CHAPTER 30.

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Eravamo atterrati da pochissimo, da cinque minuti circa. Io ero impegnata ad indossare le scape con il tacco mentre Jungkook stava per scendere dal grande veicolo immobile.
-Baby, prendo io la tua borsa, tu finisci di sistemarti.-
Annunciò prima di voltarsi a guardarmi.
-Ti aspetto qui-
Concluse.
Annuii e terminai di sistemarmi per poi avvicinarmi all'uscita. Bussai debolmente alla porta della cabina di pilotaggio e pochi secondi dopo parlai.
-Grazie di tutto signor Choi-
Ringraziai il signore che a sua volta parlò.
-Figuratevi. A presto signorina Jeon-
Sorrisi e guardai il moro che mi fissava accigliato alla porta del jet.
L'aeroporto era pieno di paparazzi pronti a captare la figura di me e del mio compagno di viaggio
Poggiai il piede sul primo scalino della minuscola gradinata che collegava il jet al pavimento della pista di rullaggio, poi le braccia Kook mi costrinsero a ritornare indietro.
Mi guardò dall'alto verso il basso e strinse la mia vita tra le sue mani forti.
Avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
-Amo quando ti chiamano con il mio cognome ...-
Sussurrò baciando il mio lobo.
Ridacchiai e mi volti, le mani del moro si strinsero attorno alla mia vita, con attenzione mi aiutò a scendere i gradini della scalinata in ferro, una volta poggiati i piedi sul terreno, Kook mi consegnò la borsa mentre alcuni bodyguard portavano i nostri bagagli verso all'uscita dell'aeroporto.
Mi guardai attorno, da dietro le ringhiere che dividevano i paparazzi da me ed il ragazzo che continua a stringermi, uscivano tanti schiamazzi e infiniti abbagli di luci provenienti da numerose macchinette fotografiche che immortalavano il momento.
-Jungkook, hai preso tutt-ahi! -
Mi lamentai, non appena la mano del moro si andò a schiantare contro una delle mie natiche.
-Sexy-
Sussurrò baciandomi la guancia.
-Smettila idiota! -
Sbraitai ridendo, mentre con la borsa firmata lo colpii alcune volte.
Jungkook ricambiò la risata, mi strinse a lui e sfiorò il mio naso con il suo indice.
-Stupido-
Pronunciai mentre scherzosamente uscii la lingua per rivolgergli una smorfia.
-Bambina-
Disse baciandomi il collo.
Raggiungemmo assieme l'interno dell'aeroporto, la grande sala d'attesa era innondata da army che urlavano il nostro nome, i quali avevano saputo in un qualche modo, a me sconosciuto, la meta mia e di Jungkook.
Io ed il ragazzo ci inchinammo salutando la folla infinita di fan, velocemente passammo le valige al check-in e uscimmo scortati da una squadra di guardie del colpo.
Saliti nella vettura guidata da uno dei tanti bodyguard presenti, il mio primo pensiero fu quello di chiamare i ragazzi per sentire se Aidan stesse bene.
-Chiamo Jin, voglio sentire Aidan-
Annunciai cercando il contatto del mio migliore amico nella rubrica.
Avvicinai il telefono all'orecchio, dopo qualche squillo il ragazzo il quale cercavo di contattare, mi rispose.
-Marmocchia! -
Esclamò dall'altra parte del telefono, Seokjin.
Ridacchiai per il nomignolo il quale mi era stato assegnato e subito ricambiai il saluto, domandando di mio figlio.
-Ah, si è addormentato; voi siete partiti di giorno, vi ricordo la funzione del fuso orario: da voi è giorno e da noi è notte; -
Spiegò il ragazzo.
Annuii.
-Comunque Taehyung e Hoseok hanno preso cibo d'asporto ed hanno comprato per sino delle nuove bacchette per il cibo, perché le nostre sono troppo grandi per le manine piccole di Aidan. Poi ho seguito le tue indicazioni, gli ho fatto lavare i denti e dopo avergli fatto indossare il pigiama l'ho fatto coricare. È crollato subito, di pomeriggio Namjoon, Io e Jimin lo abbiamo portato con noi in sala prove ed ha ballato alla rinfusa-
-Aw, siete degli zii magnifici-
Mormorai attirando l'attenzione di Kook che si voltò.
-Sta bene? Ha mangiato? Dorme? -
Il ragazzo mi porse codeste domande con urgenza di sapere.
Poggiai una mano sul telefono cercando di tappare il microfono dell'aggeggio, poi risposi al moro.
-Sta benissimo, ha mangiato e sta dormendo.
Non andare nel pallone. Sii rilassato.-
Junggok annuì e accese il suo telefono.
Io ripresi la conversazione con il ragazzo, parlammo del loro programma del giorno successivo e raccomandai al mio amico delle cose riguardanti Aidan.
Poi nel bel mezzo del discorso mi voltai in direzione di Kook, sembrava preso da una sua attività svolta nel suo telefono, così guardai lo schermo del suo cellulare e quando avrei dato per non averlo mai fatto:
Il moro stava scorrendo delle foto della sua ex fiamma, Soomin, tramite un profilo anonimo di Instagram.
Si soffermò a guardarne una in particolare, la quale ritraeva la ragazza immersa in un completo intimo piuttosto piacevole.
Il suo corpo non era niente male, anzi, aveva delle forme stupefacenti.
In un'attimo il mio cuore perse un battito e si sgonfiò lentamente:
Junggok, il mio Junggok, stava guardando le foto di un'altra quando io ero accanto a lui ad amarlo come una pazza.
-Mi senti ancora?-
La voce di Jin mi fece ritornare con i piedi per terra.
Voltai il capo verso il finestrino e mi schiacciai contro di esso.
-Uh, sì, sì...È che non prende molto bene la rete in questo momento, sai, siamo in autostrada...Ti dispiace se ci sentiamo via messaggi?-
Cercai una scusa plausibile per scampare alla chiamata,avevo bisogno di stare da sola e riflettere.
-Scherzi? Ci mancherebbe! Vi auguro un buon proseguimento, a più tardi piccolina-
Jin mi salutò e io ricambiai il gesto.
Una volta chiusa la chiamata, spostai di poco la testa verso il mio ex moroso e lo beccai intento a guardarmi.
Infastidita roteai gli occhi e mi accucciai attaccata alla portiera sigillata del veicolo.
-Sei nervosa?È successo qualcosa ad Aidan?-
Domandò il giovane alla mia sinistra, preoccupato per il mio stato d'animo.
Non dissi nulla. Rimasi in totale silenzio chiudendo gli occhi, mentre la testa poggiata sul finestrino, di tanto in tanto si muoveva ad ogni pezzo di strada ruvida.
Per via della stanchezza, i miei muscoli si rilassarono e piano piano iniziai a cedere in un sonno profondo, ma un braccio che veniva a contatto con la mia vita stretta, mi fece alzare le palpebre divenuti pesanti.
-Sei stanca?Mh?-
Sussurrò Kook baciandomi il collo.
Mi scrollai dal suo tocco: ne avevo veramente abbastanza.
-Vuoi lasciarmi in pace?!-
Sbottai con la pazienza al limite.
Jungkook mi guardò confuso, poi nel suo viso si fece strada un'espressione assai triste.
Si allontanò da me e si strinse contro la portiera opposta.
Io sospirai, mi dispiaceva trattarlo così, ma ero pienamente delusa dal suo comportamento.
Per la disperazione di come sarebbe finita quella breve vacanza, non riuscii neppure a prendere sonno, perciò mi ritrovai a scorrere dei capi d'abbigliamento su un famoso sito web di moda, per degli acquisti online, mentre gli occhi di Jungkook che bruciavano sulla mia pelle e i classici clacson suonati dagli italiani ogni due per tre, non mi davano pace.

PUZZLE //Jeon JungkookHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin