XXXIII

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Dieci millesimi di secondo prima che arrivassero al piano di sotto Mia si era ritrovata a pensare a tutto quello che stava cambiando nella sua vita e si, anche a come avesse ragione la popolazione d'America a dire che il fondoschiena del capitano Rogers fosse la fine del mondo.

Le era caduto lo sguardo, non per caso ma per curiosità, ed era rimasta piacevolmente colpita, peccato che lui l'aveva colta in flagrante. Si era voltato proprio nel momento in cui Mia aveva quell'espressione di approvazione dipinta sul volto mentre fissava il suo fondoschiena. Si era messo a ridere e lei ,trovandosi impreparata, era arrossita.

In salotto, gli altri, aspettavano solo loro. A differenza di decine di minuti prima la squadra sembrava aver abbandonato la negatività che li circondava.

"Capitano" - pronunciò a voce alta il Dio del tuono, alzando il Mjolnir -"quanto tempo"

Steve si ritrovò stretto fra le braccia di Thor senza poter battere ciglio. Mia aveva conosciuto in passato il Dio del tuono e ci aveva parlato in qualche rara occasione, non credeva di certo che lui si sarebbe ricordato di lei.

"Ciao amico" - disse Steve prima che il vichingo biondo lo lasciasse andare.

"Non hai ancora risposto alla mia domanda" - Tony incrociò le braccia al petto, appoggiandosi allo stipite della porta con la spalla -"quando torni sulla Terra c'è sempre qualcosa che non va"

Thor posò il martello a terra e si tolse il mantello lasciandolo scivolare dalla spalle al divano. Prima di rispondere alla domanda di Tony però, si voltò nella direzione di Mia e si avvicinò prendendole poi la mano nella sua e inchinandosi come un vero re per poi lasciarle un umido bacio sul dorso.

"Signorina Torres"

Mia chinò il capo in segno di saluto e si sentì lo sguardo di tutti addosso.

"Occhio a quello che fai amico" - gli disse Barton battendogli la mano sulla spalla -"O dovrei vedertela con qualcuno" - indicò Steve con il capo

Mia arrossì di nuovo e il capitano si mise dietro di lei appoggiando le mani sulle sue spalle. Steve non era mai stato così spigliato in fatto di donne ma con lei non poteva non esserlo. Desiderava avere Mia accanto e non voleva che nessuno gli e la portasse via.

"Per quanto trovi affascinante Mia" - rispose il Dio -"il mio cuore è già impegnato"

Mia pensò la stessa cosa. Il suo cuore batteva per qualcun altro, qualcuno che in quel momento le stringeva le spalle con delicatezza, come se volesse dirle che era sua e la voleva tenere sempre con se.

"Tornando a noi" - continuò -"sono qui perché sono il guardiano di Midgard e ogni tanto vengo a controllare la situazione" - la sua voce sembrava più profonda del solito -"ma sono solo di passaggio, volevo salutare"

Tony si mise dritto e cominciò a sfregare le mani fra loro -"Bene"- esclamò -"che ne dite di una rimpatriata Avengers?"

Steve corrugò la fronte e guardò Tony indicandogli poi con lo sguardo Mia. Lei non faceva parte dei Sei. Tony fece per dire qualcosa ma Natasha lo precedette.

"Fate una serata tra uomini" - propose -"così noi ce ne stiamo un po' tranquille"

"Io ci sto" - dissero all'unisono Clint e Bruce

Steve era combattuto, desiderava prendere Mia fra le braccia, portarla al piano di sopra e chiudersi in camera tutta la sera, ma al novantanove per cento avrebbe dovuto rinunciare, almeno per quella sera.

"D'accordo" - concluse Tony -"Steve?"

Mia girò leggermente la testa e alzò lo sguardo verso di lui, cercò di convincerlo ad andare solo con i suoi occhi da cerbiatta e quando gli mimò un "ci vediamo più tardi" con le labbra lui si convinse ad andare a quella rimpatriata fra uomini, solo per averla tutta per se a fine serata.

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