"mio padre mi ucciderà"

Steve scosse la testa e la prese in braccio. Le strade di Boston erano vuote e nessuno avrebbe visto lo stato in cui si era ridotta Mia.
Non si ricordava neanche che il giorno dopo era lunedì e che sarebbe dovuta tornare a New York e non restare li.

Il capitano prese la strada verso il posto in cui aveva lasciato il jet con cui era arrivato dalla sede degli Avengers e li, senza mollare la presa sulla ragazza.

"Mi chiedo come tu abbia potuto ridurti così" - domandò lui con tono serio

Cercò di non guardarla mentre lei si stava quasi addormentando coccolata fra le braccia del capitano Rogers. Era così bella da non sembrare vera e Steve si chiese come poteva essere stato più stupido in passato.

Quando stava con Sharon si era preso una bella sbandata per la giovane Torres, proprio con un ragazzino di quattordici anni con la sua prima fidanzatina, ma quando lei era sparita per la missione si era dovuto convincere che era stata solo un'illusione.

Lei era davvero bella ma lui era impegnato con Sharon.

"Ma" - disse prima di rimanere in silenzio, poi rise -" in realtà volevo vedere se era vero che tu non puoi ubriacarti"

Steve alzò lo sguardo verso le strada e scosse nuovamente la testa.

"Adesso che lo sai la prossima volta ascolterai il mio consiglio e non farai quello che hai fatto"

Sul viso di Mia apparì l'espressione corrucciata più dolce che Rogers avesse mai visto. Era sicuro che in quella situazione non si sarebbe più cacciata. Non tanto per quello che stava accendendo in quel momento ma, per quanto ne potesse sapere, per il mal di stomaco e il mal di testa che molto probabilmente lei avrebbe avuto il giorno dopo.

"Signor si capitano"

Si mise una mano in fronte e fece il segno classico che un cadetto fa al suo comandante. Steve rise di nuovo. Era veramente una situazione bizzarra.
Svoltò l'angolo e si trovò di fronte al jet. Aprì la porta senza fatica e mise su Mia, appoggiandola delicatamente su uno dei sedili.

"Torniamo a casa"

"A casa nostra?" - mormorò lei

Steve annuì, ricordandosi solo dopo che lei era li, con gli occhi socchiusi e non poteva vederlo.

𝑶𝒗𝒆𝒓𝒉𝒆𝒂𝒅 || Marvel Story ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora